Puglia: rimandata in ecosostenibilità urbana

Il Sud rimane ancorato al fondo della classifica, a causa di una generale conferma di performance storicamente non esaltanti in alcuni dei settori chiave. Nella classifica generale, Bari si piazza al 54° posto, acquistando sette posti. Brindisi passa dal 70° al 61°, Taranto fa due passi avanti, scalando al 64°, Lecce al 71° contro l’81° della scorsa edizione e Foggia peggiora, passando dall’82° all’87° posto. Sono in sintesi i risultati del XVII^ edizione di Ecosistema Urbano, l’annuale ricerca di Legambiente e dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia sullo stato di salute ambientale dei comuni capoluogo italiani realizzata con la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore.

Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia

Qualità dell’aria, mobilità, raccolta differenziata: tutto a posto?

«E’ una Puglia sostanzialmente ferma – ha detto Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – quella fotografata dal rapporto. I numeri dei comuni capoluogo di provincia dicono infatti che restano al palo le isole pedonali, le ZTL, il verde urbano, le piste ciclabili, la raccolta differenziata; si conferma scarsamente utilizzato il trasporto pubblico, non diminuiscono nel complesso le perdite delle reti idriche, non decollano le politiche energetiche e il solare termico e fotovoltaico sugli edifici comunali. L’unica nota positiva è il risultato conseguito da Bari quale prima città del sud ad aver adottato il bike sharing».

Dall’esame dei tre indicatori (Biossido di Azoto, PM10 e Ozono), infatti, emerge che la qualità dell’aria peggiora nelle città capoluogo pugliesi. Solo Lecce migliora per le emissioni di biossido di azoto e Bari per la quantità di polveri sottili nell’aria. Il consumo giornaliero pro capite di acqua potabile resta alto a Lecce (166,7 litri pro-capite) e più basso a Foggia (131,8 litri pro-capite). Sulle dispersione di acqua dalla rete il dato preoccupante rimane quello di Bari con il 54% di perdite, al 94° posto della classifica generale. Sulla capacità di depurazione degli scarichi civili restano nelle posizioni più alte della classifica generale Taranto, Lecce, Foggia e Brindisi.

Sulla produzione annuale pro capite di rifiuti urbani, invece, i comuni pugliesi sono in coda alla classifica, con Lecce all’83° e 663,1 kg di rifiuti per abitante. Foggia rimane il comune pugliese che ne produce meno con 563,5 kg per abitante, ma passa dal 12° al 50° posto in un anno. La raccolta differenziata è sempre al palo, ancora lontana dagli obiettivi di legge, costringendo la Puglia ad affermarsi tra le regioni più critiche. A Brindisi si registra la situazione migliore con 23% di raccolta differenziata, mentre la situazione peggiore è quella di Taranto con il 7,9%.

Cumulo di rifiuti urbani sul ciglio di una strada

Nel trasporto pubblico, Bari, tra le grandi città manifesta la peggiore performance, con 76 viaggi per abitante all’anno e piazzandosi all’8° posto della classifica. Tra le medie città, Brindisi rivela un bassissimo risultato, con 17 viaggi annuali per abitante, seguita da Lecce, ferma a 18. Per quanto riguarda l’offerta di trasporto pubblico, miglioramenti in Puglia: Taranto si piazza al 5° posto e Bari sale al 7°. Sul tasso di motorizzazione, ossia il numero delle auto circolanti, Lecce si conferma all’85° posto mentre Foggia al 10° con 56 auto circolanti ogni cento abitanti.

bike sharing
bike sharing

Per il tasso di motorizzazione dei motocicli, Foggia si riconferma al primo posto della classifica generale con il valore più basso ossia 5 moto ogni 100 abitanti.

Se si prende in considerazione l’indicatore della mobilità sostenibile con i vari parametri (autobus a chiamata, controlli elettronici alle ZTL, tariffe per intermodalità, l’esistenza di un sistema di pedaggio urbano per regolare gli ingressi nelle aree urbane, parcheggi interscambio bici, presenza del mobility manager comunale, bike sharing, car sharing, Piano mobilità ciclabile e di quello per gli spostamenti casa-lavoro), è possibile rilevare che quest’anno Bari entra nella top ten dei comuni italiani più virtuosi, al 6° posto della classifica generale.

Anche le Pubbliche Amministrazioni…

Per quanto riguarda le isole pedonali, Brindisi ha il peggiore risultato, con lo 0% di mq per abitante di superficie pedonalizzata, mentre Bari resta la migliore al 20° posto e con 0,42 metri quadrati per abitante. Per le zone a traffico limitato Lecce dà il buon esempio, piazzandosi al 7° posto. Sulle piste ciclabili solo Lecce presenta miglioramenti, piazzandosi al 16° posto, mentre il verde urbano resta off limits in tutti i capoluoghi pugliesi. Sulle aree verdi totali, Brindisi e Lecce si salvano dalla coda della classifica. Per quanto riguarda il consumo annuale pro capite di carburante, Foggia registra la migliore performance per bassi consumi, mentre sulla certificazione ISO 14001 (certificazione del sistema di gestione ambientale delle imprese e delle amministrazioni pubbliche) la Puglia scende ancora nella parte bassa della classifica. Sul fronte delle politiche energetiche (semplificazione della procedura per l’installazione di solare termico/fotovoltaico, attuazione di attività di risparmio energetico, presenza di energy manager, acquisto di energia elettrica da fonte rinnovabile, realizzazione di banca dati edifici certificati) Lecce occupa il 36° posto, distinguendosi per il solare termico installato sugli edifici comunali, mentre per il solare fotovoltaico è Foggia a dare il buon esempio.

 

impianto fotovoltaico integrato a Monopoli (BA)

 

Sull’Eco Management (utilizzo di carta riciclata negli uffici pubblici, auto comunali ecologiche, l’acquisto di prodotti equo&solidali, certificazione ambientale del Comune e raccolta differenziata all’interno del Comune) la migliore performance è quella di Bari al 43° posto, e si registra un lieve miglioramento degli altri capoluoghi. Per quanto riguarda l’indice della Pianificazione e partecipazione ambientale (redazione del Piano d’emergenza, della Zonizzazione acustica, del Piano Urbano del Traffico, del Piano Energetico Comunale, processi di agenda 21, progettazione partecipata, Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, redazione del Bilancio ambientale e/o sociale) cala dal 31° al 50° posto Bari, mentre Lecce è la migliore al 30° posto.

Il Palazzo della Provincia di Bari

Infine, sulla capacità di risposta della pubblica amministrazione al questionario inviato da Legambiente, sia in termini di schede consegnate che in termini di effettive risposte assegnate, si palesa un tracollo dei comuni pugliesi: Bari cala dal 18° posto al 59°, Foggia chiude la classifica al 100°, mentre migliora solo Lecce al 34° posto contro il 55° dello scorso anno.

«La vera emergenza nelle nostre città – incalza Tarantini – è rappresentata spesso dalla scarsa lungimiranza, dalla mancanza di coraggio e di modernità da parte di chi le governa. I sindaci devono capire che la sostenibilità urbana non è mitigare le dinamiche negative (più auto, più inquinamento, più rifiuti), ritagliare in città qualche oasi verde o di marciapiede in più e rassegnarsi al resto; è invece rinnovarle, renderle più moderne e più civili anche nel segno dell’ambiente». Secondo Giorgio Assennato, responsabile dell’ARPA Puglia, «I dati del dossier di Legambiente sono indispensabili indicatori per la valutazione del lavoro delle Amministrazioni Comunali da parte dei cittadini. Si palesa un miglioramento di tutti i Comuni rispetto allo scorso anno, sebbene il verde urbano è ancora al palo. Foggia è invece penalizzata dall’assenza di centraline per la qualità dell’aria. Per questo ARPA e Regione Puglia stanno provvedendo all’inserimento delle stesse nelle aree urbane».

 

 

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