San Nicola di Bari: devoti sì, ma senza la mega statua

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San Nicola in processione a Bari (Anna Piscopo per Ambient&Ambienti)

Polemica social sulla costruzione di una statua che raffigura il patrono, alta 70 m e a ridosso del mare. Interviene il sindaco Decaro: “Non esiste nessun progetto”

Per la serie: “Se ne vedono di tutti i colori”. Nelle ore in cui la Puglia non è più tutta gialla per effetto della nuova ordinanza del governatore Emiliano, un’altra polemica rende vivo il social-dibattito: il progetto di una statua alta 70 metri, su un basamento quadrato di 25, che raffigura il patrono di Bari San Nicola. E nella discussione è stato chiamato in causa anche il sindaco, Antonio Decaro, su sollecitazione della consigliera comunale, Micaela Paparella. Poi il post di qualche ora fa, sul suo profilo facebook in cui Decaro ha precisato che non esiste alcun progetto e che l’amministrazione non ha ricevuto nessuna proposta.

L’intervento del sindaco Decaro sul suo profilo facebook riguardo il “progetto fantasma”

“Se volete possiamo parlarne sui social, possiamo fare petizioni, istituire comitati pro e contro, persino indire manifestazioni di piazza. Però vorrei far notare a tutti che questo fantomatico progetto di una mega-statua di San Nicola sul Lungomare di Bari, semplicemente, non esiste” ha chiosato il primo cittadino.

Una statua per San Nicola”: la polemica…

Il progetto della statua, ispirato all’immagine del Cristo Redentore di Rio De Janeiro, è stato promosso dall’associazione “Una statua per San Nicola”. A far parlare sono stati alcuni bozzetti circolati in rete. Con tanto di individuazione dell’area nella quale dovrebbe sorgere la statua mastodontica, e cioè davanti al Varco della Vittoria, uno degli ingressi del porto di Bari, nei pressi della Fiera del Levante.  La statua verrebbe “arricchita” da due ascensori, scale e una parte dedicata all’installazione di targhe di ringraziamento.

Come dicevamo, non sono mancate le critiche. Dalle colonne del quotidiano la Repubblica si è accesa la polemica che ha visto schierarsi fin dal primo momento a favore del “no”, il sociologo Giandomenico Amendola e l’architetto Arturo Cucciolla. Se il primo ha parlato di “follia”, per il secondo l’idea è assolutamente “volgare”. A loro si sono aggiunti i cittadini dell’associazione Murattiano che insieme con Uaar Bari, hanno lanciato una petizione su Change.org per fermare il progetto. Questi ultimi oggi “esultano” per aver raggiunto quota 500 firme. Inoltre, dall’associazione del Murattiano fanno sapere che del comitato organizzatore per la costruzione della “statuona” fanno parte il direttore del demanio, proprietario dell’area dalla quale dovrebbe ergersi il nuovo San Nicola, e il presidente dell’Autorità portuale, quindi non è possibile – a loro dire – che il primo cittadino di Bari non fosse a conoscenza del progetto.

Bozzetto del patrono di Bari e vescovo di Myra circolato in rete e presentato in tv: è alto 70 m

…e il giallo

Ma c’è di più: l’avvocato Enzo Varricchio, coordinatore del comitato tecnico-scientifico è intervenuto in un programma televisivo dell’emittente Antenna Sud, andato in onda domenica 6 dicembre,  festività dedicata a San Nicola. Durante il programma è intervenuta anche l’avvocata Anna Losurdo, che presiede l’associazione “Una statua per San Nicola”. Varricchio ha poi aggiunto di aver sempre invitato Comune e Regione a sedere al tavolo di discussione del progetto, quindi sono al corrente di tutto. Il mistero si infittisce.

A battersi, sempre sui social, ci sono anche i componenti del gruppo “Comitato di liberazione dalle palme” (sì, le care palme che campeggiavano in via Sparano), che per l’occasione si è trasformato in “Giù le mani da San Nicola – No alla statuonacon tanto di hashtag #Nicolexit.

Pro e contro

Una sorta di duello tra “apocalittici e integrati”, parafrasando un celebre saggio di Umberto Eco. È dell’idea che la statua deturpi lo skyline del lungomare barese anche Rossella Ressa, vicepresidente Fai Puglia che ha parlato di “scempio e paesaggio deturpato”. Inoltre, la Ressa ha rilanciato:

“Dobbiamo essere cittadini consapevoli. Noi sappiamo le cose soltanto quando i finanziamenti sono approvati e i cantieri sono già in corso. E poi chiediamoci sono accadrebbe dopo un’eventuale inaugurazione della mega statua. Resterebbe una cariatide perché serve la manutenzione. Basti pensare a quello che è successo con lo stadio di San Nicola progettato dall’architetto Renzo Piano. Dobbiamo stare attenti a queste strutture permanenti. Quindi noi diciamo un grande ‘no’. Giù le mani da San Nicola”.

Di diverso avviso è il giornalista Francesco De Palo che invita a liberarsi da “pregiudizi ideologici”:

“L’idea della statua di San Nicola alta 70 metri sul lungomare di Bari è lungimirante, per questo andrebbe sostenuta senza paraocchi ideologici in primis dalle intellighenzie cittadine per due motivi di fondo. Mescolare arte e rappresentanza è una buona strada per, da un lato, omaggiare la storia e, dall’altro, attuare una promozione intelligente. E in secondo luogo stimolare l’identità e veicolarla al grande pubblico non è irrituale, se incorniciata in un ambito sociale e culturale”.

Sulla questione interviene anche l’Adirt (Associazione Difesa Insediamenti Rupestri e Territorio), che ricordando il grande Nino Lavermicocca, archeologo ma soprattutto, scrive la presidente Lucia Aprile, “innamorato del Santo protettore della sua città, un cultore di San Nicola”, commenta: “Penso che Nino  si sarebbe indignato come quando vedeva dispersa e non valorizzata  la ricchezza culturale della sua città“. E conclude: “L’Adirt, comunque, oltre ad esprimere il proprio dissenso, sottolinea che il progetto «Una statua per San Nicola» proprio perché interviene sul paesaggio, perché lo modifica deturpandolo, avrebbe richiesto una sua  presentazione alla città e in seguito un ampio dibattito tra architetti, urbanisti  e semplici cittadini” .

Insomma, l’idea di arricchire lo skyline barese con un tributo al vescovo di Myra per farne una meta turistica e commerciale, tra bar, visite guidate, musei e targhe ex voto, non solo divide, ma siamo certi che tornerà a far parlare.

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