
La classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore inchioda, nuovamente, la provincia di Foggia. Al penultimo posto su 107 province, è la peggiore delle pugliesi. Taranto è al 99°, la BAT sale ed è 94esima, Brindisi scende e si colloca al 91° posto, le province di Lecce e Bari sono rispettivamente 79esime e 71esime. Ma quali sono i parametri che penalizzano così tanto l’area a nord della Puglia?
La premessa è d’obbligo: è una graduatoria che lascia il tempo che trova. E, soprattutto, in regime di pandemia, la qualità della vita si è (oggettivamente) abbassata per tutti. Alcuni parametri appaiono poi troppo difficili da valutare: come si riesce, ad esempio, a dare un giudizio concreto sulle offerte delle province riguardanti occasioni di incontro e tempo libero se il Covid ha vietato determinate situazioni di svago? Detto questo, però, la tradizionale classifica del Sole24Ore sulla qualità della vita può – e deve – avere delle chiavi di lettura interessanti e offrire indicazioni precise su potenzialità, peculiarità e difetti. Altrimenti si rischia l’effetto contrario: chiudersi nel campanilismo e non analizzare i punti di forza e quelli, evidentemente, migliorabili.
Il primo aspetto è l’autocritica. E la provincia di Foggia deve farne molta se in un anno ha perso sei posizioni, finendo al 106° posto. Peggio del capoluogo dauno, solo Crotone.
E’ questa la prima e più evidente indicazione che emerge dall’analisi del Sole24Ore rispetto alla provincia il cui capoluogo, nel corso dell’anno, è stato commissariato per infiltrazioni e mafiose. Un anno cominciato con l’affaire Iaccarino e gli spari a salve sul balcone a Capodanno, che hanno sancito l’inizio della fine dell’esperienza di Landella alla guida dell’Amministrazione comunale. Il tutto condito poi da una serie di arresti (tra cui quello proprio del primo cittadino), sospensioni e interdizioni dai pubblici uffici.
In questo contesto, la graduatoria sembra quasi passare in secondo piano, se si considera che solo recentemente città come Cerignola e Manfredonia hanno ritrovato un vero sindaco e archiviato l’esperienza del commissario.
Ambiente e servizi

Fatte queste premesse che, in realtà, sono anche il fulcro del tema relativo alla vivibilità di una città (e di una provincia) e può far comprendere perché la qualità della vita sia percepita insufficiente, ecco che c’è qualche aspetto che fa sorridere i foggiani: il clima. Il sole, almeno quello, non abbandona la provincia di Foggia che risulta 35esima in classifica per soleggiamento (7,4 ore di sole al giorno), ma soffre – 102° in classifica – per ondate di calore: 77 giorni annui con temperatura percepita superiore ai 30° C.
Venendo all’aspetto di Ambiente e servizi, la classifica generale non è così positiva, anzi: nel settore in questione la provincia di Foggia occupa il 100° posto, ovvero perde dieci posizioni rispetto allo scorso anno. Sconfortante, in particolare, il dato sulla raccolta differenziata, che vede Foggia al 103° posto. Eppure, alcuni valori fanno ben sperare: è in crescita (e l’auspicio è che si tratti di un trend inesorabile e costante) la presenza di piste ciclabili che porta la provincia al 43° posto, con un altrettanto soddisfacente 39° posto nell’Offerta del trasporto pubblico (percorrenza delle vetture in rapporto alla popolazione, nel comune capoluogo).
Promossa la provincia per l’energia elettrica ricavata dalle fonti pulite: su una produzione lorda pro-capite degli impianti fotovoltaici, la Capitanata è all’undicesimo posto in Italia. Male, invece, in relazione agli spazi e alla densità, il vettore che indica “la qualità dell’aria del comune capoluogo”: Foggia è 73esima in Italia.
Il meglio e il peggio
Complessivamente, la performance migliore che vale il primo posto in classifica a Foggia è quella nel parametro “Farmaci per depressione“: in sostanza in provincia di Foggia c’è la percentuale più bassa di persone che consuma pillole (unità minime farmacologiche) pro capite.
Se le persone non sono depresse, i bambini, al contrario, non possono (o non potrebbero essere) così allegri: la provincia di Foggia è ultima per la qualità della vita dei bambini, in una speciale classifica su 12 parametri, tra cui asili nido, aree giochi, pediatri, studenti per classe e scuole accessibili o con giardini e palestre.
La (in)sicurezza
Entrando nello specifico, per quanto riguarda Ricchezza e consumi, si è abbassato del 2,3% il canone medio di locazione mentre scende del 4% il prezzo medio di vendita in euro al mq. E’, però, l’aspetto della sicurezza quello che grava maggiormente su Foggia: è infatti la provincia peggiore per estorsioni (con 28,1 denunce ogni 100mila abitanti) e resta in alto per questioni relative alla criminalità, come il 4° posto per i furti d’auto e il terzo per il riciclaggio.
In ambito domestico, cresce il tasso di natalità con la variazione di +2,8% ogni mille abitanti mentre crolla (-88,2%) la superficie media delle abitazioni (mq) per componenti per famiglia. Infine, la provincia soffre anche per gli incendi: ne sono 252.