Seminare online per dare nuova vita ai terreni abbandonati: l’idea della startup Urban farmer

“Semina online, attendi la maturazione, raccogli i prodotti e se hai un terreno abbandonato inseriscilo nella piattaforma gli daremo nuova vita”, il motto di Urban farmer

Rendere l’agricoltura più sana evitando gli sprechi. È l’idea alla base di Urban Farmer, neonata startup frutto del lavoro di due amici e colleghi tarantini, Andrea  Guarrasi e Aren Hox, di 35 e 36 anni, a cui si è da poco unito Giuseppe Musolino, lo sviluppatore del team. 

Il progetto è quello di salvare terreni abbandonati e renderli disponibili sul web per permettere a chi lo desidera di coltivare e quindi di vendere, a sua volta, prodotti genuini dando uno “smacco” alla grande distribuzione organizzata. 

“L’idea è nata perché il mio collega aveva avuto una bambina e il pediatra gli consigliò di darle degli omogeneizzati – ci racconta Andrea – e quindi mi disse: ‘Mi voglio fare un terreno tutto mio’”.  

Da lì l’intuizione di scrivere direttamente al ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, per sottoporre l’idea. Gesto apprezzato, perché dopo dieci giorni dal ministero arriva una prima risposta a cui segue una call. L’idea è promettente anche se ancora in fase embrionale. Quindi l’accordo è di risentirsi. 

Intanto gli ideatori di Urban farmer incominciano a tessere la loro rete di relazioni. Prima la partecipazione alla sesta edizione della maratona digitale Digithon, poi quella al premio Cna cambiamenti della Camera di Commercio (Urban farmer è tra le finaliste a livello regionale). 

Leggi anche: “Semi di vita, tra agricoltura sociale e rigenerazione urbana”

L’idea nata dal gioco FarmVille

Un’idea nata per gioco e che prende spunto proprio da un gioco, come sottolinea lo stesso Andrea. Parliamo di Farmville, gioco lanciato la Facebook qualche anno fa, il cui principio guida era: “Più coltivi, più guadagni”. 

“Abbiamo già una decina di agricoltori della provincia di Taranto che sono interessati e tantissime richieste per coltivare centinaia di ettari che arrivano da tutta la Puglia”, ci racconta ancora Andrea. Segno che l’idea piace.

Soprattutto dopo l’estate. Si, perché una delle “piaghe” dei terreni subito dopo l’estate è che questi restano letteralmente bruciati, specie se l’estate è torrida come quella che abbiamo appena trascorso. E allora cosa fare se la terra è bruciata e il proprietario non è più in grado di sostenere da solo manutenzione e coltivazione? A questo punto entro in gioco Urban farmer che di recente ha stretto un accordo di co-marketing con TooGoodToGo, l’app leader nella lotta allo spreco alimentare. 

“Già da oggi alcuni dei nostri agricoltori sono entrati in questo mondo grazie alla nostra startup esche hanno una proposta di valore. Anche l’agricoltore che non riesce a vendere tutto anche tramite noi, lo fa attraverso la piattaforma. Potrebbe vendere per esempio quelle marmellate che non compra nessuno e quindi riesce a a trarne profitto”.

Altro passo in avanti del trio, è il fatto che Urban Farmer è entrato a parte parte dell’acceleratore dell’Università di Bari, BaLab e conta di partire ufficialmente entro la fine dell’anno.

Un modo per creare valore facendo rete tra agricoltori e consumatori con benefici per chi coltiva, chi porta a tavola i prodotti e soprattutto per l’ambiente.

 

 

Articoli correlati