
Dopo decenni di abbandono, degrado e inagibilità, lo scorso 23 luglio, nel cuore di Ascoli Piceno, ha finalmente riaperto le porte alla cittadinanza lo splendido Palazzo Sgariglia, oggetto, negli ultimi due anni, di un complesso progetto di restauro e risanamento conservativo finalizzato a restituire alla comunità urbana uno degli edifici storici più significativi del centro ascolano.
L’intervento di recupero, condotto dal Fondo HS Italia Centrale su progetto del locale Studio Arch.Doc, ha trasformato l’elegante palazzo cinquecentesco, ormai da anni abbandonato e in stato di avanzato degrado, in un polo abitativo improntato alle logiche del social housing, destinazione unica nel suo genere in Italia, con l’intento di far fronte al disagio abitativo presente in città e di contribuire al ripopolamento del centro storico con giovani famiglie e studenti universitari.
Il restauro realizzato ha, infatti, permesso di ricavare dal noto edificio storico ventidue alloggi per famiglie a canone calmierato, due unità co-abitative per studenti e sei appartamenti residenziali a libero mercato, per un totale di 2.542 m², pari a circa i 2/3 della superficie complessiva del Palazzo. Gli spazi restanti saranno, invece, adibiti ad attività commerciali, botteghe di artigianato locale e servizi collettivi di aggregazione rivolti a tutta la cittadinanza, in una prospettiva di rivitalizzazione del centro storico e di apertura nei confronti dell’intera comunità urbana.
Una storia lunga e tormentata – Proprietà della nobile famiglia Sgariglia fin dal Quattrocento, considerato già nel secolo seguente tra gli edifici più sontuosi della città, Palazzo Sgariglia vanta una storia lunga e, a tratti, tormentata. Nel corso dei secoli ha subito diversi interventi strutturali che gli hanno conferito la veste architettonica attuale, con caratteri rinascimentali arricchiti da elementi barocchi. Nel 1809 il Palazzo fu ampliato grazie all’annessione di due vicoli cittadini, integrando gli edifici precedenti in un complesso unitario.
Le sale al primo e al secondo piano sono, inoltre, impreziosite da stupende volte affrescate e da notevoli soffitti a cassettoni originali. Nel 1908 l’ultimo erede della famiglia Sgariglia donò il Palazzo al Comune di Ascoli Piceno, con la speranza che acquistasse nuova vita attraverso un programma a carattere sociale, ma nel tempo esso è lentamente decaduto, fino a presentarsi agli inizi del nostro secolo come un edificio fatiscente. Dopo una fallita ristrutturazione nel 1974, finalmente oggi il desiderio dell’ultimo erede si compie, grazie all’intervento di recupero targato Fondo HS Italia Centrale, che ha potuto contare anche sulla collaborazione dell’amministrazione comunale.
La mappa dell’intervento: un palazzo aperto verso la città – Come già anticipato, il cuore del progetto di recupero di Palazzo Sgariglia è stato improntato al social housing, con la creazione di ventidue unità abitative riservate a giovani famiglie e due alloggi comunitari per studenti. Tutti gli appartamenti ricavati dal Palazzo sono stati pensati e realizzati con il fine di mantenere intatto il valore storico della residenza: l’utilizzo di innovativi materiali di pregio si fonde, pertanto, con il recupero di elementi decorativi originari, opportunamente restaurati per riportare a nuova vita la tradizione rinascimentale del Palazzo. Le unità co-abitative dedicate agli studenti sono state, inoltre, progettate con l’intento specifico di permettere ai giovani ospiti di vivere la propria esperienza formativa in un luogo storico, centrale e vivo.
Rientra nell’intervento di rifunzionalizzazione abitativa del Palazzo anche la creazione di sei appartamenti a libero mercato, inseriti nel progetto come parte decisiva dell’idea di mixité sociale cui si è voluta improntare la rinascita di Palazzo Sgariglia. Scegliere di vivere qui significherà abitare in una residenza di pregio, in una zona centrale della città di cui il Palazzo vuole ritornare ad essere il cuore pulsante. La particolare conformazione dell’edificio ha, inoltre, permesso la creazione di spazi aperti a tutta la comunità urbana, come la galleria e il piccolo chiostro cinquecentesco che ospiteranno eventi artistici e mostre temporanee.
Tra i servizi dedicati ai cittadini, nel Palazzo troveranno posto un centro per lo sviluppo psico-fisico della persona, negozi di artigianato espressione della cultura locale, diverse attività commerciali dedicate a servizi collettivi urbani e la galleria “Art and Food”, pensata come un unico spazio che racchiuda ristorazione, bar e vendita di prodotti a “chilometro zero”.
Ai giovani e agli anziani saranno, poi, specificamente riservati due locali polivalenti e living e altri spazi comuni di aggregazione, di cui potranno beneficiare non solo gli inquilini ma anche l’intera cittadinanza, mentre l’ampio cortile centrale al piano terra potrà ospitare piccoli mercati artigianali e agricoli dedicati ai prodotti e alla cultura locale, garantendo così l’integrazione di Palazzo Scarilgia nel tessuto sociale del contesto circostante.
Un restauro intelligente, dunque, che ha riportato a nuova vita un edificio storico abbandonato e fatiscente e ha riconsegnato alla città un polo di iniziative in pieno centro, attraverso una rifunzionalizzazione abitativa e la promozione di attività commerciali e spazi di aggregazione aperti a tutta la comunità.
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