Rinnovabili e  cooperazione allo sviluppo, premiato un progetto Made in Puglia 

wedap masseria coppola
Il progetto WEDAP applicato nella Masseria Coppola di Crispiano (Taranto)

WEDAP, Water and Electricity from Draft Animal Power,  è un progetto innovativo italiano relativo alla produzione di acqua ed elettricità a mezzo trazione animale. L’obiettivo è di portare corrente elettrica e acqua nei villaggi isolati dei Paesi a prevalente economia rurale. E’ l’unico progetto italiano che sarà premiato all’Applied Power Electronics Conference che si svolgerà a marzo a Orlando, in Florida

 

Acqua ed elettricità prodotta da trazione animale, come ai vecchi tempi, quando i buoi giravano le macine dei mulini ad acqua. Un’idea antichissima, quella di sfruttare la forza animale ma che oggi viene rivisitata in chiave moderna e piegata a garantire se non benessere, almeno condizioni di vita dignitose agli abitanti di posti difficilmente raggiungibili e a Paesi non ancora in grado di sopportare le spese iniziali per l’installazione di pale eoliche o pannelli fotovoltaici che generino energia a basso costo. Qualcuno ci ha pensato ed è così che è nata WEDAP (l’acronimo sta per l’inglese Water and Electricity from Draft Animal Power).

Come funziona WEDAP

 Si tratta di un’iniziativa di responsabilità sociale d’impresa promossa da un’azienda agricola, Masseria Coppola, nel Comune di Crispiano in provincia di Taranto. WEDAP ha in corso un progetto di ammodernamento dei sistemi per il pompaggio dell’acqua azionati dalla trazione animale. 

Nel sistema un animale che gira in tondo aziona un generatore di corrente elettrica che, a sua volta, alimenta una pompa.  E’ stato dimostrato che, con un animale di taglia media (nel rispetto degli standard internazionali previsti per il benessere animale) il sistema può sollevare, in quattro ore, circa 60 mila litri d’acqua, a 4-6 metri. Con un’apposita torre di distribuzione, attraverso una rete di tubi, l’acqua può arrivare a centinaia di abitazioni in un raggio di diversi chilometri e soddisfare, così, un villaggio di circa mille persone a prevalente economia rurale.

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La competizione internazionale

WEDAP è partito da un’analisi socioeconomica ed agronomica ed ha individuato le fonti di energia primaria realmente presenti nei villaggi e cioè il lavoro manuale e la trazione animale (foto Masseria Coppola)

WEDAP è l’unico progetto italiano ad essere stato selezionato per l’Empower a Billion Lives (EBL), una competizione a livello mondiale, organizzata dal 2018 dalla IEEE, la più grande organizzazione professionale al mondo che raccoglie oltre quattrocentomila esperti del settore elettrico ed elettronico. La competizione premia quelle idee che meglio possono garantire il collegamento alla rete elettrica per quel miliardo di persone che quel collegamento non ce l’hanno. Alla competizione hanno partecipato oltre cento realtà tecniche e scientifiche da quasi cinquanta Paesi nel mondo. Il concorso prevede una preselezione finale dei candidati ed alcuni di essi saranno premiati ad Orlando, in Florida, USA, a marzo prossimo in occasione dell’Applied Power Electronics Conference. La IEEE ha realizzato a favore dei finalisti un crowfunding e la pagina dedicata al progetto pugliese è questa.

WEDAP è stato promosso da Antonio Perrone, già dirigente del Ministero dell’Ambiente alla Direzione Sviluppo Sostenibile e visintig scholar alla New York University per conto del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il punto di partenza della sua ricerca, finalizzata a portare la corrente elettrica nei villaggi isolati dei Paesi a prevalente economia rurale, è stata l’analisi delle fonti di energia primaria realmente disponibile in quei villaggi, ossia il lavoro manuale e la trazione animale, ad oggi assicurata da ben 200 milioni di capi. WEDAP ha migliorato le pompe e le macine a trasmissione meccanica e trazione animale, attualmente in uso, realizzando un meccanismo che trasforma la potenza resa disponibile dalla trazione animale in corrente elettrica. Questa corrente può azionare macine, mulini e pompe e caricare batterie.

La particolarità del progetto – ricorda Perrone – sta nel fatto che, contrariamente a quanto fatto finora, non si è cercato di adattare le tecnologie occidentali, quali i motori, l’eolico e il fotovoltaico, alle esigenze dei villaggi isolati con costi enormi per gli stessi. Il lavoro è partito da un’analisi socioeconomica ed agronomica ed ha individuato le fonti di energia primaria realmente presenti nei villaggi e cioè il lavoro manuale e la trazione animale”.

Ulteriori informazioni sul progetto si possono trovare sul sito WEDAP  

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