Pesca sostenibile del pesce azzurro: Itaca, il progetto italo-croato per la Blue Innovation

Itaca è il nome che un gruppo di lavoro italo croato ha dato ad un progetto tra i principali del Programma Interreg Italia-Croazia 2014-2020 per l’Asse Prioritario Blue Innovation.

Pesca sostenibile: Itaca, cos’è

Itaca ha preso avvio alla fine di aprile. Il suo intento: la cooperazione tra le imprese di pesca italiane e croate verso la pesca sostenibile del pesce azzurro, in particolare acciughe e sardine. Il progetto Interreg Itaca – Strumenti innovativi per incrementare la competitività e la sostenibilità della pesca dei piccoli pelagici – ha ricevuto un’assegnazione finanziaria di circa 1,8 milioni di euro, per un’attività che si concluderà nel giugno del 2021. La lead partner è l’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore primario – Veneto Agricoltura – accanto alla quale saranno impegnati l’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (Cnr-Irbim) di Ancona, l’Istituto Agronomico Mediterraneo (Iamb) di Bari, Confcooperative Unione Regionale del Veneto, l’Istituto Pubblico per il Coordinamento e lo Sviluppo della Contea di Spalato-Dalmazia (Rera S.D.), l’Agenzia per lo Sviluppo Rurale dell’Istria D.O.O. (Azrri), l’Istituto Oceanografico e della Pesca di Spalato (Izor). Gli obiettivi sono fondamentalmente due: sviluppare la cooperazione tra i due Paesi affacciati sull’Adriatico, e farlo in direzione di una pesca sostenibile.

Pesca sostenibile: Itaca, come funziona

Il settore della produzione ittica ha un meccanismo dei prezzi difficilmente controllabile. Questo perché le compagnie di pesca, a differenza di molti altri settori industriali, non possono pianificare la produzione. Le barche partono in mare senza alcuna certezza che il mercato assorbirà l’intero pescato e che il prezzo ottenuto sarà redditizio, visto che i costi variabili sostenuti dalle compagnie sono pagati in anticipo e non regolabili. Il progetto Itaca per la pesca sostenibile fornirà ai pescatori uno strumento che colleghi la capacità della flotta peschereccia a catturare solo la quantità necessaria di risorse, in base alla domanda del mercato, evitando eccedenze.

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Attraverso un meccanismo basato sulla scienza, il modello proposto da Itaca determinerà il prezzo dei piccoli pelagici dell’Adriatico in ogni area di pesca e, ancora più importante, l’interazione tra i vari mercati. A partire da questo, infatti, il modello stabilisce il volume di offerta che il mercato può assorbire in diversi periodi dell’anno, misura l’impatto che una minore offerta ha sul prezzo e determina il conseguente effetto che questo ha sul conto economico della società. Questo, quindi, consente anche di facilitare il dialogo e la collaborazione tra le organizzazioni di pesca dell’Adriatico, adottando strategie e metodologie di gestione comuni, al fine di proteggere le risorse e massimizzare il reddito. Una bella conquista per la piccola industria ittica pelagica. E, soprattutto, una conquista “sostenibile”.

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