Riqualificazione delle periferie, Lecce punta su Borgo Pace

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Esperimento di condivisione di idee e progetti nel quartiere di Lecce Borgo Pace

La tre giorni del progetto internazionale Complicites ha messo in luce la necessità di intervenire con decisione in una periferia come Borgo Pace, che potrebbe diventare un caso virtuoso da replicare in altre zone marginali della città

C’è un quartiere a Lecce che conserva ancora tutte le caratteristiche delle vecchie borgate, ma che negli anni è cambiato tanto grazie anche alla presenza di nuove generazioni e che quindi sente fortemente l’esigenza di avere un nuovo volto, nuovi luoghi di incontro e socializzazione, per  migliorare la qualità della vita e degli spazi pubblici. Quel quartiere si chiama Borgo Pace e per alcuni giorni è stato il quartier generale di una intensa attività di programmazione e ridefinizione del tessuto urbano e non solo, partendo da una situazione di marginalità che intende ribaltare.

Tutto ruota intorno al progetto internazionale Complicities, “COntemporary art Modeling Peripheries for LIvable CITIES”. Un progetto internazionale che vede coinvolto per l’Italia il Comune di Lecce insieme ad altri partner provenienti da Montenegro e Albania e, in qualità di partner associato, l’Università del Salento – Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo. A progettare Borgo Pace insieme ai residenti sono stati chiamati artisti, musicisti, attori, danzatori, fotografi, street artist, esperti di urbanistica, creativi, operatori culturali. Il risultato è stato molto interessante e concreto e la promessa è stata quella di fare quanto prima di Borgo Pace un immenso cantiere.

Storia di Borgo Pace

Borgo Pace è un quartiere periferico di Lecce che si estende lungo il perimetro nord-ovest della città, e conta circa diecimila abitanti. Il quartiere ha forti problemi di cesure col centro cittadino.   A seguito di alcuni interventi di rigenerazione urbana attuati negli ultimi anni, il numero di abitanti ha ricominciato a crescere, l’età media ad abbassarsi grazie alla presenza di giovani coppie, studenti ed immigrati.  L’area però resta un contesto territoriale tendenzialmente disconnesso rispetto al più ampio spazio cittadino ma, se da una parte questo è un oggettivo problema, dall’altra ha permesso di preservare la natura comunitaria del Borgo. Storia e tradizioni sono vive nella memoria degli abitanti e rinsaldano il loro senso di appartenenza al territorio, agevolate dalla presenza di due forti aggregatori sociali come il Centro di produzione teatrale Koreja e la Parrocchia di Santa Maria della Pace.

I creativi per Borgo Pace

«Quello che si vede è l’abbandono. Però Borgo Pace è come il mondo, può essere paradigma, perché l’abbandono fa parte del mondo. Di tutto un filone politico che ci ha accompagnato fino ad oggi che e rappresenta proprio una barriera nel quartiere». A parlare così è  l’attore Fabio Zullino, tra gli animatori dei workshop che si  sono svolti nel quartiere dal 10 al 12 settembre. L’abbandono di cui si parla è visibile in edifici abbandonati come il palazzo dell’Enel o tabacchificio dismesso da anni, vera barriera tra il centro della città e la periferia, «che tanto periferia non è», commenta Zullino. Oppure in strutture che avrebbero dovuto rappresentare una rivincita in termini sociali, come lo Skate Park, ma che purtroppo hanno fallito la loro scommessa.

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Artisti, operatori culturali e amministratori locali scommettono sulla riqualificazione di Borgo Pace

Quella di Zullino è solo una delle tante voci di artisti che, col coordinamento dei Cantieri Koreja, hanno voluto “vivere” la vita dei residenti di Borgo Pace, camminando per le stesse strade, girando per gli stessi luoghi, frequentando gli stessi laboratori nei luoghi simbolo. Tre giornate, queste, vissute nel confronto tra le idee degli artisti e le esigenze dei residenti, espresse anche tramite questionari a loro consegnati.

«Borgo Pace ha una peculiarità – aggiunge il fotografo Daniele Coricciati – che è quella di riscontrare le vecchie caratteristiche di una borgata. Se riusciamo insieme a tirare fuori una piccola parte dell’anima di questo luogo avremo raggiunto il nostro obiettivo». Il passo successivo è quello di avviare un pacchetto di buone pratiche innovative utili a cementare l’esperienza del passato rappresentata dai residenti storici e la voglia di cambiamento di cui sono portatrici le nuove generazioni (figli di residenti, immigrati, giovani coppie). Di qui i laboratori e lo scambio di proposte basate sul vissuto.

Le istituzioni

Altro obiettivo del progetto Complicities è s quello di dare concretezza all’interlocuzione tra cittadini e istituzioni proprio attraverso l’arte. Un primo risultato si è raggiunto: Viale Taranto, che collega Borgo Pace al resto della città, cambierà il suo tragitto. Ad annunciarlo è Rita Miglietta, assessora alle Politiche urbanistiche e Rigenerazione urbana del Comune di Lecce: «Presto il quartiere vedrà un cantiere nuovo, curato dall’assessorato ai Lavori Pubblici, che ridisegnerà un tratto importante di viale Taranto e delle strade del quartiere, migliorandone la mobilità, automobilistica, pedonale e ciclabile, con un consistente incremento delle alberature e degli arredi urbani». L’assessora Miglietta va ancora più avanti, convinta che l’urbanistica deve saper intercettare le spinte all’innovazione e alla costruzione di una rete di relazioni tra persone: «Il progetto Complicities punta anche a redigere delle Linee Guida per le pratiche creative nella trasformazione della città. L’amministrazione guarda con grande interesse a questo obiettivo e punta, a valle del lavoro spontaneo dei creativi e degli artisti coinvolti, e dopo una istruttoria degli uffici, ad adottarle come proprie. I quartieri di Lecce sono vivi, producono pratiche creative legate al teatro, alla street art, al cinema dalle quali le comunità si sentono coinvolte».

La speranza che a Borgo pace si faccia sul serio e si metta mano a un reale piano di riqualificazione, passando dalla progettazione alla programmazione degli interventi, è nelle parole dell’assessora alla Cultura e Valorizzazione del patrimonio culturale del Comune di Lecce, Fabiana Cicirillo: «Il quartiere ha delle realtà culturali e creative importanti. Attraverso la collaborazione tra i cittadini, le aziende creative e la Città di Lecce daremo una nuova vita a Borgo Pace. Negli anni il quartiere è cambiato tanto grazie anche alla presenza di nuove generazioni e con interventi mirati, come questo, cercheremo di attrarle e di metterle a valore».

A questo punto aspettiamo i risultati.

 

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