Palese, il lungomare non può più aspettare

La riqualificazione del lungomare di Bari - Palese proposta dall'arch. Lombardi (Ph e render E. Lombardi)

E’ una lettera di protesta e delusione quella inviata al sindaco di Bari da Eugenio Lombardi, presidente dell’Associazione Ecomuseale del Nord Barese e coordinatore del progetto partecipato “La comunità di Palese reinterpreta il lungomare e il suo porticciolo”.

A 11 mesi dal convegno in cui era stato presentato, a Regione e Comune, il piano di riqualificazione ambientale, paesaggistico e urbanistico dell’area costiera di 2,5 km a nord del capoluogo, Palese “un tempo ricca di offerte per la ristorazione e il tempo libero, oggi, pur meta di tantissimi turisti, presenta una fotografia raccapricciante di desolazione e abbandono”. A scriverlo è l’architetto  Eugenio Lombardi che ha prodotto una corposa relazione progettuale in collaborazione con i residenti del quartiere e il 27° Circolo Didattico di Palese, avvalendosi del contributo del prof. Guido Masè, già docente di Urbanistica presso lo IUAV di Venezia.

La mappa di comunità elaborata con il 27° Circolo Didattico di Palese (Ph E.Lombardi)

Al centro del progetto sia i valori economici di infrastrutturazione di un lungomare balneabile che potrebbe essere arricchito da lidi e ristoranti diventando turisticamente attrattivo, sia la necessità di intercettare i bisogni di socialità dei residenti (individuati da una mappa di comunità elaborata in una serie di incontri pubblici) per cui il porticciolo potrebbe diventare luogo di incontro ma anche spazio per eventi, spettacoli teatrali o musicali, attività sportive. L’idea è renderlo attrattivo per la comunità che lo abita ma anche per i residenti di Bari e i turisti. Senza dimenticare che l’area, in stato di abbandono, necessita di interventi di recupero ambientale e paesaggistico. Da riqualificare ci sono vari ruderi: l’ex Ostello del Levante (che potrebbe diventare un contenitore culturale), l’ex Sciale De Tommaso e i due ex ristoranti La Vela e Ancora, oltre a quel che resta del villaggio neolitico.

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Un anfiteatro nel porticciolo

Tra i punti di rilievo, la riqualificazione del porticciolo e in particolare il braccio del molo: “L’attuale calcestruzzo ha perso la parte superficiale lasciando scoperti gli inerti più grossi e taglienti. Si propone una nuova pavimentazione in calcestruzzo marino nella sua parte centrale, trattato a fasce parallele in modo da garantire la planarità della quota di calpestio su tutta l’area e consentire un più agile percorso anche per portatori di handicap su carrozzella e in doghe in legno per parti laterali destinate alla sosta dei bagnanti”. Tra i vari interventi proposti la realizzazione di un anfiteatro “di grande suggestione e teorizzato praticamente da sempre da tutti”. La struttura sostituirebbe le attuali cabine dei pescatori e si svilupperebbe sul lato interno del molo. In considerazione del progressivo insabbiamento del porticciolo invece, il progetto propone il prolungamento del molo est sulla base di studi meteomarini per accogliere le barche dei pescatori, una barriera frangiflutti e la realizzazione di 4 pontili di attracco per imbarcazioni da diporto e pescherecci. “L’operazione – si legge nelle 64 pagine di relazione progettuale – darebbe certamente nuovo slancio all’economia del territorio e favorirebbe l’arrivo di un turismo locale ed esterno”.

Il lungomare, scrive ancora l’architetto Lombardi, “rappresenta la scommessa più grossa di tutta la proposta progettuale. Oggi é una fascia di asfalto di 2,5 km (più ristretta dal Titolo fino all’ex ostello e più ampia fino a via Pizzillo, per poi stringersi nuovamente fino a via Cola di Cagno), su cui si affacciano pochi ristoranti e pizzerie (su entrambi i lati) e tre lidi privati oltre al Circolo dei Finanzieri. D’estate viene preso d’assalto per la balneazione. Da sempre si lamenta la difficoltà di discesa dal marciapiedi sugli scogli e l’assenza di rampe per portatori di handicap. Molto visibile e poco invitante il generale degrado e una gran quantità di rifiuti abbandonati tutti i giorni da frequentatori irresponsabili”.

Il progetto di un nuovo lungomare

La riqualificazione del porticciolo di Palese proposta dall’arch. Lombardi (Ph render E. Lombardi)

Eppure sembrano evidenti gli effetti benefici di una riqualificazione: la potenzialità di una lunga passeggiata, magari con un percorso delle arti e l’esposizione di opere a cielo aperto, la piantumazione di alberi, giardini ombrosi e zone di fruizione pedonale, una nuova illuminazione e il rifacimento dei marciapiedi, il ripensamento delle aree di parcheggio, un’area camper e una pista ciclabile che corra lungo tutta la linea costiera di Bari e faccia parte del percorso della ciclovia Adriatica da Trieste fino a Santa Maria di Leuca. Ma ancora: aree ludiche con giochi per i bambini, pontili in legno per una balneazione sicura e un accesso garantito a tutti, come pure scalette di discesa sugli scogli. Tutte possibilità di riqualificazione circostanziate in soluzioni progettuali corredate di materiali e rilievi fotografici. Ma tutte al momento solo oggetto dello studio.

“Davvero non meritavamo una risposta?” ,si domanda amareggiato Lombardi che al sindaco Antonio Decaro, all’assessore comunale ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, al presidente del V Municipio Vincenzo Brandi e all’assessore regionale all’Ambiente, Paesaggio e Urbanistica Anna Grazia Maraschio, ha inviato la lettera di protesta e sollecito. “Negli incontri pubblici e in articoli di stampa è stata comunicata una intensa progettualità relativa a tutta la costa metropolitana, ma il nostro lavoro e le esigenze che da tanto tempo si attende di risolvere a Palese sono stati semplicemente ignorati: in una città il cui statuto è basato sulla partecipazione e di questa si teorizza costantemente con grande enfasi, noi, a Palese, non siamo praticamente esistiti. Un atteggiamento che non solo ci ha amareggiati ma che – scrive Lombardi – nell’assordante silenzio, ci ha profondamente offesi”.

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