Rigenerazione sostenibile e consumo di suolo: per far rivivere la città

Bari-periferia-urbana700x500
Per migliorare il contesto urbano e periurbano è necessario coniugare le esigenze di crescita economica del territorio con gli obiettivi di sostenibilità ambientale

Alma Tarantino affronta nel suo libro il tema delle best practice per rendere veramente moderne le città e metterle in relazione con le periferie

Si legge tutto d’un fiato, tanto è l’interesse che genera e non solo agli esperti del settore. E non solo avvocati, ma anche urbanisti, ingegneri, architetti e pianificatori. E anche politici.

E così, in questo  Rigenerazione sostenibile e consumo di suolo – Best practice per la salvaguardia delle aree urbane e periurbane, assumono forte significato proprio le due prefazioni, la prima del prof. Agostino Meale, un giurista, la seconda del prof. Carmelo Torre, un urbanista.

Andare oltre una città disaggregante

Come segnala l’autrice, Alma L.G. Tarantino (avvocato e dottore di ricerca in Istituzioni e politiche comparate presso l’Università di Bari e docente a contratto in vari master), “Il concetto di rigenerazione costituisce oggi uno dei principi ispiratori di un governo green del territorio tendente a coniugare le esigenze di tutela ambientale con obiettivi di urbanizzazione sostenibile ed inclusiva”.

La città oggi è degradata ed ha perso la sua forza di aggregazione. Più che un luogo in cui si concentrano forze dotate di capacità prorompente e capaci di spingere verso il futuro, come era nel passato, oggi è un luogo di isolamento e di degrado. Da qui la necessità di invertire la tendenza, di recuperare la spinta propulsiva che nel passato contribuiva allo sviluppo, facendola di nuovo diventare volano dello stesso. Per questo la rigenerazione diventa centrale nel futuro, contribuendo alla riduzione del consumo di suolo attraverso il recupero del costruito, di ciò che ha rappresentato un passato fulgido che deve evolversi, riassumendo centralità nello sviluppo che non potrà che essere sostenibile. Quindi trasmissibile alle nuove generazioni trasmettendone il prestito del territorio da loro ricevuto. E il futuro non potrà che essere green, in linea con le nuove strategie.

È possibile una governance territoriale green?

Come conclude Alma Tarantino “l’attuazione in termini concreti di una governance territoriale green è un’operazione complessa perché la stessa deve esser tesa alla realizzazione di una “città”/habitat sostenibile, … garantendo una partecipazione effettiva dei cittadini alle scelte pubbliche”.

Alma Tarantino,Rigenerazione sostenibile e consumo di suolo - Best practice per la salvaguardia delle aree urbane e periurbaneSi è convinti, sostiene l’autrice, che la crescita economica del territorio non possa che coniugarsi con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Il futuro lo richiede ed è qui la vera sfida: è facile pensare ad un governo del territorio, ma è difficile pensarlo bene, orientarlo verso principi chiave di sostenibilità. È facile a volte parlarne, ma è difficile attuarlo: eppure serve sempre più un’azione riformatrice innovativa orientata alla rigenerazione, alla riconversione energetica, guardando nel contempo alla riqualificazione e al riuso degli spazi della città e dell’immediato hinterland.

Da programmi di spesa a pioggia in programmi di vera rigenerazione

I recenti programmi complessi in atto oggi in Italia, pensati da menti illuminate, hanno rappresentato momenti importanti di una nuova strategia, ma devono ora trasformarsi da programmi di spesa a pioggia in programmi di vera rigenerazione, in cui toccare con mano il cambiamento reale, tramutando in realtà bellissime strategie pensate per una rinascita delle nostre città.

La strada è nelle dinamiche partecipative aperte

José Luis Sert ha affascinato tanti con un libro di oltre 80 anni fa: Can our cities survive (un volume pubblicato negli Stati Uniti nel 1942 e dedicato ai temi urbanistici emersi al Congresso Internazionale per l’Architettura Moderna del 1937). Un abbiccì dei problemi urbani, con la loro analisi, le loro soluzioni. Oggi assistiamo alla riproposizione di temi fondamentali: le città dovranno sopravvivere perché in loro è il futuro dell’umanità, in quanto in esse si concentrerà la popolazione mondiale. Ecco perché vanno rigenerate, in linea con obiettivo 11 di Agenda 2030 che intende “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”.

E l’autrice guarda alla comunità tutta, allorquando ritiene che le politiche pubbliche di rigenerazione presuppongono l’utilizzo di dinamiche partecipative aperte.

Tanti temi, tanti esigenze, tanti principi da attuare. E allora nasce la voglia di rileggere questo libro, e poi ancora … perché ricco di spunti di futuro.

 

Alma Tarantino, Rigenerazione sostenibile e consumo di suolo – Best practice per la salvaguardia delle aree urbane e periurbane. Cacucci, 2020, pagg. 128, € 16,00

Articoli correlati