
La manifestazione di Slow Food in programnma dall’1 al 4 giugno
Un racconto affascinante ma anche una denuncia forte frutto della consapevolezza che la piccola pesca sta soffrendo, a tutte le latitudini e lungo tutte le coste. Le sfide sono tante, troppe forse, dal ricambio generazionale, alla riduzione dei margini di guadagno (situazione peggiorata dai problemi strutturali e il rincaro dei carburanti), e a tutto questo si aggiunge la crisi climatica. Un appello per la tutela della pesca artigianale: «Per non fare perdere anima e bellezza alle nostre coste», e un messaggio forte per ricordare che «La nostra vita dipende dal mare e che tutti dobbiamo impegnarci a salvaguardare l’ecosistema marino, che è un bene comune e non una risorsa da sfruttare». Il direttore di Slow Food Italia, Serena Milano, riassume così lo spirito di “Slow Fish” che, in questa undicesima edizione, diventa “Coast to Coast” con focus sul rapporto tra mare e terra, crisi climatica, siccità, plastiche e rifiuti in mare, oltre al ruolo delle città costiere quali luoghi di scambio fra popolazioni, culture e merci. Quella della piccola pesca è una cultura, un sapere che rischia di scomparire nel giro di alcune generazioni. La manifestazione, nel lungo weekend legato alla festività del 2 giugno, rappresenta un’occasione perfetta per conoscere il centro storico di Genova a partire dal suo cuore marinaro, il Porto Antico e Piazza Caricamento.

Quattro giorni di eventi e conferenze sul rapporto tra il mare e la terra, un’occasione per riportare ancora una volta l’attenzione sul patrimonio enogastronomico che parte dal mare. Con le marinerie delle regioni italiane ci saranno eventi di show cooking e di educational per le generazioni più giovani. Due le novità principali: un’anteprima a Portofino il 6 maggio e “Aspettando Slow Fish” ad Alassio il 13 e 14 maggio. Il sostegno alla manifestazione arriva dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: «E’ una manifestazione che mette al centro i temi della conoscenza, della sostenibilità e dell’integrazione tra straordinari e inestimabili patrimoni del nostro Paese come il mare, le sue tradizioni enogastronomiche, la pesca. La strada intrapresa dalla Liguria è quella del cambiamento grazie ai tanti investimenti in corso che riguardano, ad esempio, l’innovazione tecnologica, la rigenerazione urbana senza neppure un metro cubo di cemento in più, i sistemi di mobilità compatibili con l’ambiente. In questo modo – conclude – la sostenibilità diventa un motore di sviluppo e di lavoro».
Parola ai pescatori
Saranno assi fondamentali di questa edizione il rispetto dei criteri di sicurezza e della biodiversità, il contrasto al cambiamento climatico, il recupero di attività tradizionali, il ricambio generazionale e la multifunzionalità aziendale, ad esempio tramite la promozione dell’ittiturismo. Il mare è sempre più fonte di benessere, di turismo, di educazione e rispetto all’ambiente, come dimostrano le attività di salvaguardia per ripulire le coste e l’ambiente marino, in genere dalle plastiche e dal legname derivante da eventi atmosferici calamitosi. Slow Fish ancora una volta si fa portavoce delle nuove prospettive del Mediterraneo.

Il tema dell’edizione di quest’anno è Coast to Coast a sottolineare l’interconnessione tra gli ambienti acquatici e la terraferma. Come racconta Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia: «Abbiamo voluto puntare sulla relazione tra esseri umani e natura. L’obiettivo è superare i confini amministrativi per occuparci della terra e della sua relazione con l’uomo, puntando quindi sugli ecosistemi. A Slow Fish ci occupiamo ovviamente della costa, di quella linea che è luogo di scambio e incontro e che cambia in continuazione, per l’arrivo dei rifiuti dai fiumi, delle maree e degli uragani, dell’azione degli uomini e delle città. Nella prima conferenza in programma avremo Pierre Mollo, studioso francese che ha passato tutta la vita a convincere le istituzioni dell’importanza di proteggere il plancton e che dialogherà insieme al geologo Jacopo Pasotti e a Mariasole Bianco, guidandoci tra le sue proposte per coniugare un’esistenza armonica tra la vita degli uomini e l’economia. Parleremo dell’acqua che manca, dalla cima delle montagne al delta del Po con la biologa che lavora per monitorarne il bacino, Anna Gavioli, e capire come sta cambiando. Insieme a lei Francesca Greco, geografa ed esperta di risorse idriche, e il climatologo Luca Mercalli. Parleremo di inquinamento, per quanto possibile in senso costruttivo dando voce a chi il mare lo ripulisce, dalla plastica innanzitutto. Ma anche a chi sta recuperando la posidonia spiaggiata trasformandola in energia, grazie alla testimonianza del sindaco di Pollica, Stefano Pisani. E infine parleremo delle città costiere, a partire dal loro rapporto con il mare, un rapporto che talvolta le città hanno dimenticato. Come Taranto, che ha puntato per anni su una monocultura industriale e che adesso sta cercando un riscatto a partire dal rapporto millenario con il mare. E poi daremo voce ai pescatori, protagonisti principali di una serie di eventi organizzati nella Slow Fish Arena: partiamo ovviamente dalla Liguria e dalle esperienze individuate con le associazioni della pesca liguri, ma racconteremo tutta l’Italia delle tecniche antiche, saperi e culture preziose senza dimenticare i pescatori d’acqua dolce».

Slow Fish: «Se non tuteliamo la pesca artigianale le nostre coste perderanno anima e bellezza»
Il focis di Slow fi8sh è quindi la difesa della grande ricchezza del mare in termini di biodiversità; i sistemi alimentari che per Slow Food sono collegati ai diritti umani; acqua e mare, risorse inalienabili da tutelare; la bellezza, più etica che estetica, che rappresenta un orizzonte possibile per un percorso collettivo che insieme alla biodiversità ci può portare a un futuro migliore a partire dal cibo. E infine la rigenerazione delle città costiere, una rigenerazione diffusa che deve essere del pensiero prima di ogni altra cosa.
Occasione unica per vivere il Porto Antico e le connessioni tra terra e mare, Slow Fish vuol dire innanzitutto imparare, grazie alle attività di educazione organizzate da Slow Food e Acquario di Genova con il supporto di UniCredit, ma anche approfondire le tematiche al centro dell’evento, con le Conferenze e i forum La parola ai pescatori nella Slow Fish Arena. Come sempre negli eventi Slow Food il piacere della degustazione si accompagna con il gusto della conoscenza grazie al programma di Laboratori del Gusto, ospitati nella Sala Reale Mutua dello stand Slow Food, e Aperitivi quotidiani in Arena. Immancabili l’area dedicata a Food Truck, Cucine di Strada e Birre Artigianali, l’Enoteca con oltre 300 etichette selezionate, il Mercato, che con le sue bancarelle e le collettive delle Regioni italiane espone il meglio dei prodotti della pesca e dell’agricoltura costiera e i Presìdi Slow Food che tutelano la ricchezza di biodiversità dell’ecosistema.

Il programma di Slow Fish è in continua evoluzione. Sono previsti Appuntamenti a Tavola, le cene che hanno per protagonisti gli ecosistemi costieri, e le lezioni di In cucina con Slow Food, il progetto che esalta l’esperienza, i valori e la conoscenza dei cuochi dell’Alleanza Slow Food.