
Lo sciopero del clima del 27 settembre e le aperture green del Ministero dell’Istruzione hanno portato alla luce le azioni virtuose che tante scuole in Italia praticano da tempo o stanno avviando.
A Bari il liceo Salvemini dedica l’intero anno scolastico allo studio dei cambiamenti climatici.
“Da oggi, la facciata del MIUR riporterà il nostro nuovo slogan: ‘Istruzione, no estinzione’. Il segreto del futuro è tutto raccolto in queste tre parole. La lotta ai cambiamenti climatici passa dalle iniziative di tutti noi, ogni giorno, partendo dalle scuole, dalle accademie e dalle università, per contaminare positivamente le imprese e il resto della società. La chiave di tutto è la creazione di una nuova economia, fondata sulla conoscenza, unico vero volano dello sviluppo sostenibile. Per questo ci siamo uniti al ‘grido’ degli studenti di tutto il mondo, che ci chiedono di ascoltare la scienza per salvare il pianeta”. Questo il post che il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti ha pubblicato su Facebook pochi giorni prima dello sciopero globale per il clima del 27 settembre. Sciopero, o meglio manifestazione, che è stata sposata in pieno da Viale Trastevere, visto che i dirigenti scolastici sono stati invitati a non far rientrare nel computo delle assenze quella di venerdì scorso.
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Anche il MIUR è per una scuola ecosostenibile

Sono ormai note le forti aperture ambientaliste del neoministro, attento a formare da subito una coscienza civica green; e forse non tutti sanno che da poco il MIUR ha messo a disposizione di studenti e scuole una pagina web dedicata , “un nuovo spazio – recita l’home page – che il MIUR dedica alla raccolta delle proposte provenienti da studenti, docenti e realtà scolastiche, relative ai temi dell’ambiente, del cambiamento climatico e dell’educazione alla sostenibilità”.
Insieme alla pagina web il MIUR ha inaugurato una casella di posta elettronica (verdescuola@miur.it) per raccogliere le proposte e i progetti dei ragazzi. Fioramonti ha poi affermato in più occasioni che la tematica ambientale entrerà a pieno titolo e con modalità specifiche a seconda delle materie, nella scuola. Riprendendo così un argomento – la proposta di istituire l’educazione ambientale come vera e propria materia – che da anni viene messo in campo ad inizio di ogni anno scolastico e puntualmente rimesso nel cassetto. Speriamo che ora sia la volta buona.
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Le scuole ecosostenibili
Scuole virtuose, l’ambiente sale in cattedra
Va però detto che se è vero che moltissime scuole si stanno attrezzando per sensibilizzare alunni, docenti e personale scolastico ad adottare comportamenti virtuosi per contrastare nel proprio piccolo i cambiamenti climatici e le emergenze ambientali, è anche vero che da tempo diversi istituti stanno percorrendo questa strada. Sono tanti, ad esempio, gli orti didattici soprattutto nelle scuole primarie, nati spesso dalla collaborazione con Coldiretti e che vedono il positivo coinvolgimento dei nonni. Così come molti sono gli istituti che praticano la raccolta differenziata nelle classi. Esperienze che Ambient&Ambienti ha spesso fatto conoscere. In aggiunta a quanto già scritto, ecco allora alcune storie “verdi” vecchie e nuove.
Borracce in alluminio, dono green del Comune agli scolari di Milano
Centomila borracce di alluminio per gli studenti più giovani di Milano. E’ partito così il 12 settembre l’anno scolastico nel capoluogo lombardo, col sindaco Beppe Sala che accompagnato da amministratori locali e da un volto noto e apprezzato nel mondo della musica anche dai più piccoli come Marco Mengoni, ha simbolicamente consegnato a circa 50 bambini di prima elementare le borracce donate dal Comune in collaborazione con vari sponsor. E’ stato calcolato che la distribuzione delle 100mila borracce (60mila alle scuole primarie e 40mila alle scuole secondarie di primo grado) potrebbero far consumare 30 milioni di bottiglie di plastica in meno rispetto al passato. «La scuola ha un ruolo educativo e civico fondamentale – ha detto il sindaco Sala durante la cerimonia di consegna-: è il luogo ideale in cui affrontare il tema ambientale». Perché la convinzione condivisa è che bisogna coinvolgere i più giovani nella costruzione di una coscienza green e contribuire con azioni concrete – a cominciare dal ridurre l’uso delle bottiglie di plastica – alla difesa dell’ambiente.
Scuole plastic free nel Lazio e corsi per docenti in Piemonte
Anche il Lazio partecipa all’onda plastic free che sta coinvolgendo il settore dell’istruzione. La Giunta regionale ha infatti approvato poche settimane fa uno stanziamento di circa mezzo milione di euro per le Università e Istituti superiori, che serviranno per iniziative di contrasto all’uso della plastica monouso.
In Piemonte, invece, si pensa anche a formare gli insegnanti. A Torino a breve partiranno dei corsi sui cambiamenti climatici e la qualità dell’aria riservati ai docenti dalle elementari alle superiori. Il progetto è frutto della collaborazione tra la Regione Piemonte, il Ce.Se.Di. e Arpa Piemonte.
Green School: a Varese una rete di scuole eco-sostenibili
Nel lontano 2009 – attenzione, dieci anni fa – nasceva a Varese Green School, un progetto che vedeva un gruppo ristretto di scuole, supportate da Agenda 21 laghi e CAST ONLUS, impegnate nell’elaborazione di un progetto di educazione alla sostenibilità per la riduzione dell’impatto ambientale. Gli anni sono passati, sono aumentato gli attori coinvolti (Provincia, Ufficio scolastico provinciale, Università dell’Insubria), ma soprattutto sono aumentate le scuole che hanno aderito al progetto: ora sono 140 tutte impegnate concretamente nell’adozione di comportamenti responsabili su rifiuti, mobilità, energia, acqua, biodiversità e spreco alimentare. Nulla resta sulla carta, tutto viene quantificato, come ad esempio i kg. di CO2 non immessa nell’atmosfera. Tutti coinvolti in questo stile di vita, dagli studenti al bidello al preside nel ridurre il consumo di acqua, usare mezzi di trasporto alternativi alle auto, differenziare i rifiuti e tanto altro.
A partire da quest’anno scolastico il progetto è stato esteso a tutte le scuole della Lombardia. Il programma Green School rilascia nell’anno scolastico alle scuole più “ecoattive” una certificazione che attesta l’impegno dell’istituto nell’azione di riduzione delle emissioni e nell’educazione alla sostenibilità.
Sempre in questo quadro virtuoso portato avanti dalla città di Varese si inserisce la prima scuola della Lombardia a impatto zero, inaugurata proprio all’indomani dello sciopero globale per il clima. L’edificio che ospita la “Silvio Pellico” non sarà l’unico. In cantiere c’è già la progettazione e il progetto per reperire fondi da destinare alla riqualificazione di un’altra scuola.
Puglia regione green
Mesagne, in provincia di Brindisi, vanta un invidiabile primato. Il suo liceo scientifico Epifanio Ferdinando è infatti la prima scuola d’Italia accreditata dall’ONU come climate change school con un docente esperto in cambiamenti climatici. Il docente in questione si chiama Angelo Gagliani, insegna matematica e ha ottenuto l’accreditamento dalle Nazioni Unite dopo aver seguito un programma di formazione per docenti tenuto da un organismo inglese. Al liceo di Mesagne (dove è stata dichiarata all’unanimità di studenti e personale scolastico l’emergenza climatica, anche in virtù della situazione del paese, stretto tra la centrale elettrica di Cerano il petrolchimico di Brindisi) i corsi verranno tarati sullo studio dei cambiamenti climatici.
Oltre al corso trasversale in climate change la scuola ha in programma la produzione autonoma di energia tramite pannelli fotovoltaici, incremento del trasporto pubblico non solo per gli usi scolastici, esclusivo di carta riciclata e azioni “emissioni zero”. Prossimo step, l’introduzione di un’ora di lezione sui cambiamenti climatici.
Bari, al Salvemini l’anno scolastico è all’insegna dell’ambiente
A Bari il prossimo 4 ottobre alcune classi del liceo scientifico Salvemini animeranno una “coda” di Puliamo il mondo, la manifestazione internazionale che si è tenuta la terza domenica di settembre e che in Italia è curata da Legambiente. Proprio in collaborazione con Legambiente i ragazzi puliranno da erbacce e rifiuti il giardino del Centro Studi Polivalente, dove ha sede la scuola. Oltre alla collaborazione con Legambiente sono in programma altre iniziative l’AMIU, l’azienda cittadina di igiene urbana sul tema della raccolta differenziata.
Al Salvemini le iniziative in programma per questo anno scolastico sono tante, dalla distribuzione di borracce in alluminio in via sperimentale ad alcune classi, al “tema d’anno” dell’istituto, ”Ambiente e territorio: polisemia di una crisi”, che verrà affrontato secondo le specificità delle varie materie: questo significa che non si parlerà di cambiamenti climatici solo nelle materie più coinvolte come scienze ma che, ad esempio in Italiano si andranno a selezionare testi e autori che nei secoli si sono confrontati con le tematiche ambientali.

Emergenze ambientali e cambiamenti climatici saranno anche al centro a gennaio 2020 di Log@ritmi, il festival della divulgazione scientifica giunto alla sua quarta edizione e che si prevede ricca di presenze di grosso calibro. Log@ritmi si svolgerà in collaborazione con Università Aldo Moro e Politecnico e godrà del sostegno economico della regione Puglia. E nelle intenzioni della dirigente prof.ssa Tina Gesmundo, tra le ulteriori azioni green da attuare a scuola c’è anche la realizzazione di corner per l’erogazione di acqua per ridurre il consumo di bottigliette di plastica
Vercelli: una scuola a zero impatto ambientale
A Vercelli si prevede il completamento entro il 2022 di una scuola innovativa, sullo stile di quelle del Nord Europa, a zero impatto ambientale, parcheggio sotterraneo, immersa nel verde, nonostante sia inserita nel contesto urbano.
Il nuovo edificio sorgerà sulla riqualificazione dell’area dove si trova il parcheggio della storica caserma Garrone, Gli attuali edifici fatiscenti abbandonati e spazi verdi trascurati potrebbero trasformarsi in ambienti che ospiteranno gli studenti dell’Itis Faccio (la scuola più energivora della provincia e per la quale l’Ente locale versa annualmente 200mila euro di affitto e circa 150mila euro di riscaldamento alla fondazione Borgogna, proprietario dello stabile).
L’intero complesso ha già un nome (Civic center) e ospiterà l’edificio scolastico a un solo piano e un parcheggio sotterraneo. Negli altri ambienti della caserma (oggi abbandonata) verrà trasferito il Tribunale. La scuola sarà poco visibile all’esterno grazie a un parco urbano per famiglie, bambini e anziani. Costo previsto dell’operazione circa 10 milioni di euro. Ora si aspetta solo l’ok per lo stato di fattibilità, dopodichè i lavori potrebbero partire tra 2021 e 2022.