
È estate ma la raccolta dei rifiuti non va in vacanza. Tra grandi eventi come il tour di Jovanotti, consigli, regole e dati, ecco come affrontare la stagione in maniera ecosostenibile.
Un po’ di numeri e dati. Qualche consiglio per l’estate. E diverse analisi e prospettive. La raccolta dei rifiuti non va in vacanza, anzi. Ecco perché ferie e viaggi devono essere all’insegna della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Lo sanno anche gli organizzatori di eventi. E uno dei più attesi è il tour di Jovanotti, che farà tappa anche a Barletta.
Raccolta rifiuti: Jova beach party
L’evento più atteso dell’estate vedrà impegnato Jovanotti in 17 tappe che termineranno il 31 agosto prossimo a Viareggio. Un appuntamento collettivo che si terrà sulle spiagge italiane e che raccoglierà più di 600mila spettatori.
Con il coordinamento della Cooperativa Erica, specializzata nell’organizzazione di servizi efficienti di raccolta differenziata durante grandi eventi (in passato una gestione virtuosa dei rifiuti prodotti durante il Giro d’Italia), verranno organizzati diversi servizi per garantire la raccolta e l’avvio a riciclo di bottigliette e altri imballaggi in plastica, lattine e bottiglie di alluminio, barattolame e chiusure in acciaio. Tutti gli imballaggi utilizzati saranno distribuiti dagli sponsor presenti, grandi brand del food e del beverage che, da diversi anni, rivolgono ai consumatori un importante messaggio ambientale legato al fine vita del prodotto.
E verrà mostrato cosa si ottiene dal riciclo di plastica, acciaio e alluminio. Sia grazie a una zona relax appositamente allestita con elementi di arredo riciclato, sia con una dimostrazione a fine tour che racconterà cosa si può realizzare con tutti gli imballaggi correttamente raccolti e differenziati durante i concerti.
Raccolta rifiuti: Plastic radar

Proprio in vista dell’estate Greenpeace ha riattivato Plastic Radar, il servizio per segnalare la presenza di rifiuti in plastica sulle spiagge, sui fondali o che galleggiano sulla superficie del mare. Novità di questa edizione la possibilità di segnalare i rifiuti in plastica anche nei nostri fiumi e laghi.
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Partecipare è semplice, basta avere un telefono cellulare su cui sia installata l’applicazione WhatsApp e, una volta ritrovato un rifiuto in plastica in mare, spiaggia, fiumi o laghi, segnalarlo al numero di Greenpeace +39 342 3711267 tramite l’applicazione. Per effettuare una segnalazione è necessario inviare a Plastic Radar una foto in cui sia ben riconoscibile il tipo di rifiuto/oggetto e, se possibile, anche il marchio dell’azienda produttrice, insieme alle coordinate geografiche del luogo dove è stato individuato il rifiuto.
La chatbot di Plastic Radar porrà successivamente delle domande per reperire le informazioni necessarie per registrare e validare la segnalazione. I dati saranno disponibili in forma aggregata – nell’arco di 24-48 ore – sul sito plasticradar.greenpeace.it Greenpeace invita tutti i partecipanti a raccogliere i rifiuti, differenziarli e depositarli negli appositi contenitori una volta effettuata la segnalazione.
Raccolta rifiuti: rifiuti elettronici
Ma quali sono i numeri della raccolta? Quasi 24 mila tonnellate di rifiuti elettronici gestiti con un tasso di recupero superiore al 97% e un impegno nell’Uno contro Uno che è valso 300 tonnellate nel 2018. Sono questi i principali dati contenuti nel Rapporto sociale di Ecolight, consorzio nazionale no profit impegnato da dieci anni nella gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti.
Punto di riferimento per quasi 1.800 aziende, Ecolight l’anno scorso ha confermato i risultati dell’anno precedente, indicando però strade innovative per la raccolta della spazzatura hi-tech, soprattutto in vista degli obiettivi europei che proprio a fine 2019 si innalzeranno ancora. «Entro la fine di quest’anno, l’Italia è chiamata a raccogliere il 65% delle apparecchiature immesse calcolato sulla media dei tre anni precedenti», ricorda il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezi. «Un obiettivo importante, visto che partiamo dal 40% registrato nel 2017».
Raccolta rifiuti: bioeconomia in Puglia
Intanto anche la Puglia intende recitare la sua parte. Nel 2018, infatti, nel territorio regionale pugliese sono state raccolte circa 8.560 tonnellate di olio usato, tutte destinate alla rigenerazione, con un conseguente e significativo risparmio sulle importazioni di petrolio del Paese e sulle emissioni di CO2 (si ricorda come per ottenere una tonnellata di olio lubrificante vergine sia necessario raffinare oltre 10-15 tonnellate di petrolio).
E’ uno dei dati emersi dal road show firmato CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, che insieme a Confindustria ha dato vita al progetto CircOILeconomy. Si tratta di una serie di incontri territoriali finalizzati alla sensibilizzazione dei detentori industriali sulle norme di gestione degli oli minerali usati. Il 4 luglio è stata la volta della Puglia, dove i referenti del Consorzio, tra cui il responsabile rete di raccolta del CONOU, Marco Paolilli, e i rappresentati locali di Confindustria, hanno accolto imprenditori e rappresentanti di aziende del territorio interessati ad approfondire la tematica.
Confindustria Puglia ha di recente sottoscritto il manifesto per la bioeconomia in Puglia, congiuntamente all’Università degli studi di Bari e alla Regione Puglia per l’adozione di azioni che stimolino processi virtuosi di cooperazione e di definizione di nuovi modelli di business. Il prossimo passo sarà, infatti, la costituzione di un cluster regionale sulla bioeconomia e sostenibilità ambientale per supportare sia le aziende, che le istituzioni pubbliche attraverso delle partnership pubblico/privato in un’ottica di trasparenza e legalità del settore ambientale.
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Raccolta rifiuti: consigli
Estate, si diceva, tempo di viaggi e vacanze: secondo l’Istat, infatti, nei mesi di giugno, luglio e agosto oltre un terzo della popolazione (38%) prende la strada delle diverse destinazioni turistiche.
Quando a gestire i rifiuti sono le strutture ricettive (alberghi, B&B, agriturismi…) dotate di collaudati sistemi di raccolta il problema può essere meno impattante; ma cosa succede al 54,1% dei turisti italiani che preferisce la sistemazione in alloggi privati e si trova a dover gestire in autonomia i propri rifiuti secondo regole magari diverse da quelle del comune di residenza?
Ecco allora che Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi a base cellulosica, invita ad essere responsabili nei confronti dell’ambiente anche in vacanza, facendo la sola cosa che è necessaria per fare la differenza: attenzione. E propone un decalogo, con dieci semplici regole:

1. Fare caso a tutte le situazioni in cui, anche d’estate, veniamo a contatto con carta e cartone;
2. Selezionare correttamente carta e cartone togliendo nastri adesivi, punti metallici e altri materiali non cellulosici (ad es. il sacchetto in cellophane che avvolge le riviste);
3. Appiattire le scatole e comprimere gli scatoloni per ridurre gli imballi grandi in piccoli pezzi;
4. Non abbandonare fuori dai contenitori carta e cartone;
5. Non buttare la carta insieme al sacchetto di plastica usato per trasportarla fino al contenitore;
6. Non mettere nella raccolta differenziata gli imballaggi con residui di cibo o terra perché generano cattivi odori, problemi igienico sanitari e contaminano la carta riciclabile;
7. Non conferire nella differenziata i fazzoletti di carta usati: sono quasi tutti anti-spappolo e quindi difficili da riciclare;
8. Non buttare gli scontrini con la carta: i più comuni sono fatti con carte termiche i cui componenti reagiscono al calore generando problemi nelle fasi del riciclo;
9. Ricordare che la carta oleata (es. carta per affettati, formaggi e focacce) non è riciclabile;
10. Non gettare nella raccolta differenziata la carta sporca di sostanze velenose (es. vernici, solventi etc.) perché contamina la carta riciclata.