Scoperto traffico internazionale di opere d’arte false

Sequestrate 500 opere dell’artista Francis Bacon e beni per un valore superiore a 3 milioni di euro. Sono 7 le persone indagate

 

Operazione congiunta tra i Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale e Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna che hanno eseguito il sequestro preventivo di circa 500 opere contraffatte dell’artista Francis Bacon e il sequestro finalizzato alla confisca di beni per oltre 3 milioni di euro.

I provvedimenti sono stati emessi a carico di 5 delle 7 persone indagate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione per il commercio, autenticazione e messa in circolazione di opere d’arte false, truffa e autoriciclaggio.

L’operazione è scattata con il sequestro a maggio 2018 da parte dell’Arma dei Carabinieri di numerose opere d’arte contemporanea false, in possesso di una persona già gravata da specifici precedenti penali e di polizia. Tra di essi c’erano 2 disegni, a firma di Francis Bacon, uno degli artisti più celebri del XX secolo, appartenenti a una collezione di dubbia autenticità e ricevuti da uno degli indagati, sembra, direttamente dall’artista. La Guardia di Finanza, allora, ha analizzato le movimentazioni finanziarie con l’estero riconducibili all’indagato, risultate incompatibili con le sue fonti lecite di reddito.

Una volta accertate la non autenticità delle opere, le indagini hanno portato i militari a sequestrare a Bologna e Treviso, tra marzo e maggio 2020, altre 13 opere.

Dalla ricostruzione dei flussi finanziari derivanti dalle vendite fraudolente è emerso come il sodalizio, nell’intento di ostacolare l’identificazione della provenienza illecita delle somme, si servisse di una società con sede nel Regno Unito dove venivano convogliate e reimpiegate le provviste per poi redistribuirle, una volta “ripulite”, ai vari indagati (direttamente o attraverso imprese nazionali ed estere con sede in Spagna e Polonia).

Contestualmente, i complessi accertamenti tecnici disposti dall’A.G. sulle opere in sequestro permettevano di determinare la loro non autenticità e di conseguenza la falsità anche delle oltre 500 facenti parte dell’intera collezione italiana.

L’obiettivo del gruppo individuato sarebbe consistito nell’accreditare tali disegni nel mercato dell’arte attraverso prestigiose esposizioni nazionali e internazionali, cataloghi, siti internet, fondazioni e società di diritto estero, così da accrescerne la “quotazione” per poi rivenderli, di conseguenza in maniera fraudolenta e a caro prezzo, a ignari acquirenti.

Le indagini hanno così condotto al sequestro “impeditivo” dell’intera collezione di opere d’arte e al sequestro “preventivo” finalizzato alla confisca – sia diretta per 1,8 milioni di euro circa, quale profitto del reato di truffa, sia “per equivalente” – di denaro, beni e altre utilità sino al valore di 1,4 milioni di euro circa, quale profitto del reato di autoriciclaggio.

L’attività ha richiesto l’impiego di oltre 60 militari tra le province di Bologna, Padova, Milano e Treviso.

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