
Un osservatorio di inquinamento da plastica e un contest di street art aperto a tutti: ecco come il movimento Retake sta crescendo
1700 kg di rifiuti tra plastica, reti e polistirolo: è il risultato di tre domeniche consecutive trascorse nel lembo di spiaggia che separa “Pane Pomodoro” e “Torre Quetta”, sul lungomare Sud di Bari. Qui, in questa sorta di “terra di nessuno”, 130 volontari, cittadini comuni, si sono uniti agli organizzatori del Movimento Retake per ripulire il litorale dando un forte segnale di civiltà e di rispetto verso l’ambiente. «Sta diventando un vero e proprio lavoro» commenta entusiasta Fabrizio Milone, portavoce Retake Bari.
I prossimi appuntamenti: il 20 e 27 febbraio per ripulire il tratto del lungomare di San Girolamo, nel Nord Barese, e poi ancora San Cataldo e Sant’Anna. Da qui l’idea di creare un vero e proprio osservatorio di inquinamento da platica.

«In questo modo riusciremmo tutti quanti, senza creare flashmob e mega clean up, a tenere la spiaggia pulita e nello stesso tempo a monitorate le quantità di rifiuti. Adesso però dobbiamo capire come realizzare questi enormi contenitori», sottolinea il portavoce del movimento. Tempo al tempo. L’assessore con delega all’Ambiente e allo Sport del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli, sembra già apprezzare il progetto e prestare ascolto alle iniziative.
Dalle spiagge alle scuole, pulire è un dovere
L’attività di Retake non si ferma qui: a breve , assicurano gli organizzatori, riprenderà anche la pulizia dei muri delle scuole dalle tante scritte che le deturpano: in particolare quelle del Liceo scientifico “Scacchi” e dell’istituto comprensivo “Imbriani Balilla”. Nei mesi scorsi era toccato al liceo classico “O. Flacco”. Un grande evento di sensibilizzazione durante il quale centinaia di studenti hanno potuto “sporcarsi” le mani e contribuire a rendere il volto della loro scuola migliore.
Un cammino di crescita che Retake sta svolgendo negli anni, in collaborazione con le istituzioni locali, in primis Comune e Amiu.
Street art in città
E non è finita. Dopo il successo del murale dedicato al compositore e premio Oscar, Ennio Morricone, realizzato accanto all’AncheCinema, all’altezza del sottopasso di via Quintino Sella, i “Retakers” stanno pensando a un contest di street art aperto a tutti, anche esordienti senza limiti di età.

“La nostra città è ancora troppo grigia e tocca a noi colorarla con alberi e opere artistiche. Scrivete su retakebari2@gmail.com” si legge in un post su facebook.
Dopo la pulizia del muro, l’opera è stata realizzata da Angela Matarrese (Engye Mata sui social), un’artista barese esordiente; mentre l’ultima fase di messa a punto del murale è stata fatta con i ragazzi di Chiccolino impegnati in un percorso rieducativo.
«Era importante per noi dare a questi ragazzi un segnale di positività: ci si può ribellare al degrado, si possono cambiare le cose e la città, basta volerlo e basta essere pazienti nel rispettare i passaggi burocratici e caparbi nel pretendere un mondo diverso», hanno sottolineato gli organizzatori.
Insomma, difendere la bellezza della città da quanti la deturpano per indifferenza o inciviltà è alla base dell’operato dei volontari. Per questo i “Retakers” mirano a coinvolgere anche i ragazzi delle scuole attraverso la formazione. Ora che la pandemia ha limitato gli spostamenti e i contatti sociali, condividere un’ideale è quanto mai necessario. Se poi si passa alla pratica, ancora meglio.
Una “rivoluzione gentile”
Contribuire a migliorare l’ambiente in cui viviamo, infatti, significa anche dare una spinta al senso di legalità contro il degrado e l’indifferenza.
«I cittadini ci mettono sempre più entusiasmo e anche le istituzioni sembrano rispondere a quest’onda di senso civico – ha detto Fabrizio, portavoce Retake Bari, che ha continuato – strappare al degrado alcune zone della città fa in modo che quei luoghi si preservino. Questo contribuisce anche a cambiare la percezione dei luoghi stessi. Perché sono azioni che vengono dal basso, dalla popolazione».
I “fautori della rivoluzione gentile”, come amano definirsi i cittadini volontari, sono attivi nelle principali città italiane: da Milano a Napoli e Roma a Taranto. Perché “sporcarsi le mani” e farlo per il bene di tutti, non è mai stato così piacevole.