Plastic Free: la soluzione a tutti i mali dell’ambiente

In vigore dal 2021 nell’UE, lo stop alla produzione della plastica ed il riciclo di quella esistente ridurrà drasticamente l’inquinamento.

Dal 2021 nei Paesi dell’Eurozona sarà abolita definitivamente la produzione di plastica. Finalmente una buona notizia per l’ambiente. In assenza della produzione, tutta la plastica presente sarà riciclata per produrre nuovi oggetti rigorosamente riutilizzabili e riciclabili all’infinito, o fino al suo definitivo smaltimento, probabilmente digeriti da batteri mangiaplastica.

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La campagna plastic free curata da Monteco

Nel frattempo, dobbiamo fare i conti con l’enorme e smisurata quantità di plastica presente intorno a noi. Da quando è stata scoperta nella catena alimentare marina e nello stomaco di un uomo, molti governi sono subito corsi ai ripari. Se la politica con grande facilità cavalca le correnti ideologiche, i cittadini sono più lenti ad attuare i cambiamenti, perché sono abitudinari. Per questa ragione, sono fondamentali le campagne informative e gli eventi. Educare è alla base del cambiamento degli stili di vita e delle mentalità.

Sull’argomento abbiamo sentito Sonia dello Preite, responsabile dell’Ufficio Comunicazione della Monteco srl, l’azienda salentina che quest’anno compie 50 anni di attività nella gestione dei rifiuti in Puglia.

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Come hanno recepito la campagna Plastic Free i Comuni pugliesi?

«La maggior parte dei Comuni ha dimostrato grande sensibilità al tema promuovendo iniziative che portino alla riduzione dell’utilizzo di plastica; nelle scuole del Comune di San Michele Salentino (BR), ad esempio, sono state distribuite delle borracce in alluminio e il bicchiere riutilizzabile acquistati dall’Amministrazione ed erogatori di acqua nei vari plessi. La scuola ha un ruolo educativo ma è anche il luogo dove vengono discusse tematiche importanti come il rispetto dell’ambiente e si forma la coscienza civica dei bambini. Con l’avvio del nuovo anno scolastico si è colta l’importante occasione per sensibilizzare alla diminuzione della plastica usa e getta che tanti danni, purtroppo, procura al nostro ecosistema se indiscriminatamente abbandonata e non differenziata. In questo modo, attraverso i piccoli, si riesce a raggiungere gli adulti sensibilizzando anche essi ad avere comportamenti rispettosi e virtuosi, che si tratti della propria casa o dei luoghi pubblici».

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Quali progetti “plastic Free” sta mettendo in atto la Monteco?

«I progetti “Plastic Free” che Monteco sta portando avanti sono principalmente di informazione e sensibilizzazione e sono rivolti alle scuole, alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche.

Innanzitutto, far conoscere i tempi di decomposizione di alcuni beni di plastica di largo consumo che si utilizzano quotidianamente e divengono rifiuto in pochissimo tempo. Non tutti sanno che ad una carta bancomat occorrono circa 1.000 anni per decomporsi, ad un accendino 100 anni, per un sacchetto di plastica ci vogliono dai 100 ai 1.000 anni così come ad una bottiglia di plastica.

Monteco, inoltre, punta sulle buone pratiche progettando e distribuendo materiale informativo sia cartaceo che per il web, per le famiglie e per i commercianti, con particolare attenzione per le categorie food».

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plastica plastic free montecoCome sta rispondendo l’utenza?

«L’utenza, una volta sensibilizzata, risponde bene ma riscontriamo ancora delle forme di resistenza; spesso si tratta semplicemente di pigrizia nel cambiare le proprie abitudini. In realtà, diverse buone pratiche, come quella del vuoto a rendere, esistevano diversi anni fa e le bottiglie di plastica per le bevande erano poco diffuse e il vetro, facilmente igienizzabile, era riutilizzato.

La direzione verso cui Monteco si muove non riguarda esclusivamente la riduzione dell’uso della plastica ma anche la corretta separazione in caso di utilizzo di oggetti che, se differenziati correttamente, possono essere riciclati».

Facciamo qualche esempio?

«Con la plastica riciclata, infatti, si possono ottenere diversi materiali, ad esempio le cassette per ortaggi: i contenitori per prodotti ortofrutticoli vengono realizzati in plastica riciclata e generalmente in polipropilene o in polietilene ad alta densità in vari formati e dimensioni. Ottimi risultati si ottengono anche con le lampade (le scaglie di PET riciclato possono essere anche stampate per produrre manufatti con caratteristiche di design oltre che dalle prestazioni notevoli e con la possibilità di ottenere una vasta gamma di colori), o con gli occhiali, che possono essere realizzati recuperando bottiglie in PET o gli scarti provenienti dalle normali produzioni di occhiali dando agli stessi nuova forma e nuova vita. Anche le panchine, così come la maggior parte degli arredi urbani e da giardino, possono essere realizzate in plastica riciclata eterogenea, con la quale si producono per estrusione semilavorati che vengono poi assemblati come avviene in una falegnameria. Si tratta di oggetti robusti e che non richiedono manutenzione».

Ci sono altri oggetti che possono nascere dalla plastica riciclata?

«Certo: le maglie in pile. Il tessuto “pile” serve per confezionare coperte, felpe, cappelli e guanti. Le moderne tecnologie di riciclo permettono di trasformare in fibra di poliestere di qualità le comuni bottiglie in PET dell’acqua minerale. E poi ci sono articoli per l’igiene della casa come palette e scope realizzate con plastiche miste eterogenee derivanti dalla selezione della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi in plastica; tubi per irrigazione (con la plastica che copre i cavi elettrici (PVC) utilizzati per i sistemi fissi di irrigazione, interrati o meno, di giardini, orti, serre); anche i secchi e in genere i piccoli contenitori rigidi vengono prodotti utilizzando fino al 100% di polietilene o polipropilene riciclato. Anche i contenitori per la raccolta differenziata che Monteco acquista per distribuirli all’utenza sono realizzati interamente in materiale riciclato.

Infine, ma non meno importante, Monteco lavora per sensibilizzare l’utenza ed informarla sugli effetti che può avere l’abbandono della plastica sull’ambiente in generale».

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In avvio del nuovo anno scolastico, cosa state facendo con le scuole?

«Come ogni anno Monteco presenta dei Progetti di Educazione Ecologica alle Stazioni Appaltanti e, dopo averne condiviso i contenuti, incontra Dirigenti e Referenti per l’Ambiente per progettare le attività nel corso dell’anno scolastico.

Le attività proposte sono diverse: lezioni/dibattito con studenti, docenti e personale ATA; monitoraggio della qualità della raccolta differenziata a scuola e in aula; competizioni virtuose tra classi e scuole dello stesso Comune; esperimenti in giardino per verificare i tempi di decomposizione dei rifiuti; visite guidate presso le piattaforme di selezione valorizzazione dei rifiuti; progetti mirati alla riduzione della produzione dei rifiuti e al riutilizzo creativo degli oggetti; infine, baratto dei materiali che potrebbero non servire più ai possessori ma essere utili per altri».

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La plastica, però, muove in indotto importante per l’economia di una nazione. L’Italia ha molte aziende che producono plastiche monouso che evidentemente con l’entrata in vigore della normativa UE nel 2021 potrebbero avere gravi ripercussioni, in termini economici e lavorativi. La soluzione migliore è la riconversione degli impianti. In questo modo, si apre un’altra economia che può dare notevole stabilità ai lavoratori e a tutto l’indotto. In questo, è necessario l’intervento della politica, che deve mettere in condizione le aziende di produrre lavoro e sostenere la filiera, semplicemente ripulendo l’ambiente.

 

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