
La presa di posizione del movimento Onda Verde Puglia Facciamo Rete contro il Viceministro Francesco Paolo Sisto spiegata in un documento
Il coordinamento regionale “Onda Verde Puglia Facciamo Rete” che raccoglie cittadini, associazioni e comitati territoriali per la salvaguardia dell’ambiente, del clima e della salute pubblica nonché per la tutela dei territori a Bari e in Puglia, attraverso il suo portavoce Donato Cippone, interviene sulla nuova fase della vicenda “Sede della Giustizia a Bari”. Ieri sono stati avviati i lavori di demolizione e bonifica dell’area delle ex casermette, dove sorgerà il nuovo polo della giustizia. “Onda Verde Puglia Facciamo rete contesta l’operazione con un documento che riportiamo.
Per una ricostruzione della vicenda LEGGI QUI:
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La dichiarazione

Il sottosegretario alla Giustizia, on. avv. Sisto Francesco, si è reso autore di diffuse dichiarazioni di orgogliosa e compiaciuta soddisfazione del fatto che il 22 maggio 2023 sono state avviate a Bari le demolizioni delle ex caserme Milano e Capozzi per poi consentire la costruzione del cosiddetto sedicente “Parco della Giustizia di Bari”.
Ciò il suddetto Sisto ha fatto mentre ancora pendono TRE giudizi dinanzi al TAR e al Consiglio di Stato.
Il suddetto Sisto si è reso protagonista di una estemporanea e avventata fuga in avanti che è in spregio gravissimo e inqualificabile del nostro Ordinamento Civile e Democratico.
Avviare lavori così enormi e, con ogni evidenza, contrari a legge, senza attendere le sentenze del Giudice invocato, costituisce per ogni cittadino atto eccesivo, imprudente, fuori luogo. Se poi a compierlo è addirittura un Viceministro della Giustizia e cioè colui che, per ruolo istituzionale, DEVE tutelare e garantire che ogni azione o iniziativa sia secondo legge e come stabilito da sentenze, allora questo Sisto è soggetto pericoloso per la nostra convivenza civile e democratica e va immediatamente allontanato da un così alto e fondamentale ruolo istituzionale di cui, evidentemente, non ha compreso il senso e la essenziale valenza che il suo Ufficio riveste per il nostro Stato Democratico, fondato sul DIRITTO e sul rispetto dello stesso in ottemperanza delle sentenze emesse dai giudici competenti.
Quali che saranno gli esiti dei prossimi giudizi, il sottosegretario Sisto non può più ricoprire questo attuale, alto e delicato ruolo, perché ha violato la Regola Fondamentale della nostra Democrazia, quando invece lui stesso, per primo compito del suo ruolo istituzionale, aveva l’obbligo di legge di rispettarla e farla rispettare.
Allontanare immediatamente Sisto dal Ministero della Giustizia è diventata ora una primaria urgenza della nostra Democrazia e del nostro Stato di Diritto.