Modificato il testo del decreto legge sugli ecoreati: stralciato il comma relativo al divieto di utilizzo della tecnica dell’air gun nei nostri mari per la ricerca di idrocarburi. Greenpeace denuncia il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che così facendo garantiscono gli interessi delle compagnie petrolifere impegnate a ricercare o estrarre idrocarburi dai nostri mari, pagando, tra l’altro, royalties tra le più basse al mondo e creando pochissimi posti di lavoro.
«Il governo Renzi conferma la sua spiccata vocazione di servizio alle compagnie petrolifere – dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace -. Ovviamente a discapito dell’ambiente, del clima e di tutti i settori produttivi che possono essere danneggiati dalle trivelle a mare, turismo e pesca in primis».
Sempre più a rischio le risorse paesaggistiche e naturali, la sua biodiversità del nostro Paese, afferma Boraschi, che minaccia di dare battaglia: «Per due gocce di petrolio, per le quali nessun Paese serio nemmeno si scomoderebbe, questi signori stanno mettendo a rischio quanto di più prezioso l’Italia possa offrire. Scopriranno presto che l’opposizione ai loro piani “fossili” è cosa ben più estesa e radicata di quanto pensino», conclude Boraschi.
La distruttività dell’air gun è largamente acclarata nel mondo scientifico. Lo scorso marzo settantacinque scienziati americani, impiegati nei più importanti centri di ricerca statunitensi, hanno scritto una lettera al presidente Obama per chiedere la messa al bando di questo strumento. Nel loro appello i ricercatori spiegano come le prospezioni sottomarine con l’air gun siano “un rischio inaccettabile di danni seri alla vita del mare a livello di specie e di popolazioni, la cui piena entità sarà pienamente compresa, solo molto dopo che il danno sarà stato fatto”.
L’impiego dell’air gun vicino alle coste dell’oceano Pacifico, al contrario di quanto sostenuto da Galletti in questi giorni, è stato vietato da Canada e Stati Uniti. Greenpeace pone l’accento anche su come l’intervento del governo in merito al comma relativo agli air gun finisca col ritardare e mettere a rischio l’approvazione del testo sugli ecoreati, uno strumento normativo atteso da oltre vent’anni.