
Con decreto n.176 del ministero per lo Sviluppo Economico, per meno di 2mila euro l’anno, di royalty da versare allo Stato, il governo ha concesso il permesso B.R274.EL alla Petroceltic Italia Srl di effettuare la ricerca di petrolio davanti alle Isole Tremiti.
L’autorizzazione sarebbe stata rilasciata dal MISE il 22 dicembre scorso ma la notizia è trapelata solo ieri, domenica 10 gennaio.
La denuncia è di Angelo Bonelli, della Federazione dei Verdi. Le ricerche di petrolio saranno effettuate con l’utilizzo dell’Air gun, fa sapere Bonelli e interesseranno una superficie di 373,70 chilometri quadrati, in un’area dalla ricca biodiversità marina.
Altri permessi per la ricerca di petrolio, afferma l’esponente dei Verdi, sono in corso di autorizzazione per perforare davanti all’isola di Pantelleria in un’area che copre 4.124 chilometri quadrati e nel golfo di Taranto, per altri 4.025 chilometri quadrati, a favore della Schlumberger Italiana.
«Trivellare il nostro mare è una vergogna ed una follia – ha tuonato il presidente della regione Puglia Michele Emiliano -. Trivellare al largo delle Tremiti o di Pantelleria, o nel Golfo di Taranto, poi, griderebbe vendetta se la notizia di oggi (ieri ndr) fosse confermata dal Governo. Non può essere che la volontà di ben dieci Regioni di tutelare il loro mare sia sbeffeggiata».
Secondo i dati in possesso di Bonelli, in Italia le autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi in mare sono ventiquattro, per 8.800 chilometri quadrati. Novanta, invece, sono i permessi che riguardano la terraferma, per un’area di 27.662,97 chilometri quadrati. Il tutto per un totale di 36.462 chilometri quadrati.
«Le Regioni proponenti i referendum non devono fare passi indietro – ha continuato Emiliano -. Dovranno elevare subito conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato davanti alla Corte Costituzionale per alcune norme dell’emendamento natalizio che hanno scippato al popolo italiano la possibilità di esprimersi in sede referendaria sul punto di restituire o meno alla Conferenza delle Regioni il potere di decidere se e dove sia possibile trivellare a fini di ricerca petrolifera. Si dovrà inoltre iniziare subito la campagna referendaria valutando tutte le altre iniziative necessarie alla tutela del nostro mare», ha concluso il governatore.
Il Decreto Ministeriale che autorizza la Petroceltic Italia alle prospezioni marine al largo delle Isole Tremiti rende urgente la necessità di un’azione comune sempre più compatta da parte delle regioni costiere.
«È chiaro che – interviene l’assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Domenico Santorsola – per quanto lo “sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi rispetti i più elevati standard internazionali in termini di sicurezza e di tutela ambientale”, come recita il decreto di approvazione rifacendosi agli obiettivi programmatici individuati nella Strategia Energetica Nazionale nel 2013, gli impatti sui territori rimangono alti e non sempre preventivabili compiutamente. Per queste ragioni – conclude Santorsola – la via del confronto col governo su questi temi deve essere percorsa insieme, facendo gioco di squadra».