
L’artista biellese espone nella città sicula un progetto unico per valorizzare il Mediterraneo, la sua storia e l’arte, denunciandone l’inquinamento.
Un’opera artistica unica nel suo genere, frutto della collaborazione con le istituzioni, le associazioni, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania ed i cittadini, realizzata con il materiale reperibile in loco, come i rifiuti plastici marini.
Il Terzo Paradiso è l’opera dell’artista poliedrico Michelangelo Pistoletto che dall’8 giugno sarà visibile in mare, davanti al porto di Catania fino al 15 luglio. Si tratta di un’opera collettiva, lunga 20 metri e composta da tre cerchi, realizzata con i rifiuti plastici marini reperiti in loco. Da anni Pistoletto propone i tre cerchi collegati tra loro a simbolo dell’Infinito che si riproduce continuamente da se stesso: un messaggio positivo di speranza nelle inesauribili capacità della natura di autorigerenarsi malgrado le continue offese, non ultima, come nel caso dell’installazione catanese, quella del plastic littering.
Leggi anche: Ecodom e la scultura di Pistoletto

L’idea alla base è quella di sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’inquinamento marino da materie plastiche che, se non fermato in tempo, potrebbe compromettere il futuro dell’umanità e di tutti gli esseri viventi. Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Ambiente, la plastica rappresenta l’85% dei rifiuti marini raccolti in Italia, sia in mare e sia lungo le coste. Una gravissima minaccia all’ecosistema ed alla catena alimentare, soprattutto quando una parte di questi rifiuti è composta da microplastiche che vengono ingerite dai pesci, perché scambiate per cibo, finendo così nei mercati e sulle tavole di tutto il mondo. Se non si interviene ora in maniera decisiva, i calcoli dicono che nel 2050 gli oceani avranno più plastica che pesci. Un futuro terribile se non agiamo adesso.
Inquinamento da plastica, l’arte può fare qualcosa?
Tenendo ben a mente questi dati e questo futuro, l’arte prende una posizione netta nei confronti dell’inquinamento, si erge a paladina del pensiero green, puntando tutto sulla valorizzazione dell’ambiente attraverso la cultura e la società, scioccando gli spettatori per stimolare in ciascuno delle riflessioni e delle conseguenti azioni e reazioni. Anche per questo la realizzazione e presentazione dell’opera del grante artista contemporaneo si svolge a cavallo di due eventi significativi come la Giornata mondiale dell’ambiente (5 giugno) e la Giornata mondiale degli Oceani (8 giugno)
Leggi anche: Michelangelo Pistoletto: da Gallipoli rinasce la vita
Il programma dell’evento prevede che la realizzazione dell’opera, iniziata a fine maggio per essere consegnata da Pistoletto alla città ed al pubblico l’8 giugno. Sarà visibile presso la Passeggiata del molo Foraneo di Levante del Porto di Catania e sarà collocata su un “pontone” galleggiante, una piattaforma di 800 mq, dove resterà esposta fino al 15 luglio. La mattina del 7 giugno, Michelangelo Pistoletto terrà una lectio magistralis presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, dove riceverà la laurea honoris causa in arti visive.
Pistoletto e Fondazione Oelle, insieme per salvare l’ambiente
Il progetto-evento rientra tra le iniziative della terza edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). Patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con associazioni ambientaliste e molti operatori del settore, è stato fortemente voluto dalla Fondazione OELLE Mediterraneo Antico, che dal 2009 si impegna a tutelare il Mediterraneo, la sua cultura millenaria ed il patrimonio storico, artistico, culturale ed ambientale dei popoli. Nel 2017 assume la presidenza della fondazione l’imprenditrice Ornella Laneri, impostando una linea più aperta ed attenta ad azioni che uniscano la tutela dell’ambiente con la valorizzazione della storia e dell’arte del Mediterraneo.

La Fondazione intende raccogliere questo immenso patrimonio immateriale, per dare vita a progetti di valorizzazione della storia, dell’arte e della cultura del Mediterraneo, un ponte ideale tra memoria e futuro, avvalendosi del supporto di un comitato scientifico, composto da esperti, accademici ed imprenditori. Inoltre, facendo “rete” con altre realtà, amplia la platea di interessi e progetti attivi su più fronti, tutti mirati a non perdere la memoria dei luoghi e della gente. Tra le iniziative, ne ricordiamo una fra tutte, la nascita entro l’anno del Museo dedicato al Mar Mediterraneo. Unico nel suo genere in Italia, è condiviso con la Soprintendenza ai beni culturali, il Comune di Aci Castello e il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli studi di Catania e sarà ospitato all’interno del Castello Normanno di Aci Castello.
Quanto a Michelangelo Pistoletto, va sottolineata la sua continua riflessione sui grandi temi contemporanei, come l’inquinamento, la società dei consumi, la ridefinizione in negativo dei grandi valori, unita alla costante ricerca di alternative ideali e valide nel tempo. Costante è inoltre il suo lavoro di mediazione con più forme artistiche più varie.
Leggi anche: Con i Subsonica al via il primo ecotour italiano