Per uno “scarico” in più

E’ stato calcolato che per lavare a mano 14 coperti servono 60-70 litri d’acqua: un consumo sproporzionato, se si pensa che invece una lavastoviglie dell’ultima generazione per la stessa quantità di stoviglie di litri ne consuma solo 8 – l’equivalente di un secchio.  E per risparmiare sul consumo di energia, si consiglia di collegare lavastoviglie o lavatrici alla rete dell’acqua calda, per sfruttare al meglio l’impianto solare  (per chi lo ha) che produce acqua calda sanitaria. Sono questi i traguardi, in termini di risparmio energetico e di acqua – cui ci hanno abituato le case produttrici di elettrodomestici in questi ultimi tempi.

Prodotta da Teuco: vasca con acqua di riciclo in movimento
Prodotta da Teuco: vasca con acqua di riciclo in movimento

Sempre più attente al rispetto dell’ambiente e strizzando l’occhio alla vocazione ecologica degli utenti (soprattutto delle utenti e dei singles) , hanno avviato una vera e propria rivoluzione nei consumi. E ora che il recentissimo “decreto – incentivi” (leggi articolo “Da Pasqua il via al decreto incentivi”) invita all’acquisto di elettrodomestici a basso impatto energetico, c’è da giurare che l’attenzione al portafoglio si coniugherà con sempre maggiore forza all’attenzione verso l’ambiente. E se la cucina è diventata il regno del risparmio energetico, il bagno è l’imperatore del risparmio in tema di acqua.

Un’azienda di sanitari ha ricevuto il premio internazionale ISH Design di Francoforte per la realizzazione di un monoblocco lavabo + wc, che riduce del 25% il consumo d’acqua, perché l’acqua del lavabo riempie lo sciacquone del wc.  Ci si concentra anche sui miscelatori, che riescono a far risparmiare fino al 50% di acqua ed energia attraverso un sistema di scatti delle maniglie, o che evitano rilasci di piombo; le vasche da bagno sono dotate di sistemi di filtraggio e trattamento automatico  dell’acqua a base di sale. Entra in ballo anche la domotica, con sistemi digitali che regolano temperatura e flusso dell’acqua evitando gli sprechi.

<p>W+W di Roca: l’unione di lavabo e water in un singolo elemento permette infatti l’utilizzo della tecnologia “Riutilizzo dell’acqua” </p>
W+W di Roca: l’unione di lavabo e water in un singolo elemento permette infatti l’utilizzo della tecnologia “Riutilizzo dell’acqua”

Se poi si deve intervenire ex novo sulla casa in costruzione l’occasione è ottima per abituarsi a non gettare via l’acqua. Il riuso è un cavallo di battaglia della lotta agli sprechi ed è per questo che sono stati elaborati sistemi di filtraggio delle acque grigie (cioè quelle di scarico di bagni e cucine, escluse quelle “nere” del wc) da impiegare in tutte quelle operazioni che non richiedono acqua potabile.

C’è solo bisogno di prevedere in fase di costruzione reti di tubazioni “dedicate” per i diversi scarichi. Alcune aziende hanno previsto il recupero dell’acqua calda, con un doppio risparmio di acqua e di energia e la sensibile riduzione di emissioni in atmosfera di Co2. 

 A questo proposito L’UE ha finanziato a Bologna il progetto Aquasave, col coordinamento dell’Enea e la collaborazione del comune di Bologna e della regione Emilia Romagna. Il risultato è un lusinghiero 50% di acqua potabile risparmiata.

aquasaveMa anche senza dover necessariamente rifarsi il bagno, piccoli ma significativi risparmi si possono realizzare. Ad esempio, sostituendo le cassette del water di 9 litri con quelle a doppia mandata da 6 e 4 litri. Una famiglia, secondo le ultime stime potrebbe risparmiare in un anno 13mila litri d’acqua e quasi 40 euro.  Si può anche intervenire sui rubinetti: si stanno diffondendo aeratori a basso flusso, che miscelano acqua e aria, mantenendo il piacere di un getto potente ma riducendo lo spreco d’acqua che, è stato calcolato, è pari al  16%  di consumo complessivo.

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