Piano Casa, una legge incredibile?

Parte il dibattito su Ambient&Ambienti a proposito della proposta di legge della Regione Puglia che dovrebbe consentire interventi di riuso e riqualificazione di immobili in degrado, ma che per molti si sttraduce in un incremento di consumo di suolo. Il punto di vista dell’associazione “Sviluppo sostenibile”

 

di Elda Perlino*

L’ Associazione Sviluppo Sostenibile esprime tutto il suo dissenso nei confronti della proposta di una legge che ha dell’incredibile nella sua gravità per l’ambiente e che riteniamo finanche economicamente dissennata nell’attuale stagione di transizione ecologica ed economica e digitale.

La proposta presentata dal consigliere del partito democratico F. Amati, la Legge Regionale 20/22 è stata impugnata dal governo, che per la seconda volta ha fatto da argine al tentativo di aprire la porta a una vergognosa cementificazione del territorio della Puglia. Regione che l’ultimo report Ispra colloca tra le  peggiori d’Italia in termini di consumo di suolo.

Cosa prevede il Piano Casa

Il Piano Casa della Regione Puglia prevede che i Comuni individuino ambiti edificati caratterizzati da degrado e abbandono, dove consentire interventi di riuso e qualificazione sugli immobili con qualsiasi destinazione. Questo il “fine  buono”, di una legge regionale prevista dalla legge originaria nazionale del 2009,  rinnovata ben oltre 10 anni per 11 volte e fin qui ancora riproposta. Legge che ha visto poi spesso nelle derivazioni legislative regionali il lato buono, consistente nel risparmio del consumo di suolo e nel consentire alle famiglie di ampliare le loro abitazioni senza occupare altro suolo, sovrastato dal danno dell’estensione della legge a edilizia non abitativa e a slargamenti del piano casa per le campagne oltre gli agricoltori residenti.

Ecco gli effetti

Nella pratica il piano casa ha fino ad oggi consentito quasi esclusivamente nuove edificazioni successive ad abbattimenti non solo di ruderi ma anche di alcuni edifici adibiti a servizi economicamente meno vantaggiosi

Nella pratica il piano casa ha fino ad oggi consentito quasi esclusivamente nuove edificazioni successive ad abbattimenti non solo di ruderi ma anche di alcuni edifici adibiti a servizi economicamente meno vantaggiosi. Si veda ad esempio la sostituzione di una palestra con un edificio che occupa l’intera sagoma ma si sviluppa su 6 piani fuori terra a San Pasquale e la trasformazione di uno stabile destinato in origine a residenze per studenti a Mungivacca e trasformato oggi a civile abitazione con conseguente aumento di volumetria e consumo di suolo. Non senza ricordare che il consumo di suolo rappresenta un’emergenza ecosistemica fortemente correlata al fenomeno del cambiamento climatico, da anni denunciato da rapporti, indagini e studi riguardanti ogni parte del mondo. Da ricordare anche che la Corte dei Conti ha rilevato che il peggioramento dei fenomeni di dissesto idrogeologico associato al consumo di suolo rappresentano per il nostro Paese un forte impegno finanziario ogni anno.

La materia “governo del territorio” è attribuita alla competenza legislativa concorrente dello Stato e delle Regioni a statuto ordinario. Ciò comporta che la potestà legislativa regionale può essere esercitata esclusivamente entro i limiti di principi fondamentali la cui determinazione è riservata in materia allo Stato attraverso le sue fonti legislative e interpretative della giurisprudenza della Corte costituzionale e del giudice amministrativo.

“Appello a chi ha a cuore il bene del territorio pugliese”

Facciamo appello a tutte le associazioni ambientaliste come pure a tutti i cittadini insieme agli amministratori che hanno realmente a  cuore il bene del territorio pugliese di opporsi in tutte le opportune sedi affinché non sia approvata dal consiglio della Regione Puglia una legge  che consenta di  discostarsi dall’innalzamento indiscriminato e sregolato delle densità edilizie,  invece di  tutelare, valorizzare e promuovere la bellezza del suo territorio, l’identità del paesaggio e dell’ambiente in tutte le sue espressioni, assicurare la qualità dell’ambiente urbano e rurale, conservare e valorizzare il patrimonio storico del costruito e degli insediamenti umani e preservare gli ambiti di pregio naturalistico, senza dimenticare che è  la prima in Italia per produzione  cerealicola granaria, olivicola e viticola.

Confidiamo che si attivino tutte le associazioni, istituzioni e ordini professionali che hanno a cuore la tutela del nostro territorio, del suolo e del paesaggio, per attivare tutte le possibili azioni necessarie a salvaguardare il territorio pugliese da ulteriore consumo di suolo e dall’ennesimo tentativo di speculazione edilizia.

*Elda Perlino, Presidente Associazione Sviluppo Sostenibile Bari

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