Puglia, grande laboratorio ambientale

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Danielle Mazzonis

Sono numerosi i siti pugliesi che potrebbero entrare a far parte del patrimonio mondiale dell’umanità e potrebbero affiancarsi a quelli di Castel del Monte e Alberobello e, in Basilicata, a quello dei Sassi di Matera. C’è, per esempio, anche il sistema degli antichi tratturi, allungato fra Puglia, Abruzzo, Molise, Campania, tra le bellezze naturali che aspirano a entrare nell’elenco dell’Unesco. Il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio stava lavorando a una lista di undici siti che intende presentare nei prossimi anni all’organismo internazionale che fa capo alle Nazioni Unite.
Occorre, però, anche occuparsi dei temi dell’educazione legati all’ambiente. Ci sono i disastri naturali provocati dall’uomo che devono essere evitati.
Ne abbiamo parlato con Danielle Mazzonis, componente della Commissione nazionale italiana Unesco, in occasione di Mediterre 2010.

Il rapporto tra la Puglia e l’Unesco è stretto. Quali sono le basi?

Il nostro rapporto è stretto perchè guardiamo con grande interesse alla Puglia che è un grande laboratorio sui temi dell’ambiente e della cultura. Il governatore della Regione Puglia, così come altri governatori delle regioni del Mediterraneo, guarda con particolare attenzione all’ambiente nella consapevolezza che in questa fascia di terra deve essere ripensata in termini di educazione e pace.

Castel del Monte, patrimonio mondiale dell'umanità
Castel del Monte, patrimonio mondiale dell'umanità

La Puglia com’è vista dall’Unesco?

L’Unesco si occupa non solo del patrimonio materiale, come i monumenti e le aree protette, ma da poco  anche di quelli immateriali. La Puglia è un territorio pieno di beni materiali ed immateriali. E’ un paradiso. Si parlano tante lingue, compreso il greco, ci sono tante feste, tradizioni e riti da salvaguardare.

Ci sono elementi che la Puglia sta tutelando?

Siamo contenti che in questa regione l’acqua sia considerata un bene comune. Il presidente della Regione, Nichi Vendola, ha detto che l’Acquedotto Pugliese rimarrà un ente pubblico.

Ce ne sono altri?

Associo all’ambiente anche la cultura in senso ampio. Sono sempre più convinta che dobbiamo immaginare la cultura come  lo sviluppo in un settore immateriale. Questo comporta che bisogna occuparsi di temi come l’educazione. Ci sono i disastri naturali provocati dall’uomo. Questa è un po’ la logica di cui, come Unesco, vogliamo discutere.

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