
L’intervento della Guardia di Finanza di Porto Santo Stefano. Questa tecnica è estremamente distruttiva della specie e dell’ambiente marino

Durante alcuni controlli della fascia costiera, la Guardia di Finanza di Porto Santo Stefano, in provincia di Grosseto, ha sequestrato ad un peschereccio della locale marineria circa 400 contenitori utilizzati per la pesca professionale del polpo. La tecnica, detta a “barattolo”, è regolamentata da norme specifiche, ovvero il decreto del Mipaaf, firmato dall’ex ministro Bellanova il 30 dicembre 2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 61 del 9 marzo 2020, perché produce un elevato impatto sull’ecosistema marino e sulla conservazione della specie. Per ridurre gli effetti sull’ambiente e sulla sopravvivenza della specie e permettere ai pescatori vivere onestamente del loro lavoro, la legge autorizza un massimo di 250 strumenti da applicare sui sistemi fissati sul fondale. Questa tecnica viene praticata su ogni tipologia di fondale, sabbioso, fangoso e roccioso, fino a circa 30 metri. Nel caso specifico, i contenitori posizionati su fondali fangosi.
Intanto, dopo aver recuperato i barattoli, le specie marine intrappolate sono state rigettate in mare, mentre il responsabile è stato sanzionato con un’ammenda fino a 6 mila euro e la sanzione accessoria della decurtazione dei punti dalla licenza di pesca e del titolo abilitativo di Comandante dell’imbarcazione.
La pesca del polpo con il barattolo
La tecnica del barattolo sembra che sia nata in Spagna, dove pare abbia avuto un tale successo da far sparire quasi tutti i polpi nei mari iberici, con evidenti gravissime conseguenze per l’equilibrio dell’ecosistema marino. Adesso questa pratica, evidentemente pericolosa per l’ambiente ma molto redditizia, è sbarcata da un po’ di tempo in alcune zone d’Italia.
La pesca del polpo in Puglia
Alle nostre latitudini, però, la pesca del polpo è tradizione e passione. Chiunque, oltre alla marineria, si dedica alla pesca quasi regolarmente lungo la scogliera con metodi non professionali che si perdono nella notte dei tempi: a mani nude, con la lenza, con un bastone e persino con le zampe di gallina, usando rigorosamente un’esca, di solito granchi o pesci presi sul posto. Questo mollusco, pur essendo molto intelligente, in quanto utilizza il mimetismo e tecniche complesse per la caccia, è molto aggressivo e territoriale, per cui attacca facilmente qualunque cosa gli sia vicina. Ecco perché abbocca con relativa facilità.
Il barattolo e la nassa
Questa tecnica distruttiva sembra che stia sostituendo rapidamente la storica nassa. Nella nassa il polpo, o gli altri pesci, rimanevano ingabbiati grazie alla presenza dell’esca, mentre nel caso dei barattoli, i polpi li utilizzano come tane o rifugi. Sono dunque vere e proprie trappole dalle quali non c’è scampo.
Polpi e aragoste, esseri senzienti
Intanto, se nel Mediterraneo dobbiamo preoccuparci di tutelare i polpi da queste tecniche distruttive dell’ambiente e della catena alimentare, oltre la Manica, in Gran Bretagna, non si possono più gustare, ne tantomeno pescare, i polpi perché ritenuti esseri senzienti. Secondo uno studio della London School of Economics, i cefalopodi, ovvero polpi, calamari e seppie, e i decapodi, ovvero granchi, astici e gamberi, sono esseri senzienti perché è stato dimostrato che per la loro anatomia possono provare dolore, come i vertebrati, per cui è un reato pescarli e mangiarli. Ecco perché sono stati inseriti nell’elenco dell’Animal Sentience Bill, ovvero il disegno di legge che tutela il benessere degli animali. In realtà, però, non si vieta la loro consumazione, ma viene regolamentato il loro trasporto, la pesca e il modo in cui stordirli per cucinarli, abolendo alcune pratiche decisamente anacronistiche e brutali.
Una strada corretta, quella dell’abolizione della brutalità e della sofferenza gratuita nei confronti degli animali, che dovrebbe valere però per ogni essere vivente, ma che sarà sicuramente difficile da attuare nell’immediato, soprattutto perché alcune pratiche sono ben radicate. Ma riconoscere che alcune pratiche siano errate e che anche gli animali hanno diritti è un importante passo avanti.