Rifiuti pericolosi e RAEE: denunce e sequestri a Bari Stanic

Maxi operazione della Polizia Locale. Sono 5 le denunce. Sequestrati rifiuti, aree, depositi e un veicolo

 

Si è conclusa con 5 denunce, a vario titolo, e il sequestro di un veicolo, aree e depositi a Bari Stanic la maxi operazione condotta dalla Polizia Locale nell’ambito della tutela ambientale e della gestione dei rifiuti.

Le indagini sono partite lo scorso mese, quando una pattuglia ha notato nel quartiere Libertà due uomini caricare elettrodomestici nuovi e usati su un vecchio furgone davanti ad un deposito di un esercizio commerciale di vendita di elettrodomestici.

Dal controllo della targa è emerso che il veicolo era immatricolato ad uno proprio mentre il proprietario non era iscritto nell’Albo dei gestori Ambientali. Nei giorni seguenti, i due uomini hanno più volte eseguito la stessa operazione di altri quartieri, caricando e consegnando frigoriferi e lavatrici nuovi e ritirando elettrodomestici vecchi. Al termine delle consegne, i due si dirigevano in un suolo recintato nel quartiere Stanic, dove veniva scaricata la merce in locali utilizzati come deposito. Quest’area è molto nota perché negli anni più volte è stata soggetta ad interventi e sequestri sempre in materia ambientale.

Una volta accertati gli illeciti, gli agenti hanno poi fatto irruzione sorprendendo i due nei pressi di un box metallico mentre stavano per scaricare i rifiuti RAEE.

Dai controlli è emerso che i due fossero privi dell’Autorizzazione per il trasporto per conto terzi, oltre che del contratto stipulato con la ditta committente la consegna e recupero dei vecchi elettrodomestici da smaltire, senza iscrizione all’Albo Gestori Ambientali per la categoria prevista e dei documenti di trasporto dei RAEE ritirati presso i consumatori.

Inevitabile quindi il sequestro dell’autocarro mentre al conducente sono state contestate violazioni amministrative connesse. Nell’area sono state indentificate altre due persone, un uomo ed una donna di nazionalità straniera, risultati titolari di una ditta di commercio all’ingrosso di prodotti non alimentari, che risultavano locatari di un piazzale di circa 3000 mq, due locali deposito delle dimensioni complessive di mq 1.000 circa e 12 box.

Nel deposito c’erano ingenti quantità di rifiuti, anche pericolosi, costituiti da decine di balle avvolte da cellophane, contenenti stracci e indumenti usati, pronti per la spedizione senza alcun trattamento preliminare, oltre un centinaio di RAEE costituiti da frigoriferi, lavatrici, condizionatori e televisori, numerosi rotoloni di moquette e materassi. Tutto era accatastato senza logica e senza alcun trattamento. C’erano anche pneumatici usati, decine di  traversine ferroviarie in legno, pezzi di carrozzeria e parti di motori di veicoli.

Anche i due locatari non avevano alcuna autorizzazione per la gestione e il trattamento dei rifiuti. Inevitabile, anche in questo caso, il sequestro delle aree interessate e dei rifiuti. È stato anche nominato custode giudiziario il proprietario del compendio immobiliare.

Gli agenti hanno poi concentrato i controlli all’esercizio commerciale di elettrodomestici dal quale partivano le consegne. Qui è emerso che, pur essendo iscritto all’Albo dei Gestori Ambientali, nella comunicazione mancavano le indicazioni del mezzo utilizzato per il trasporto dei RAEE e il luogo del deposito, prima del conferimento nel centro di raccolta. Mancava anche il contratto per il servizio del trasporto conto terzi delle AEE presso gli acquirenti e lo schedario di carico e scarico dei RAEE.

Così, nei confronti del titolare dell’attività commerciale è stato ipotizzato il concorso nel reato di gestione illecita dei RAEE.

«La tutela dell’Ambiente – ha commentato il Generale Michele Palumbo, comandante della Polizia Locale di Bari – passa anche attraverso il controllo della regolarità della Gestione dei Rifiuti. È evidente che ove il rifiuto non sia destinato al recupero o al riciclo, qualsiasi residuo del ciclo (raccolta, trasporto, vendita, smaltimento o conferimento) non trattato in modo lecito finirà per essere smaltito nel nostro Ambiente, creando un sicuro danno all’ecosistema».

Un’operazione che deve lasciare il segno e non ci deve lasciare indifferenti, perché dopo tutto ciò che sappiamo, dopo tutto ciò che sta avvenendo nel mondo, c’è ancora qualcuno che, soprattutto a livello locale, ha un totale disinteresse per l’inquinamento e la salute pubblica. Forse, ancora non è chiaro, questi rifiuti smaltiti e trattati in maniera illecita, in altri modi ce li ritroviamo sulle nostre tavole, li beviamo e li respiriamo tutti i giorni. È così difficile capire?

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