Parco archeologico della Murgia Materana ricco di chiese rupestri

Le civiltà rupestri sono la ricchezza da scoprire nel Parco archeologico storico-naturale delle chiese rupestri chiamato anche Parco della Murgia Materana.

Le civiltà rupestri ed i villaggi neolitici sono le testimonianze presenti nel Parco archeologico della Murgia Materana per conoscere le origini dell’uomo. La visita inizia dal Centro di educazione ambientale “Mario Tommaselli” di Matera, di cui è direttore Paolo Montagna, che si trova all’interno dello Jazzo Gattini.

Il parco archeologico di Matera

L’ossatura principale del sito rupestre è la gravina, un canyon scavato dall’acqua in milioni di anni. Gli uomini hanno lavorato la calcarenite di Gravina, una roccia compatta e tenera, con tecniche di scavo che hanno permesso la nascita delle cosiddette civiltà rupestri. Sono diverse decine i villaggi, al cui interno 157 chiese rupestri, di cui circa 50 nella cinta urbana ed un centinaio lungo la gravina. Le chiese rupestri abbracciano un arco temporale dal IX al XV secolo.

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Le caratteristiche delle civiltà rupestri nel Parco archeologico

Le civiltà rupestri utilizzavano le risorse naturali, fra le quali la pietra calcarea per realizzare le parti esterne dei luoghi abitati. Un’altra caratteristica è il sistema della raccolta dell’acqua piovana: canali articolati e diffusi e cisterne intonacate di diverse forme e grandezze realizzate dalle civiltà rupestri con lo scopo di non sprecare la risorsa idrica.

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Villaggi neolitici nella Murgia Materana

I 13 villaggi trincerati del neolitico presenti nel parco archeologico della Murgia materana sono una sorta di stazzi primordiali fortificati con trincere scavate nella roccia calcarenitica e rafforzati con muri a secco. Tali insediamenti avevano lo scopo di proteggere gli animali e potrebbero far risalire l’origine della transumanza a quella della presenza umana.

I Tratturi visibili nel parco archeologico

Gli insediamenti delle civiltà rupestri si spiegano con i tratturi. La collina materana ospita numerosissime strutture che testimoniano la civiltà agro-pastorale. Sono stati compiuti diversi studi, fra i quali quelli di Mario Tommaselli, sulla rete tratturale in cui sono stati censiti, tratturi, jazzi e masserie.

La Transumanza nella Murgia

Una tradizione della cultura materana è la transumanza. Un’occasione di riscoperta delle radici agro-pastorali di questo territorio e del parco archeologico di Matera è la festa della transumanza, ormai giunta alla quindicesima edizione.

Le specie nel parco archeologico

Sono 923 le specie presenti nel sito archeologico della Murgia Materana, tra le quali circa un centinaio sono rare e rarissime, 61 quelle di nuova segnalazione e 36 sono le specie endemiche e subendemiche. Il falco grillaio, piccolo rapace presente in numerose colonie su tutto il territorio materano è il simbolo del Parco, la più grande colonia europea. Questa socie spesso nidifica sui tetti dei Sassi di Matera.

Mario Tommaselli

Mario Tommaselli, considerato un ambientalista moderno per la sua dedizione alle questioni ambientali con un’ottica rivolta al futuro. E’ stato tra gli artefici del Parco regionale della Murgia Materana così come quello del Parco del Pollino. Ha realizzato numerose pubblicazioni su chiese rupestri, masserie fortificate ed itinerari naturalistici. E’ stato insignito nel 2009 del premio ambiente dall’Ente Parco della Murgia Materana.

 

 

 

 

 

 

 

 

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