Quercia malata diventa una piccola libreria nel nome delle Little Free libraries

Succede a Idaho, negli USA. In nome della felice “moda” delle Little Free Libraries.

Una storia di ambiente e di cultura arriva dagli Stati Uniti, più precisamente da Idaho. Protagonisti una donna, una quercia e tanti libri.
Entriamo nel dettaglio della curiosa storia da oltreoceano della quercia che diventa libreria.

La libreria nell’albero

La donna in questione si chiama Sharalee Howard, di professione bibliotecaria presso la biblioteca pubblica di Coeur d’Alene.
Nei pressi della sua abitazione una grande quercia – si stima avesse circa centodieci anni – era da tempo malata e sarebbe dovuta essere necessariamente abbattuta.

Come dichiarato alla stazione televisiva locale KREM, la Howard ha raccontato che è stato necessario «rimuovere l’albero antico dopo che il suo nucleo ha iniziato a marcire e i rami cadendo mettevano in pericolo automobili e passanti». La bibliotecaria – che evidentemente unisce al suo lavoro una passione personale – ha deciso di “recuperare” la base del tronco, facendone un piccolo, delizioso chioschetto di libri.

Svuotato al suo interno, al tronco è stato applicato un tetto spiovente, una porta a vetro, qualche mobiletto e scaffale ed è stato predisposto l’attacco elettrico per illuminarlo; quasi come la casetta di un cartone animato o di un film fantasy.

Caratteristico è l’utilizzo di questa piccola libreria, con tomi messi a disposizione del quartiere a completa gratuità, per il solo amore della lettura e la passione per la divulgazione della conoscenza.

Il concetto di Little Free Library.

Quella di Sharalee Howard non è, tuttavia, una novità. Tutt’altro.
Si stima che nel mondo siano più di settantacinquemila i punti dove si può avere accesso gratuito ai libri, come quello della signora Howard.
Todd H. Bol – recentemente scomparso – ha fondato nel 2009 l’organizzazione no-profit Little Free Library, letteralmente “piccole librerie gratuite”, a partire da una piccola città del Wisconsin.
L’esponenziale espansione di queste piccole librerie, anche al di fuori degli Stati Uniti, addirittura in 88 Paesi, ha reso necessaria una regolamentazione, semplice ma precisa, che non ostacoli i passanti e non abbia scopo di lucro.
Sul sito web ufficiale è possibile conoscere più nel dettaglio – così come ha fatto Sharalee – cosa rappresenti questa libreria e come si fa ad ottenere l’autorizzazione per aprirne una.

Ci si rende conto che non servono grossi spazi e un numero esagerato di libri.
È sufficiente anche solo un cofanetto, una cassetta che contenga una ventina di testi.

Il dettaglio più grande risiede nel senso che la Little Free Library ha e conferisce al suo essere: una proattività di stampo culturale, basato sulla condivisione e sulla visione di un mondo con una forte connessione umana (sempre meno presente nella quotidianità appannaggio di quella virtuale). Con in più – nel caso della bibliotecaria di Idaho – la componente ambientale.
Che non guasta mai.

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