
Le sostanze chimiche tossiche presenti nella nostra alimentazione e nell’ambiente si accumulano nel corpo e agiscono come ormoni femminili. A sostenerlo uno studio dell’Institut Marquès di Barcellona
L’Institut Marquès di Barcellona, in Spagna, ha presentato al 37° Congresso della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE) uno studio che confronta gli effetti dei tossici sulla fertilità maschile e femminile. “Le sostanze chimiche tossiche che alterano il sistema endocrino influenzano lo sviluppo del sistema riproduttivo maschile ma non sembrano influenzare quello femminile” è il titolo dello studio.
Secondo lo studio, le sostanze tossiche che si trovano nel nostro habitat, nell’ambiente e nel nostro cibo alterano il sistema endocrino e agiscono come ormoni femminili. Si depositano nel grasso di animali e persone in modo tale che, durante la gravidanza, possono causare malformazioni nei genitali della prole maschile e influenzare la qualità del loro sperma in futuro. D’altra parte, non influenzerebbe la gestazione di una bambina, né la qualità degli ovuli. In conclusione, lo studio dell’Institut Marquès dimostra che «l’inquinamento ambientale con sostanze chimiche tossiche è la causa principale della cattiva qualità dello sperma. Ora, abbiamo dimostrato che il maschio è molto più esposto della femmina a soffrire di infertilità per l’azione delle sostanze inquinanti, dato che non alterano la riserva ovarica» spiega la Dottoressa Marisa López-Teijón, direttrice di questo centro internazionale di Riproduzione Assistita.
Gli interferenti endocrini sono una lunga lista di sostanze chimiche create dall’uomo negli ultimi decenni. Sono comunemente usate nell’industria, nell’agricoltura e in casa: pesticidi, plastiche, pitture, vernici, tappeti, detergenti, coloranti, diossine rilasciate dagli inceneritori di rifiuti, ecc. Sono molto resistenti alla biodegradazione, la natura non sa come metabolizzarli o degradarli.
L’obiettivo dello studio è quello di analizzare le variazioni geografiche nella contaminazione da perturbatori estrogenici e valutare se influenzano allo stesso modo lo sviluppo embrionale e fetale nei due sessi.
Insomma, l’inquinamento e le sostanze chimiche tossiche influiscono anche sul sesso del futuro nascituro e sulla procreazione. Ciò dimostra come l’ecosistema sia strettamente connesso a tutti gli esseri viventi, nel bene e nel male, come sia fragile e come l’umanità abbia creato i presupposti per estinguersi. Quando si tocca la sfera sessuale e i generi, lo stiamo vedendo di recente, la società civile, i governi e la politica si adoperano alacremente per cambiare lo status quo e far accettare qualunque cosa per il “politicamente corretto”. Ora, basterà questo studio per farci cambiare la rotta, eliminando l’inquinamento e le sostanze tossiche dalla nostra vita, oppure dobbiamo giungere definitivamente al punto di non ritorno?