
Espresso giudizio negativo. Ora si dovrà puntare verso altre forme di energie rinnovabili
La Giunta regionale si è espressa. Niente parco eolico. In una nota, la Giunta ha “espresso giudizio negativo di compatibilità ambientale relativo al parco eolico da realizzare nei Comuni di Serracapriola (FG) e Rotello (CB), costituito da 9 WTG ed una potenza complessiva pari a 54 MW, proposto dalla società Repower Renewable S.p.a..”. Bocciati anche “il parco eolico denominato “Parco eolico della Torre quadrata”, composto da 10 aerogeneratori da 6 MW ciascuno e una potenza complessiva di 60 MW, da realizzare nei Comuni di San Pietro Vernotico (BR), Brindisi e Cellino San Marco (BR), e opere accessorie, proposto dalla società WDP Muro S.r.l. S.r.l. con sede legale in Viale Aventino, 102 – Roma; il parco eolico costituito da 6 aerogeneratori di potenza unitaria pari a 6 MW, comprensivo di un sistema di accumulo di potenza pari a 12,5 MW e delle relative opere di connessione, per una potenza complessiva di 48,50 MW, da realizzarsi nei Comuni di Torre Santa Susanna (BR), Mesagne (BR) e Latiano (BR), in località “Galesano”, proposto dalla società Repower Renewable S.p.a.; e il parco eolico “Serra Palino” composto da 8 WTG da 6 MW ciascuno, (potenza max 48 MW), da realizzare nei Comuni di Sant’Agata di Puglia (FG) e Candela (FG), e opere di connessione da realizzare nei comuni di Ascoli Satriano (FG) e Deliceto (FG)., proposto dalla società RWE Renewables Italia S.r.l..”.
Questo parere verrà ora comunicato al Ministero competente che dovrà poi esprimersi. Le società interessate invece dovranno attendere l’esito dell’iter burocratico per capire se l’investimento è stato proficuo o se si rivelerà un fallimento e una perdita di capitali, oltre ad un freno verso le rinnovabili.
La necessità di energia da fonti rinnovabili è fondamentale per il bene di tutti. Prima avviene il passaggio, prima saremo liberi dagli idrocarburi, dall’inquinamento e dalla crisi energetica.
Per accelerare la transizione energetica e puntare su energia green, a questo punto si devono anche cercare altre soluzioni che non abbiano problemi di “compatibilità ambientale”. Sicuramente il fotovoltaico è già ampiamente accettato, ma perché non puntare anche sul biometano e sull’idrogeno? Il fotovoltaico è una delle cause di consumo di suolo agricolo, ma perché non autorizzare, magari con incentivi, l’installazione di pannelli su tutti i tetti degli edifici pugliesi? Magari, in questo modo, ogni condominio diventerebbe autonomo da un punto di vista energetico e si eviterebbe inutile consumo di suolo. Permettere poi alle aziende l’autosufficienza energetica potrebbe favorire la transizione verso le rinnovabili. Realizzare invece impianti di gestione di biogas e idrogeno in strutture già esistenti e riutilizzare e adattare condutture esistenti potrebbe evitare ulteriori e inutili sprechi.
Siamo ora, ancora una volta, nelle mani della politica.