
Nuovo appello di sospensione lavori al sindaco di Bari Antonio Decaro dopo l’avvistamento di due falchi grillai nel cantiere alle ex casermette dove sorgerà la sede della Giustizia
Non solo alberi da salvare, ben 178 per i quali si invoca la sospensione dell’abbattimento e sulla cui sopravvivenza non è stata detta definitivamente una parola chiara, ma anche specie preziose di animali come gheppi e falchi grillai – entrambe specie protette -, che con tutta probabilità hanno eletto a loro domicilio per la riproduzione l’area dove sorgono le caserme dismesse Capozzi e Milano nel complesso delle ex Casermette. Sono questi grimaldelli con cui un buon numero di associazioni e semplici cittadini chiedono di bloccare la costruzione del Parco della Giustizia in via Fanelli a Bari.
Un cantiere dalla vita difficile
La realizzazione del complesso prevede che su una superficie complessiva di quasi 15 ettari, impegnata dalle 26 caserme in disuso, gli edifici destinati ad attività giudiziarie si svilupperanno solo su una superficie di poco più di 3 ettari e mezzo, ovvero solo il 30% dell’intera area, lasciando al parco il restante 70% della superficie, per un importo complessivo di circa € 405 milioni, di cui € 382 milioni sono già stati stanziati dal Ministero della Giustizia mentre i restanti sono a carico dell’Agenzia del Demanio. Il cantiere è partito la scorsa settimana con l’inizio dei lavori di demolizione e bonifica delle aree interessate, cui invano associazioni e cittadini – insieme alla presidente della Consulta Ambiente Antonella Calderazzi – hanno tentato di opporsi presentandosi lo scorso 24 maggio davanti al cantiere per un sopralluogo, e ricevendo un netto rifiuto ad entrare, a causa del cantiere aperto. La richiesta di sopralluogo – seguita da un appello al sindaco Decaro – era motivata dall’avvistamento di una coppia di falchi grillai, per cui la sospensione dei lavori era richiesta almeno per il periodo della riproduzione, ossia fino ad agosto. I comitati firmatari dell’appello richiamano un analogo caso proprio in un cantiere in via Fanelli, dove i lavori vennero sospesi mesi fa per una coppia di falchi grillai che vi aveva nidificato.
Perché no al Parco della Giustizia in via Fanelli?

Riassumiamo le questioni messe in campo dai sostenitori del no all’ubicazione della sede della giustizia nell’area delle ex casermette (una scelta, quella di recuperare aree dismesse come le caserme che, va ricordato, l’Agenzia del Demanio, proprietaria degli immobili, sta perseguendo in tutta Italia): da quelle naturalistiche (come la presenza di una lama naturale – Lama Fitta – e di un parco all’abbattimento di 178 alberi secolari) a quelle urbanistiche e amministrative (l’impiego stimato di 500mila mc di cemento necessari per l’edificazione di edifici, che peraltro non ospiteranno tutti gli edifici della giustizia; un incremento del traffico nell’area stimato di 3-4mila auto cui va aggiunta l’insufficienza dei parcheggi; la violazione dei Piano regolatore di Bari che destina a verde 14mila metri quadri tra i quartieri Carrassi e San Pasquale e, ultima in ordine di tempo, la procedura accelerata del Comune di Bari che ha eliminato il ricorso alla VIA per procedere all’inizio dei lavori).
L’ultima mossa
I sostenitori del no non si sono arresi nemmeno dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso di cittadini residenti nelle vicinanze delle casermette e del comitato “Onda verde Puglia facciamo rete”, ma senza entrare nel merito e in attesa che venga resa nota la variante al progetto originario. L’ultima mossa in ordine di tempo è un appello al Primo cittadino Antonio Decaro affinché intervenga per sospendere la demolizione delle caserme Capozzi e Milano. Ecco l’appello.
SINDACO DECARO TI PREGHIAMO D’INTERVENIRE PER SOSPENDERE LA DEMOLIZIONE DEGLI ALLOGGI MILITARI
Sig. Sindaco Decaro, prima ancora di rivolgerci formalmente al Commissario straordinario “per il Parco della Giustizia” dr. Ottaviano Ficchì, cosa che faremo oggi (lunedì 29 maggio, n.d.r.) tramite i nostri legali ed esperti di fiducia, facciamo appello alla tua sensibilità verso tutti gli esseri animali, in particolare uccellini, compreso le specie protette.
Mettendo da parte la nostra convinta opposizione – in tutte le Sedi più opportune – alla costruzione degli uffici giudiziari nell’area delle ex Casermette di Bari nel cuore del rione Carrassi, ti chiediamo d’intervenire per tutelare la nidificazione in corso negli alloggi militari per cui nei prossimi giorni è prevista la loro demolizione che andrebbe immediatamente sospesa fino ad agosto per evitare, appunto, di disturbare la nidificazione o, peggio ancora, evitare una strage di uccellini appena nati o per uova che si stanno schiudendo.
Caro Sindaco ti facciamo appena presente che l’appello che ti rivolgiamo è inquadrato in un contesto di norme di civiltà ambientale non solo italiane. Infatti, la tutela avifauna selvatica oltre a essere riportata nella Legge nazionale n. 157/1992 e nella Legge regionale della Puglia n. 59 del 2017, è inequivocabilmente sancita dall’art. 5 della Direttiva europea n. 2009/147/CE
Sindaco Decaro siamo più che certi che, questa volta, vorrai fare tuo il nostro appello che con il passar delle ore è condiviso da tante associazioni e comitati territoriali.
Seguono i nomi delle associazioni firmatarie.
Queste le associazioni che hanno aderito finora all’appello
– “ONDA VERDE PUGLIA FACCIAMO RETE”
– FARE VERDE TERRA DI BARI
– P. Iva Italia Bari
– PARTECIPAZIONE ATTIVA
– Costituendo “Osservatorio per la Legalità”
– Comitato per la Tutela dei Territori Area Metropolitana di Bari
– Comitato per la Tutela delle Coste
– Rete Civica: “Una Città per Tutti”
– FARE AMBIENTE: Movimenti Ecologista Europeo Laboratorio Verde Bari
– Associazione di Consumatori “la Convenienza”
– Villaggio del Lavoratore S.Paolo/Stanic
– Ambient&Ambienti
– Comitato PROAMBIENTE Modugno
– “I Cittadini contro tutte le Mafie e la Corruzione”
– Sviluppo Sostenibile
– FAI
– Partito politico Rivoluzione ecologista Animalista
Per aderire all’appello inviare nome cognome e dell’associazione al +39 335 127 5607
Nei prossimi giorni
Intanto Onda Verde Puglia Facciamo Rete non si arrende e tra oggi e domani ha in programma la visita ad alcune parrocchie per sensibilizzare i cittadini sulla questione. Mentre mercoledì 31 maggio alle ore 11, conferenza stampa organizzata da Fare Verde e dal Coordinamento regionale Onda Verde Puglia Facciamo Rete in via Alberotanza (marciapiede sotto gli alberi dinanzi ex Casermette di Bari Capozzi e/o Milano), dal titolo “Come per Legge, tuteliamo la nidificazione alle Casermette e non solo nel Parco della Giustizia di Bari” .