Siccità, la senatrice L’Abbate: “Aumentare il riuso delle acque di depurazione in Puglia”

patty l'abbate
L'Abbate:" Combattiamo la siccità, dunque aiutiamo agricoltori e famiglie ad abbattere i costi delle bollette ma controlliamo che il riutilizzo avvenga in condizioni di sicurezza ambientale"

Nostra intervista alla capogruppo della commissione ambiente del Senato, senatrice Patty L’Abbate: “Sto effettuando il monitoraggio degli impianti di depurazione del nostro territorio. Possono rientrare nei parametri che consentirebbero l’utilizzo delle acque depurate a scopo irriguo”

 

Un potenziale di circa 9 miliardi di metri cubi, in tutt’Italia, di acqua proveniente da impianti di depurazione, ma solo il 5% viene utilizzato. Uno spreco senza precedenti che stride con la siccità che attraversa le campagne del Belpaese e che non risparmia nemmeno la Puglia. Gli agricoltori potrebbero giovarsene, ma sono necessari degli aggiustamenti normativi e una manutenzione sistematica. Sull’argomento abbiamo sentito la senatrice Patty L’Abbate (M5S), capogruppo della commissione ambiente del Senato.

Combattere gli sprechi

Senatrice L’Abbate, si fa un gran parlare di economia circolare; con riferimento al bene primario acqua, cosa comporta?

Economia circolare vuol dire anche utilizzare al meglio e senza sprechi la nostra acqua. Pensi allo spreco che si ha delle acque derivanti dai processi depurativi. Abbiamo un potenziale enorme, pari a circa 9 miliardi di metri cubi all’anno in tutt’ Italia di acqua proveniente da impianti di depurazione ma solo il 5% è utilizzato.

Il problema sussiste anche nella nostra regione?

impianto depurazione bellavista taranto
L’impianto di depurazione Taranto Bellavista, è dotato di affinamento destinato per il reimpiego industriale dei reflui e a regime consentirà di poter utilizzare le acque reflue per l’Acciaieria Ilva

In Puglia, il problema dell’acqua, legato alla siccità, ogni anno si fa sentire con forza, colpendo in modo particolare un settore, quello dell’agricoltura, fondamentale per il tessuto economico regionale. Per questo come capogruppo della commissione ambiente del Senato, sto effettuando il monitoraggio degli impianti di depurazione del nostro territorio che con un processo terziario di affinamento, possono rientrare nei parametri richiesti dall’art. 26 del dlg n. 152 e che consentirebbe l’utilizzo delle acque depurate a scopo irriguo. Dai dati scaturiti dal tavolo tecnico della gestione sostenibile delle risorse idriche, e da confronti con l’Acquedotto pugliese e l’Arpa Puglia, emerge che si sta effettuando un miglioramento impiantistico con tecnologie innovative per portare le acque di depurazione sotto il DM 185.

Ottimizzare la resa degli impianti

E a Taranto, dove la crisi ambientale è rilevante anche per l’acqua, cosa si può fare?

A Taranto, dove le criticità ambientali sono rilevanti, è presente l’impianto di Taranto Gennarini, che è già dotato di affinamento per destinare i reflui ad un comprensorio esistente. Un altro impianto, sempre a Taranto, denominato Taranto Bellavista, è dotato di affinamento destinato per il reimpiego industriale dei reflui e a regime consentirà di poter utilizzare le acque reflue per l’Acciaieria Ilva, per il raffreddamento degli impianti, liberando in questo modo quei quantitativi d’acqua che solitamente si utilizzano e che potrebbero dunque essere restituiti all’agricoltura tarantina.

Estendere questi trattamenti anche ad altri comuni è quindi auspicabile?

Si tratterebbe di un notevole passo in avanti per ristabilire la resilienza del territorio. Nei prossimi giorni visiterò anche altri depuratori fra cui Martina Franca, Gioia del Colle, Noci e Castellana Grotte per verificare lo stato dell’arte rispetto al riutilizzo delle acque reflue, visionando la destinazioni d’uso e i relativi requisiti di qualità, ai fini appunto del risparmio idrico.
Combattiamo la siccità dunque aiutiamo agricoltori e famiglie ad abbattere i costi delle bollette ma controlliamo che il riutilizzo avvenga in condizioni di sicurezza ambientale, evitando alterazioni agli ecosistemi, al suolo ed alle colture, e nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di sanità, sicurezza e delle regole di buona prassi industriale e agricola.

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