
È uscito il nuovo singolo del gruppo marchigiano Riciclato Circo Musicale, intitolato “Anni Luce da Qui”.
I Riciclato Circo Musicale (RCM) possono tranquillamente essere finiti gli araldi e menestrelli della circular economy. Il loro percorso parte nel 2006 dalla comune passione per la sperimentazione sonora; hanno quindi iniziato a costruire da soli i loro strumenti, utilizzando materiali di recupero e oggetti di uso comune.
Non buttate via niente…anzi, suonatelo
L’urlo di battaglia dei Riciclato Circo Musicale, ripetuto alla fine dei video-tutorial per costruire strumenti musicali riciclando, è: non buttate via niente…anzi, suonatelo. Ed è così che nascono i loro strumenti.Tra questi, meritano di essere menzionati la Buzzeria (una batteria realizzata a partire da secchi di plastica, bidoni e vecchie padelle) e il Bassolardo (basso elettrico costruito utilizzando un vecchio battilardo e un parafango). O ancora, l’Annaffiasax, un sassofono il cui corpo è costituito da un innaffiatoio.
In tempi in cui la circular economy e il consumo responsabile sono necessità vitali, e l’invito al riuso dei materiali è una costante nelle politiche europee, è essenziale che sia l’arte a farsi portavoce di simili istanze. Da questo punto di vista, il progetto portato avanti dal gruppo marchigiano assume ancora più rilevanza.

Anni luce da qui
Il testo del loro ultimo singolo – tratto dall’album “IBAN 1L 7ERR1BILE” descrive un futuro purtroppo non molto distopico, in cui per quanto con rabbia l’uomo è ormai costretto ad abbandonare la Terra. La vita su quest’ultima risulta infatti ormai insostenibile, non solo per via del sopravvento preso dalla tecnologia, ma perchè inquinamento e politiche energetiche sbagliate hanno in sostanza distrutto l’ecosistema terrestre. Cambiare pianeta si rivela allora una necessità, con la speranza di non ripetere li stessi errori.
Un rischio del genere (quello della distruzione dell’ecosistema terrestre) è alla base del concetto di planetary boundaries. Con questo termine sono indicati 9 indicatori (cambiamento climatico, perdita di biodiversità, acidificazione degli oceani, ecc.), e a ciascuno è affidato un limite. Superando questo limite, si comprometterebbe definitivamente l’ecosistema terrestre. Questo non significa automaticamente che la vita umana sarebbe distrutta, ma che si creerebbe un ecosistema diverso – adattarsi al quale sarebbe comunque difficile.
E se il cambiamento fosse tanto radicale da costringerci, come ipotizzano nel loro brano i Riciclato Circo Musicale? Certamente, sarà un dolore. Fortunatamente, siamo in tempo per rimediare.