Randagismo, nuova legge in Puglia

Soddisfazione della politica, ma le associazioni attendono la pubblicazione del testo ufficiale che fa il punto sul randagismo. Critiche politiche dai consiglieri Zullo e Santorsola

C’è molta soddisfazione per l’approvazione in Consiglio Regionale del disegno di legge contenente le norme sul controllo del randagismo, dell’anagrafe canina e la protezione degli animali di affezione. Questa norma va così ad abrogare la legge regionale 12 del 1995, ormai illegittima e desueta.

Abbiamo contattato le associazioni del settore ANPANA, LAV e Lega del Cane che, pur essendo abbastanza fiduciose, preferiscono attendere la pubblicazione ufficiale della legge per poter esprimere eventuali pareri discordi.

Il testo approvato

randagismo gattoIl nuovo testo si adegua alle normative nazionali e comunitarie. Vengono definite le competenze della Regione e dei Comuni ai fini del risanamento o costruzione dei canili sanitari. Sono stabiliti i requisiti delle strutture di ricovero e gli obblighi dei gestori. È regolamentata l’esposizione e la vendita di cani e gatti, l’addestramento, l’educazione, l’affido, l’adozione, la rinuncia, l’eutanasia, il recupero dei cani randagi, la protezione dei gatti, le competenze delle Asl e le prestazioni sanitarie, in alcuni casi gratuite. Viene tutelato il benessere di questi animali, consentendo il libero accesso ai giardini, parchi, luoghi pubblici, esercizi commerciali e sui mezzi di trasporto pubblico. È istituita l’anagrafe degli animali d’affezione e da parte della Regione e delle Asl è prevista la promozione della conoscenza e la diffusione dei metodi per il controllo della riproduzione degli animali. Sarà istituita anche una Commissione regionale che avrà il compito di coordinare l’attuazione della legge. Le associazioni per la protezione degli animali iscritte all’Albo regionale non dovranno avere fini di lucro.

Il commento del presidente Emiliano, di Pellegrino e del PD

«Questa legge sul randagismo – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – è frutto dell’impegno, dell’abnegazione e della grandissima sensibilità di chi nei canili ci vive quotidianamente e mi riferisco ai volontari, agli operatori, ai medici veterinari. Aver dialogato con loro, ci ha permesso di costruire la norma approvata».

«Un disegno di legge – spiega il consigliere regionale e vice presidente della III Commissione Sanità Paolo Pellegrino – che ha recepito diversi spunti della mia proposta di legge, già presentata circa tre anni fa, nel 2017».

«Abbiamo scelto di porre limiti severi alla “circolazione” degli animali randagi – ha dichiarato Paolo Campo, presidente del Gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale – in alcuni casi divenuti merce di scambio tra i Comuni, interessati a tagliare le spese sostenute, e i gestori di canili, interessati ad incrementare le rette riscosse, valorizzando invece l’attività dei volontari che non curano gli animali. Molte parti politiche hanno partecipato alla legge, a riprova che il primo e principale interesse è quello dei pugliesi e non di una parte politica».

La posizione dei Movimento 5 Stelle

canile cane randagismo

«Non potevamo sottovalutare l’allarme lanciato dalle associazioni animaliste, che avevano sottolineato più volte il rischio di infiltrazioni mafiose nella gestione dei canili. Ogni anno – spiegano i consiglieri del M5S Gianluca Bozzetti e Marco Galante – la Puglia spende 27 milioni di euro per il mantenimento degli animali nei canili. Una cifra nettamente superiore a quella di altre regioni anche più grandi della nostra. Abbiamo ottenuto l’approvazione di emendamenti importanti per far sì che i cani non vengano tenuti attaccati ad una catena e con il collare a strozzo; che sia vietata l’adozione a coloro che siano stati condannati in via definitiva per reati di violenza o maltrattamenti ai danni di animali o persone e per la nomina di un referente comunale in materia di prevenzione e lotta al randagismo. Ora auspichiamo che venga emanato al più presto il regolamento attuativo e la legge diventi realmente operativa».

Il commento di Forza Italia

«Finalmente è legge la nostra proposta per incentivare le adozioni degli amici a quattro zampe dai canili rifugio e dalle oasi feline della Regione, garantendo la corresponsione di rimborsi delle spese veterinarie e alimentari sostenute per prendersi cura dell’animale – hanno commentato i consiglieri di Forza Italia Nino Marmo, Giandiego Gatta, Domenico Damascelli e Francesca Franzoso – Però, da un lato, si moltiplicano gli impegni, dall’altro nulla si fa per sostenere i Comuni che dovranno vedersela da soli. Infatti, nella norma finanziaria si parla di mero “indirizzo politico” riguardo all’impegno economico della Regione, sottraendola quindi all’obbligo di contribuire».

Dure critiche politiche di Zullo

Per il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, «la legge approvata ne risente della perenne campagna elettorale del presidente Michele Emiliano, in cerca di consensi tra le associazioni animaliste e i 5stelle». Critico anche nei confronti del presidente della Terza Commissione Sanità, Giuseppe Romano: «Per più di otto mesi – insieme ai colleghi di opposizione Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Nicola Marmo, Mario Conca e Marco Galante e quelli di maggioranza Paolo Pellegrino, Giuseppe Longo, Filippo Caracciolo, Michele Mazzarano, Mario Pendinelli e Domenico Santorsola – abbiamo lavorato per affidare al Consiglio regionale un testo sul Randagismo che tenesse conto di tutte le richieste ed esigenze. Poi, in Consiglio regionale Emiliano presenta 32 emendamenti a sua firma (la legge è composta da 34 articoli) che sconvolgono totalmente il testo uscito dalla Commissione». Duro anche nei confronti dei grillini. «Durante quegli otto mesi, gli emendamenti presentati dai 5stelle erano stati respinti, oggi loro “festeggiano” una legge che porta il nome di Emiliano che furbescamente strizza l’occhio proprio ai loro elettori».

Commento veleno di Santorsola

«È evidente – dichiara seccato il consigliere di Noi a Sinistra per la Puglia Domenico Santorsola – il mio malessere nel dover prendere atto che il lavoro legislativo compiuto in maniera corale dai Consiglieri della III Commissione sanità è stato letteralmente stravolto in alcune importanti norme di tutela. Con una fretta normativa che ha reso indistinto l’obiettivo comune, sono stati cancellati articoli ed aggiunti codicilli con il risultato che la legge, così come approvata, rischia di diventare inutile, impraticabile e, forse, incostituzionale. Non condivido, ad esempio, la cancellazione del comma 3  dell’art. 7 con il quale si dettavano i requisiti minimi dei rifugi contigui, cosicché la loro collocazione è ora affidata esclusivamente alla buona volontà di ciascun gestore né, tanto meno, l’obbligo di avviare l’animale accalappiato a 200 km dal luogo del ritrovamento piuttosto che in quello più vicino, anche se fuori regione, cosa che favorirebbe certamente il riconoscimento da parte dei legittimi proprietari. Io non so se gli asini fanno parte degli animali d’affezione ma…».

Resta ora da leggere la legge sul Bollettino Ufficiale delle Regione Puglia per capirne i dettagli e l’operatività. Anche perché finora le discordanze sono solo politiche. Ci saranno sicuramente punti da rivedere e analizzare con maggiore accuratezza, ma è un importante passo avanti nel rispetto dei diritti degli animali che da sempre sono parte integrante della nostra vita.

Leggi anche: In Inghilterra gli animali non sono esseri senzienti

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