Rainbow Warrior da Bari a Lampedusa

Si chiama “Accendiamo il sole” e parte dalla Puglia il tour della Rainbow Warrior, la nave ammiraglia di Greenpeace che gira il mondo  per informare i cittadini delle potenzialità delle energie rinnovabili e chiedere al governo un impegno concreto per salvare il clima.

La Rainbow Warrior sarà visitabile nel porto di Monopoli (Bari) nella giornata di oggi 4 ottobre (fino alle 19) e domani (dalle 11 alle 17). La nave partirà poi alla volta di Catania, dove sarà aperta alle visite sabato 8 (dalle 11 e 30 alle 20) e domenica 9 (dalle 10 e 30 alle 18). Il 15-16 ottobre, invece, sarà a Lampedusa per consegnare i pannelli solari acquistati grazie  al progetto di crowdfunding “Accendiamo il sole” . In soli 15 giorni sono stati raccolti i 30 mila euro necessari per regalare all’isola di Lampedusa un impianto fotovoltaico da 40 kilowatt. Un’iniziativa promossa nell’ambito dei festeggiamenti per il trentesimo compleanno di Greenpeace Italia, nata a Roma nel luglio 1986.

Activists aboard the Greenpeace ship, Rainbow Warrior unfurl a banner reading: "No Fossil Fuels" and 'Save The Climate, There Is No Planet B", as it sails past the Rospo B oil rig off the coast of Vasto.   The environmental organisation warns that increased oil drilling activities across the Mediterranean could result in an accident that would cause irreversible damage to environment and livelihoods in the region. The Rainbow Warrior is currently on a 'Mediterranean Energy Tour', to campaign for a shift in energy investments away from fossil fuels towards renewable energy to help avert the worst impacts of climate change.
La Rainbow Warrior in questi giorni è nel Mediterraneo col suo tour “Accendiamo il sole”

L’impianto che verrà finanziato tramite il crowdfunding è completamente autorizzato da oltre un anno, ma è bloccato a causa di lungaggini burocratiche nei processi autorizzativi che non hanno permesso l’accesso ai fondi di finanziamento. Greenpeace, grazie all’aiuto di quasi mille donatori, sbloccherà questa situazione.

Quello che sta per accadere a Lampedusa con la  Rainbow Warrior è , spiegano da Greenpeace, “un piccolo passo verso un futuro rinnovabile”. La metà della popolazione dell’Unione europea, circa 264 milioni di persone, potrebbe infatti produrre la propria elettricità autonomamente e da fonti rinnovabili entro il 2050, soddisfacendo così il 45 per cento della domanda comunitaria di energia. È quanto dimostra il report scientifico “The Potential for Energy Citizens in the European Union”, redatto dall’istituto di ricerca ambientale CE Delft per conto di Greenpeace, Federazione Europea per le Energie Rinnovabili (EREF), Friends of the Earth Europe e REScoop.eu e presentato la settimana scorsa.

«Il potenziale dell’autoconsumo e della generazione distribuita in Italia è alto, e questo studio lo dimostra», commenta Luca Iacoboni, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia.  «Purtroppo il governo, con provvedimenti specifici come la riforma della tariffa elettrica, sta mettendo in ginocchio il settore delle energie rinnovabili, e in particolare quello dei piccoli produttori domestici. Matteo Renzi ha dichiarato che entro fine mandato il 50 per cento dell’elettricità nazionale sarà prodotta da fonti rinnovabili. Con questo tour vogliamo ricordargli che non deve rimanere solo un annuncio, bisogna incentivare tutti i cittadini a produrre la propria energia».

In Italia gli energy citizens potrebbero produrre il 34 per cento dell’elettricità entro il 2050, grazie al contributo di oltre 26 milioni di persone. In particolare il 37 per cento di tale produzione potrebbe arrivare da impianti domestici, e la stessa percentuale da cooperative energetiche, il 25 per cento sarebbe il contributo delle piccole e medie imprese, mentre appena l’1 per cento proverrebbe da enti pubblici.

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