
L’azienda elvetica ha studiato un processo per sostituire la benzina nei motori con la plastica. Nel 2019 sorgeranno industrie anche in Italia.
Tra i vari materiali inquinanti, quello su cui si dibatte maggiormente per il consumo e lo spreco è la plastica. Soprattutto quello monouso.
Le campagne di sensibilizzazione in tal senso sono tante e diversificate, dalla riduzione del suo utilizzo al ricorso intensificato della plastica riutilizzabile, fino ai cassonetti dedicati che si moltiplicano nella nostre città. Eppure è ancora il materiale più presente sia nei mari sia sulla terraferma.
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Come far fronte – ancora una volta di più – a questa delicata ed annosa questione? Una nuova soluzione arriva dalla Svizzera.
Plastica nei motori

A sviluppare questa nuova idea – che tra poco spiegheremo più nel dettaglio – è un’azienda elvetica, la GRT Group.
Il processo su cui l’azienda sta lavorando da qualche anno riguarda la possibilità di convertire la plastica in carburante. Adatto per qualsiasi tipo di motore.
Con un duplice vantaggio: ridurre drasticamente la sua dispersione nell’ambiente e nelle discariche; generare carburante pulito grazie al processo di combustione termica, vale a dire in assenza di ossigeno e senza far ricorso alle operazioni di combustione e incenerimento.
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Semplificando, si vuole portare vicino allo zero il quantitativo di emissione di CO2. Si stima che per ogni tonnellata di plastica si riuscirà a recuperare 900 litri di carburante. Un dato certamente confortante e incoraggiante se si pensa che allo stato attuale – malgrado tutte le operazioni di riciclaggio – solo il 14% del prodotto plastificato è effettivamente recuperabile, mentre la restante parte finisce per essere incenerita o (peggio) dispersa nell’ambiente.
La GRT Group sbarca in Italia
La compagnia svizzera ha annunciato, tramite le parole dell’amministratore delegato Luca Del Fabbro, che nel prossimo anno verranno realizzati degli impianti di conversione della plastica anche in Italia.

La bontà dell’operazione è tangibile già dall’impianto, grande circa come un campo di tennis e senza emissioni dirette. Ne sono in cantiere ben 13 nella nostra Penisola.
I costi di acquisto saranno, poi, nettamente inferiori rispetto al costo del petrolio; la GRT Group prevede il costo a barile di 25 dollari. Meno della metà degli attuali combustibili. E con un forte ridimensionamento – è sempre bene ricordarlo – di emissioni di anidride carbonica nel processo di raffinazione del petrolio stesso.
La GRT Group da anni – dal 1971, per la precisione – si è posta la mission di essere protagonista nella salvaguardia dell’ambiente, in particolar modo attraverso «soluzioni efficienti per oggi e domani».
Un obiettivo che si articola in tre aspetti: la riduzione dei rifiuti plastici nell’ambiente, delle emissioni di CO2, lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili.
Per approfondimenti sulla conversione della plastica in carburante, rimandiamo al sito ufficiale GRT Group.