
Il fenomeno dello sharing in Europa, la condivisione dei veicoli di trasporto, è stato studiato dal sito ShopAlike per capirne la diffusione, l’efficienza ed il gradimento
Si chiama sharing, condivisione, un termine anglofono molto in voga oggi che sostanzialmente è basato sulla socialità. Ma ciò che oggi intendiamo analizzare è lo sharing connesso con il trasporto.
Condividere un mezzo o un veicolo con altre persone per risparmiare tempo, denaro e ridurre l’inquinamento. È questo il concetto. Lo sharing abbatte i costi dei carburanti e della manutenzione dei veicoli, riduce il traffico ed i problemi congiunti, evita lo stress connesso con la ricerca di un parcheggio e permette a chiunque di socializzare.
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L’idea è nata alcuni anni fa, ma con alti e bassi oggi sta prendendo piede dappertutto. Il sito ShopAlike ha analizzato questo fenomeno affrontando il tema della mobilità sostenibile urbana nelle 28 capitali europee.
I dati emersi sono contrastanti e spiazzanti, ma anche molto curiosi ed interessanti. I risultati della ricerca sono stati raccolti dai siti web ufficiali nel periodo giugno-luglio 2017 e si riferiscono a strutture ed agenzie pubbliche.
Sharing. La mobilità condivisa? Un successo!
Lo studio condotto dal sito ShopAlike sulla mobilità condivisa in Europa ha permesso di scoprire lo stato del sistema sharing, la sua evoluzione e la sua utilità. Analizzando e confrontando i dati della classifica generale del bike sharing, del car sharing e dello scooter sharing, Parigi risulta essere la capitale europea indiscussa della mobilità condivisa. A seguire, Bruxelles, Berlino, Varsavia, Vienna ed Amsterdam. Queste capitali offrono i tre servizi. Poi ci sono le restanti città che possono offrire solo le auto, le bici o gli scooter. Ma analizziamo nel dettaglio i risultati dello studio.
Bike Sharing
Parigi ha 105 biciclette per 1000 abitanti che hanno un costo medio d’affitto di circa 1 euro per un’ora. Tra le 21 città europee che hanno il bike sharing, Bucarest è l’unica che ha una sola bici per 1000 abitanti mentre l’affitto è gratuito. La Scandinavia con Copenhagen, Stoccolma, Helsinki ed Amsterdam, “ciclomani” per eccellenza, occupano rispettivamente il 7°, 8°, il 9° ed 10° posto con 32 bici al costo di 4,30 euro, 13 bici a 0,24 euro, 24 bici a 1 euro e 11 bici a 0,04 euro. Copenhagen è la più cara. Questo dato sembrerebbe in controtendenza rispetto a ciò che si sa sul trasporto sostenibile nei paesi scandinavi ma evidentemente molti cittadini posseggono più di una bici per famiglia, per cui semplicemente non hanno bisogno di condividerla con altri.
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Car Sharing
Per quanto riguarda le auto condivise, ancora una volta è Parigi la prima in classifica con 19 autoveicoli per 1000 abitanti al costo orario di 6,09 euro. Bucarest sorprende invece con uno 0,1 auto al costo di 10,93 euro. Bratislava con una sola auto ha un costo di 1,45 euro. Roma ha 5 vetture per 1000 abitanti alla modica cifra di 18,60 euro. la città più cara è Lussemburgo dove l’affitto di una vettura per un’ora costa 22,50 euro. Sono complessivamente 22 le capitali che utilizzano la mobilità condivisa.
Scooter Sharing
Anche in questo caso Parigi è prima in classifica. Ha 4 scooter per 1000 abitanti al costo orario di 16,80 euro. la capitale scandinava Amsterdam ha uno solo scooter al costo di 18 euro, il più alto in classifica; la più economica è Berlino con 3 scooter al costo di 8,70 euro; ultima è Varsavia con un insolito 0,4 scooter al costo di 9,78 euro. Roma, invece, ha stranamente 2,3 scooter per 14,91 euro. Lo scooter sharing è utilizzato solo da 9 città.
Le Capitali europee rimaste fuori dalle tre classifiche sono Atene, Riga, Tallinn, Sofia, Valletta e Nicosia. In queste città non c’è alcun servizio di mobilità condivisa.
Flight Sharing
Ultima novità della condivisione è volare, il flight sharing. C’è un’app che si chiama “Wingly” che mette in contatto i piloti di piccoli aerei privati che mettono a disposizione degli utenti alcuni posti liberi sugli aerei per ogni dove. Ovviamente, i costi sono poi condivisi. Il sistema al momento è attivo solo in Francia, Germania e Regno Unito. Al sistema sono registrati oltre 90mila utenti.