Referendum 2020: dove finiscono le schede elettorali?

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Sono circa 72 milioni le schede elettorali stampate dal Poligrafico per referendum, elezioni regionali, comunali e suppletive. Comieco: si possono conservare per 5 anni e poi riciclare

Tra qualche ora si chiuderanno le urne cui gli italiani sono stati chiamati per esprimersi in merito al referendum costituzionale per l’approvazione della legge sulla riduzione del numero dei parlamentari. Parallelamente, in molti hanno per le elezioni regionali in Valle D’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania Puglia, cui si aggiungono le amministrative per 958 Comuni. Ma quante schede vengono stampate? E una volta concluse le operazioni di scrutinio qual è il destino delle schede elettorali? Cosa si fa con tutta quella carta?

L’Istituto Poligrafico dello Stato ha stabilito un modello di schede elettorali che prevede l’utilizzo di carta copiativa riciclabile della grammatura di 90 grammi al metro quadrato. Il regolamento per le votazioni italiane prevede che per ogni consultazione vengano stampate un numero di schede parametrato al corpo totale elettorale rilevato 45 giorni prima del voto. Sulla base del corpo elettorale individuato dal Ministero degli Interni (circa 46,5 milioni di elettori per il referendum, 18,5 milioni per le regionali, 5,6 milioni per le Comunali e, infine 800.000 per le suppletive), sono quindi circa 72 milioni le schede elettorali stampate per le votazioni del 20-21 settembre (alle quali si devono aggiungere quelle stampate di scorta).

Comieco: “Le schede del 2020 riciclate tra 5 anni”

«Passato il clamore delle elezioni, dei risultati, dei vincitori e dei vinti, una volta chiusi i seggi cosa ci rimane? Un’enorme risorsa. La carta delle schede elettorali, dopo aver reso possibile uno dei più alti diritti che la nostra Costituzione riconosce ai cittadini italiani, grazie al riciclo può tornare a nuova vita e quindi continuare, in una nuova forma, a rappresentare un valore per il Paese», commenta Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica. «Certo non è un processo immediato, dato che le schede elettorali stampate devono essere conservate per cinque anni dalla consultazione e solo allora possono essere avviate a riciclo».

Per vedere riciclate le schede di questa tornata elettorale dovremo attendere quindi fino al 2025, ma quest’anno sono state avviate a riciclo le oltre 30 milioni di schede elettorali delle elezioni comunali e regionali del 31 maggio 2015.

Riciclo carta e cartone, Italia leader europea

Dunque anche le schede elettorali possono contribuire in maniera significativa alla filosofia del riciclo. Infatti la raccolta e il riciclo di carta e cartone in Italia continuano a fare passi in avanti attestandosi su livelli di eccellenza nel panorama europeo: il nostro paese con un tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici dell’81% si conferma tra i leader europei del settore e si avvicina all’obbiettivo dell’85% entro il 2030. Secondo i dati contenuti nel 25° Rapporto Annuale Comieco sulla raccolta differenziata di carta e cartone in Italia nel 2019 si sono superate le 3,5 milioni di tonnellate di raccolto pari a circa 57,5 kg per abitante.

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