
Si conclude il progetto di ricerca europeo Ingrid: la sperimentazione in corso a Troia mostra in aumento la crescita delle rinnovabili in Puglia e le prospettive per l’immediato futuro.
Progetto Ingrid è stato finanziato nell’ambito del 7° Programma Quadro della ricerca, che offre una soluzione tecnologica al problema della discontinuità e dei picchi di sovrapproduzione di energie rinnovabili.
Durante la conferenza internazionale svoltasi in occasione della conclusione del progetto europeo di ricerca INGRID (www.ingridproject.eu), sono emersi i dati relativi all’utilizzo delle rinnovabili in Puglia.
Per dimostrare la validità della soluzione prospettata con il progetto Ingrid, è stato costruito un impianto sperimentale a Troia (FG). Un’area caratterizzata dalla presenza di un numero elevatissimo di impianti eolici e fotovoltaici.
A causa sia dei picchi di produzione, sia dell’attuale insufficiente capacità di trasporto delle reti elettriche, l’energia non può essere direttamente utilizzabile in loco né trasportabile.
Il progetto Ingrid a Troia:
L’impianto è costituformato da 39MWh di INGRID, costituito da un elettrolizzatore da 1.2MW. Un sistema di accumulo dell’idrogeno solido, una cella a combustibile e sistemi ICT di monitoraggio e controllo in tempo reale. Sfruttando l’energia solare ed eolica, l’idrogeno prodotto dall’elettrolizzatore in forma gassosa viene assorbito da dischi di magnesio, che formano composti stabili con l’idrogeno chiamati idruri di magnesio e consentono di conservarlo in forma solida.
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In questo modo, l’idrogeno può essere trasportato in maniera sicura e messo a disposizione di utilizzatori industriali, oppure può essere estratto dai dischi di magnesio e utilizzato come combustibile a zero emissioni per la mobilità elettrica.
Grazie alla cella a combustibile, l’idrogeno accumulato può essere nuovamente convertito in energia elettrica e re-immesso nella rete quando le condizioni di carico lo consentono.
Durante le fasi operative del progetto Ingrid oggetto di analisi sono stati lo stoccaggio in forma di idrogeno allo stato solido, attraverso dei dischi di magnesio, e il surplus di energia elettrica da fonti rinnovabili, che altrimenti andrebbe disperso.
Futuro prossimo
L’immagine emersa non è lo scenario di un futuro lontano, ma una prospettiva vicinissima nel tempo e in parte già reale.
Diventa sempre più possibile fare della Puglia la prima regione smart al mondo, in cui l’energia generata da fonti rinnovabili superi l’80%, le reti elettriche siano integrate con le infrastrutture di distribuzione del gas e con l’idrogeno e gli utilizzatori finali in realtà siano anche produttori di energia, in grado di reimmetterla in rete.
L’accumulo di energia sta diventando una questione cruciale per bilanciare e integrare grandi quote di energia rinnovabile intermittente e migliorare l’efficienza e l’affidabilità della rete elettrica. Lo stoccaggio di idrogeno rappresenta una strada percorribile per aumentare l’offerta di energia a emissioni zero grazie alla sua elevata densità e reversibilità.