Slovenia: agricoltura sostenibile in forte crescita in Slovenia, al via la fiera Non Solo Agra

Non solo Agra, una delle più importanti fiere in Europa. La Slovenia e Lubiana si scoprono cruciali per lo sviluppo della agricoltura sostenibile

“La Slovenia è un paese di importanza fondamentale per lo sviluppo e l’agricoltura sostenibile”. Il parere, pur essendo di parte, non è così azzardato.

LEGGI ANCHE: OGM, l’Unione Europea condanna l’Italia

A pronunciare queste parole è stato Borut Pahor, presidente della Slovenia, a margine della 55esima fiera di Agra, la più importante fiera dedicata all’agricoltura e all’alimentazione dell’Europa centrale. Oltre 1.820 espositori provenienti da 36 Paesi, intrecciando un tema: l’agricoltura sostenibile.

LEGGI ANCHE: La Xylella avanza, ma l’olio è buono

SLOVENIA, TRA CINA E FUTURO

Lubiana, capitale della Slovenia“Lo sviluppo sostenibile si adatta al nostro Paese, alla nostra terra e alla nostra gente”, ha ribadito Pahor. E in vetrina, la Slovenia ha messo il proprio cibo, la gestione delle foreste e delle tecnologie per una agricoltura altamente efficace.
Con un interlocutore interessato: la Cina.

“La Slovenia – ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura, Dejan Zidan – ha opportunità, in quanto è forte nelle industrie tecniche per le quali la Cina è un mercato primario”. Recentemente, il ministro sloveno ha incontrato l’omologo cinese Han Changfu e una cinquantina di rappresentanti di aziende cinesi. E non solo. In Slovenia é stata convocata la seconda sessione del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura di Cina-Paesi dell’Europa Centrorientale. Al Consiglio ha partecipato a capo di una delegazione il ministro dell’agricoltura Han Changfu e i ministri dell’Agricoltura dei 16 Paesi dell’Europa centrorientale. Sul tavolo il tema dell’importanza della catena di rifornimento di cereali regionale e mondiale e il consenso dei ministri dell’Agricoltura dei 16 Paesi dell’Europa Centrorientale al meccanismo di cooperazione agricola “16+1”.

SLOVENIA, PROGETTI CON L’ITALIA 

Non mancano anche i rapporti con l’Italia. Nell’ultima edizione, la Fiera del Levante ha voluto dedicare una giornata alla Slovenia. Un Paese – hanno spiegato dalla campionaria – che oggi gode sia di prosperità che di stabilità, con un PIL pro capite sostanzialmente alto, rispetto alle altre economie dell’Europa centrale.

LEGGI ANCHE: Fiera del Levante 2017, la campionaria senza confini

Ancor più importante è il progetto di innovazione a sostegno dei viticoltori italiani e sloveni per produzioni migliori sia dal punto di vista del prodotto sia per quanto riguarda il minor impatto ambientale. E’ l’esigenza da cui prende le mosse il progetto transfrontaliero “Susgrape” – avviato grazie a un finanziamento Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020.

Attraverso l’adozione di tecnologie ICT in viticoltura, si punta a ottenere la riduzione dell’uso di sostanze chimiche, delle emissioni di CO2, dei consumi d’acqua per l’irrigazione. Al contempo, si aumenta così la salubrità e la qualità del prodotto finale.

Progetto Italia - Slovenia
Progetto Italia – Slovenia

L’idea di “Susgrape” nasce dalla necessità delle aziende vitivinicole partner del progetto di transitare verso modalità di lavorazioni agricole più sostenibili, rispetto a quelle attualmente in uso, nel contrasto alle due patologie che solitamente pregiudicano la salute della pianta e ne compromettono la produzione: la peronospora e l’oidio. Uno dei principali obiettivi è anche saggiare le potenzialità della microbiologia applicata all’agricoltura. Che passa anche – e soprattutto – dalla Slovenia.

LEGGI ANCHE: Peronospora: stretta sul fungo killer della vite

 

Articoli correlati