Superbonus 110%: da Martina Franca a Milano, tra modelli e criticità

l Condominio “Tre case” di Fizzonasco, in provincia di Milano.

Mentre si studiano le “novità” e si valutano ulteriori incentivi, ecco un’analisi del Superbonus 110%. Tra modelli – come Martina Franca – e criticità.

Un piccolo, grande record. Si trova in Puglia il cantiere che, al momento, è il più grande in Italia a ricorrere al Superbonus 110%. Un intero quartiere di Martina Franca, in provincia di Taranto, con 224 famiglie coinvolte e 28 palazzine interessate, è oggetto di interventi edilizi per l’efficientamento energetico e la produzione di energia rinnovabile. Un primato rivendicato anche dai parlamentari 5 Stelle, che sono andati a toccare con mano il risultato concreto di una misura che hanno fortemente voluto diventasse legge. Ma che sta per subire modifiche: la proroga al superbonus 110% ci sarà, ma selettiva: la misura è stata infatti estesa solo per le persone fisiche, i condomini e per gli edifici IACP, cioè le case popolari.

Comunque, l’effetto Superbonus è stato capace di sostenere il comparto edilizio e l’indotto, con un’importante spinta all’occupazione. E nonostante la pandemia, si è registrato un leggero saldo positivo a favore di nuove imprese nel settore costruzioni (+ 10.180).

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Le regole e gli incentivi

L’operazione di Martina Franca, coordinata dal general contractor Serveco, con l’impiego di 15 imprese e circa 80 operai, ne è la riprova concreta anche sul nostro territorio pugliese. 

Ma come funziona il Superbonus 110%? Se facendo i lavori si raggiunge la cifra di 100.000 euro, lo Stato riconosce un credito d’imposta di 110.000 euro. Il beneficiario può scegliere se pagare i 100.000 euro e detrarsi 110.000 euro in rate costanti, oppure cedere il credito a terzi, ad esempio una banca, che pagherà i 100.000 ed acquisirà il credito di 110.000 euro.

Il bonus può essere richiesto su qualunque tipo di edificio che sia un Condominio o un’abitazione privata, l’importante è che più del 50% della superficie sia adibita ad uso residenziale, ovvero ad abitazione e che non sia una abitazione di lusso o categoria catastale (A1).

La legge divide gli interventi di ristrutturazione ammessi al bonus in due categorie: gli interventi trainanti e gli interventi trainati. Per poter ottenere il bonus, è necessario realizzare almeno un intervento trainante, ovvero realizzare il cappotto termico per almeno il 25% dell’intera superficie coprente le zone abitate, oppure la sostituzione della caldaia e sempre che uno dei 2 interventi porti a un risparmio energetico di 2 classi energetiche.

Il progetto in Lombardia

Il progetto a Fizzonasco

Esempi di riqualificazione che si stanno, appunto, avendo in tutta Italia. Quello che si può definire “il più grande cantiere di riqualificazione con Superbonus 110% avviato in Lombardia” è l’intervento che sta coinvolgendo il Condominio “Tre case” di Fizzonasco, in provincia di Milano.

Protagonista dei lavori Rete IRENE – società Benefit impegnata da anni nel settore della riqualificazione energetica degli edifici esistenti, che ha scelto questa occasione per lanciare ufficialmente la campagna di comunicazione “Riqualifica con Rete IRENE”, finalizzata a far capire che, nonostante la complessità della normativa, riqualificare con il Superbonus è possibile e a sensibilizzare il legislatore affinché continui a supportare questo sistema di incentivazione, leva strategica per l’economia italiana.

Un intervento da 6 milioni di euro che riguarderà 150 unità abitative e 205 autorimesse, con 16 mesi di tempo per portare a termine i lavori.

 

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I condomini

Eppure, non mancano le criticità.  Stando ai dati forniti dall’ENEA sulle prime stime, in Italia su un totale di circa 7.000 pratiche di accesso al Superbonus 110% presentate, sono 6.512 i lavori effettivamente iniziati e di questi, solo 530, l’8% circa, sono stati avviati per le aree comuni dei condomini.

“Il Superbonus 110%, anche se con tante difficoltà, ha avuto un alto gradimento tra le persone e sta dando anche molto lavoro all’Agenzia delle Entrate per fornire molti chiarimenti su tanti dubbi causati da lacune legislative di una norma comunque molto complessa”, spiega Emilio Giffi, fondatore e CEO di Condominio Chiaro, che si occupa di gestione dei condomini in modo innovativo e altamente professionale e trasparente.

E anche Alessia Rotta, presidente commissione Ambiente alla Camera, nell’evidenziare come “il superbonus sta ottenendo un grande successo”, sottolinea come “andando nel dettaglio dei dati che ci sono stati forniti, risulta però, come già raccontato dalle categorie, che c’è stato uno scarso utilizzo della misura nei condomìni. Infatti – spiega riportando altri dati ad avvalorare la tesi -, su quasi 11mila interventi realizzati, solo 1000 sono stati fatti su edifici condominiali, mentre circa 6.000 sono stati gli interventi su edifici unifamiliari e circa 4000 su unità immobiliari indipendenti. Inoltre – spiega Rotta – se guardiamo i dati relativi alla tipologia di beneficiario sono solo 180 gli IACP che hanno avuto accesso alla detrazione fiscale. Un vero peccato che una misura pensata per permettere a tutti di partecipare al risparmio energetico e di godere di bollette più leggere non sia stata utilizzata proprio da quei condomìni a cui la norma era prioritariamente destinata”.

Si guarda però con fiducia al futuro: “Analizzando la distribuzione geografica degli interventi, la regione Veneto risulta quella con il più alto numero di interventi, 1430, seguita dalla Lombardia con 1415 interventi e dall’Emilia Romagna con 1008 interventi. Come ci ha raccontato la stessa Enea, c’è stato un forte aumento degli interventi nelle ultime settimane e questo deve essere uno stimolo a consentirne un pieno utilizzo. Centrale, al riguardo, la certezza del diritto e la semplificazione delle norme di accesso per garantire la necessaria concessione di credito bancario”.

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