
Dalla Consulta dell’Ambiente del Comune di Bari è forte l’irritazione per la mancata attenzione al suo lavoro nella redazione del PUG di Bari
Lo scorso 7 giugno negli spazi dell’Urban Center presso l’ex caserma Rossani, l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco ha presentato il report conclusivo del percorso partecipativo del Piano Uurbanistico Generale della città di Bari , meglio noto col nome di PUG Bari. Come recita il comunicato stampa del Comune, “diverse sono state le modalità per prendere parte a questo percorso, ognuna pensata per permettere ai cittadini di contribuire secondo i propri interessi, la propria disponibilità, le proprie attitudini e conoscenze del territorio”, grazie all’attivazione dallo scorso maggio di 30 sportelli di ascolto del territorio, nei diversi quartieri della città, l’organizzazione di 9 passeggiate di esplorazione urbana aperte a tutti cittadini e 5 incontri pubblici in forma di laboratorio nei 5 municipi della città .
Il PUG Bari e il rapporto con i baresi
In questa fase di “costruzione” dell’identità della nuova Bari, il Contributo della Consulta Comunale dell’Ambiente (organismo che riunisce e coordina una cinquantina di associazioni baresi e che, in quanto emanazione dell’Assessorato all’Ambiente, è parte integrante della vita cittadina, sia pur a livello consultivo) è stato determinante. Le grandi questioni dell’ex gazometro, della destinazione dell’ex caserma Rossani, del verde pubblico, solo per citare alcune tematiche affrontate in riunioni e formalizzate in documenti frutto di studi realizzati da esperti e cittadini, puntualmente depositate in Comune, sono state naturalmente messe a disposizione dell’Assessorato all’urbanistica e del processo partecipativo del PUG. Di qui il disappunto della Consulta nel constatare che tanto lavoro durato anni non sia stato preso in considerazione.
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Così la presidente della Consulta, Elda Perlino, ha affidato a questa nota (che riportiamo integralmente), tutto il disappunto e il rammarico dell’organismo.
Pug Bari, la posizione della Consulta dell’Ambiente
«Dalla lettura del report conclusivo del percorso partecipativo del PUG ancora una volta si rileva la poca considerazione in cui i politici tengono il lavoro della Consulta. Infatti di tutto il lavoro prodotto dalla Consulta all’Ambiente del Comune di Bari per il nuovo PUG non vi è traccia alcuna ad eccezione della NdR a pag 97 del report. In particolare i 16 documenti monotematici più un documento generale di contributo al PUG, vengono citati insieme ad “alcuni documenti e proposte pervenute da enti, associazioni e comitati” sebbene la Consulta rappresenta una Istituzione del Comune di Bari e pertanto andrebbe considerata almeno con la stessa attenzione rispetto a tutti i soggetti che hanno collaborato al percorso partecipativo per il PUG.
L’ assessore Tedesco ha ribadito in molte occasioni che la Consulta è preziosa ma i percorsi partecipati curati dall’assessorato all’urbanistica si sono dimostrati un percorso chiuso e impermeabile a ogni sorta di collaborazione.
Riteniamo che la Consulta all’ Ambiente del Comune di Bari, unica Consulta operativa istituzionalizzata dal Comune di Bari meriti maggiore considerazione e un vero invito a partecipare piuttosto che un mero invito a una presentazione
L’ impressione è che si voglia l’esclusiva sui percorsi partecipativi non riconoscendo alla Consulta all’ Ambiente del Comune di Bari pari dignità.
Elda Perlino
Presidente Consulta all’Ambiente del Comune di Bari»