Salvate due tartarughe nel golfo di Salerno

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Secondo il WWF il PNRR non prende in consifderazione la tutekla e il restauro del patrimonio naturale italiano, che vanta una delle più ricche biodiversità d'Europa (nella foto, una tartaruga Caretta Caretta nell' Area Marina Protetta Punta Campanella)

Recuperate da due pescatori. Una si chiamerà Diego Armando, l’altra viene dalla Toscana. L’ Amp Punta Campanella: “Non ributtatele in mare quando sono nelle reti da pesca”

Lei si chiama Eleonora e viene dalla Toscana. Di lui non si conosce la provenienza ma si sa verrà chiamato Diego Armando. Sono i nomi delle due tartarughe Caretta caretta recuperate la sera del 7 gennaio dall’Area Marina Protetta di Punta Campanella nel golfo di Salerno.

Storia di un salvataggio

I due esemplari erano rimasti intrappolati nelle reti di due pescatori, Luigi Guida e Antonio De Mai, che collaborano da anni con il Parco Marino nel salvataggio delle tartarughe e in altre iniziative di tutela del mare,e che  hanno prontamente allertato i soccorsi consegnando le Caretta caretta allo staff dell’Amp Punta Campanella.

Il lungo viaggio dalla Toscana

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Una delle due tartarughe Caretta caretta recuperate dai pescatori Luigi Guida e Antonio De Mai

Uno dei due esemplari, una giovane femmina di 60cm e 30kg di peso, ha una targhetta di riconoscimento e aveva un trasmettitore satellitare che però si è staccato dal carapace. Si chiama Eleonora, era stata recuperata nel 2018 al largo di Livorno- nella zona delle secche di Meloria- dall’acquario di Grosseto e rimessa in mare a luglio del 2019. Dopo circa un mese, però, si erano perse le sue tracce. L’ultimo rilevamento satellitare, come riportato sul sito seaturtle.org, è avvenuto l’8 agosto del 2019. La tartaruga si trovava nei pressi del golfo di Gaeta e aveva percorso circa 450 chilometri in meno di 30 giorni. Ora, dopo la disavventura di ieri sera, è stata trasferita al Turtle point della Stazione Zoologica A. Dohrn e le sue condizioni appaiono buone. L’altro esemplare recuperato, un maschio adulto di 50cm di carapace e 70kg, sarà invece chiamato Diego Armando per volere del pescatore che l’ha salvato, Luigi Guida, che è appunto soprannominato Maradona. Anche il maschio è in buone condizione ed è stato trasferito al Turtle Point di Portici per tutte le analisi e le cure del caso.

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Riapre il Centro di Primo Soccorso per tartarughe marine a Massa Lubrense?

“Ringraziamo i due pescatori che ci hanno prontamente avvertito della presenza delle tartarughe nelle reti- dichiara Lucio Cacace, Presidente dell’Amp Punta Campanella- Con diversi pescatori abbiamo un rapporto proficuo di collaborazione da anni, cercheremo di intensificare ed estendere questa sinergia nei prossimi mesi. Stiamo valutando anche la riapertura del Centro di Primo Soccorso per tartarughe marina a Massa Lubrense, ma non sarà facile a breve. Nel frattempo, continuiamo a salvarle grazie alla preziosa sinergia con il Turtle Point.”

Il futuro delle due tartarughe

Le due tartarughe saranno ora visitate dagli specialisti del centro di Portici. Se non dovessero avere particolari problemi, saranno rilasciate in mare tra qualche mese, quando la temperatura dell’acqua sarà intorno ai 20 gradi, tra fine aprile e maggio probabilmente. L’ Area Marina Protetta Punta Campanella invita tutti i pescatori ad avvertire la Capitaneria di Porto o i centri di soccorso di riferimento nel caso in cui dovessero trovare tartarughe nelle reti e di non gettarle subito in mare.

“Non gettate in mare le tartarughe intrappolate nelle reti”

Le Caretta caretta infatti, oltre a eventuali danni dovuti alle reti, potrebbero avere- come già accaduto molte volte in passato, nel 60% circa dei recuperi- altri problemi di salute come infezioni sul carapace, ami in gola, plastica nello stomaco o altre patologie che potrebbero causarne la morte nel tempo. Portandole in un centro di soccorso e assistenza saranno curate al meglio e potranno ritornare in mare in perfette condizioni di salute. Nella zona sud del Golfo di Napoli e nord del golfo di Salerno, in caso di tartaruga nella rete o in difficoltà, si può contattare anche l’Area Marina Protetta di Punta Campanella che in 12 anni ha recuperato circa 160 esemplari di Caretta caretta. 

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