
Venerdì 20 gennaio si parlerà delle forti piogge degli ultimi tempi sulla regione e degli effetti sul suolo.
Dalle ore 15.00 di venerdì 20 gennaio ad Ostuni presso la sala Consiliare del palazzo di Città si terrà il Convegno “Il regime delle precipitazioni intense: effetti al suolo delle precipitazioni di forte intensità e breve durata” seguito dalla Tavola rotonda “Difendere il territorio, difendere l’uomo: prevenzione o resilienza?”. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Ostuni e dalla Società italiana di geologia ambientale (Sigea), in collaborazione con l’Ordine dei Geologi della Puglia, l’Ordine degli Ingegneri di Brindisi e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Brindis, ed ha il patrocinio del Consiglio regionale della Puglia.

Il convegno verterà sull’analisi delle forti piogge che si stanno verificando in Puglia con effetti significatavi sul suolo. Durante i lavori saranno analizzate le politiche più incisive per la mitigazione del rischio alluvionale e illustrate esperienze operative di strategie di adattamento mediante interventi strutturali e non per la mitigazione dei rischi naturali e per una gestione sostenibile del territorio. Gli organizzatori hanno voluto mettere a confronto i vari soggetti impegnati nell’analisi e gestione degli eventi calamitosi per promuovere un approccio di natura sistemica alla gestione del rischio da alluvione, e avviare, con questo primo incontro, un percorso di approfondimento sulla diversificazione e integrazione dei ruoli e delle competenze dei soggetti coinvolti nella mitigazione e gestione delle emergenze ambientali legate agli eventi pluviometrici d’intensità significativa.
Antonello Fiore, Presidente nazionale della Società italiana di geologia ambitale (Sigea) che aprirà i lavori del Convegno, ha evidenziato come «I dati ambientali disponibili come il susseguirsi negli anni del superamento dei record delle temperature; il superamento stabile nel 2015 dei limiti di 400 parti per milione di anidrite carbonica in atmosfera (fonte Organizzazione metereologica mondiale); l’aumento della temperatura misurato di 1.2° C rispetto al valore del periodo preindustriale; la stima che, con tutti gli impegni internazionali per ridurre i gas serra, nel 2100 l’aumento di temperatura potrebbe raggiungere i 2.7° (fonte Agenzia internazionale per l’energia), indicano chiaramente che il clima sta cambiando. Un cambiamento i cui effetti sull’ambiente e sulle attività umane possono essere contenuto e mitigati solo in un’ottica di resilienza, rafforzando le politiche di pianificazione multidisciplinare e con un coinvolgimento della popolazione in termini di consapevolezza e educazione all’autoprotezione».
Emanuele Giaccari, Assessore alla Protezione civile del Comune di Ostuni che modererà la Tavola rotonda, sottolinea che «al centro dei lavori ci sarà l’evento calamitoso che lo scorso 10 settembre ha interessato la parte nord della provincia di Brindisi con l’analisi degli effetti al suolo delle precipitazioni di forte intensità e breve durata. Cornice della giornata, che mette assieme le qualità scientifiche e di ricerca degli atenei di Bari e della Basilicata, è la tavola rotonda che permetterà, per la prima volta dopo l’evento dello scorso settembre, un confronto fra gli amministratori pubblici, la multidisciplinarietà degli operatori professionali del settore e le imprese del territorio. Confronto di esperienze e azioni necessarie per analizzare e gestire le emergenze calamitose in un contesto di cambiamenti climatici globali»”.