
Una App progettata dagli studenti del “Vitale Giordano” di Bitonto (Bari) permette di gestire l’afflusso delle persone in luoghi frequentati come i supermercati e di rispettare il distanziamento sociale
Parte dai giovanissimi una proposta concreta per guardare avanti, alla fase 2 dell’emergenza coronavirus e alla gestione degli accessi nei servizi pubblici e privati: supermercati, banche, ma anche spiagge o ristoranti, per citare solo alcuni dei luoghi di applicazione.
App al tempo del coronavirus
Vittorio Berardi, Annalisa Fusaro, Mattia Liso e Iris Ruggiero sono allievi della quarta classe dell’Istituto Tecnico Economico “Vitale Giordano” di Bitonto. Seguono l’indirizzo Sistemi Informativi Aziendali e, sostenuti dalla prof.ssa Annalaura Rainò, docente di informatica che contribuisce di fatto all’obiettivo 4 “Istruzione di qualità” di Agenda 2030, hanno proposto OUR FACE SHOPPING, un progetto originale – una App in sintonia con l’emergenza coronavirus – che merita di essere reso pubblico e sostenuto.
I ragazzi guidati dalla loro docente hanno partecipato all’edizione 2020 di LetsApp- Solve for Tomorrow Edition, il contest organizzato da Samsung e rivolto agli studenti delle scuole superiori con l’obiettivo di mostrare come le discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) possano essere applicate per trovare soluzioni a problemi legati a tematiche sociali.
Il lavoro proposto al concorso è perfettamente in linea con il pensiero dei Millenials, perché fa da apripista ad una logica che punta ad individuare nuovi modelli organizzativi e sociali. La raccontiamo con le parole degli allievi.
Come ottenere il distanziamento sociale

“Noi pensiamo che – scrivono i ragazzi – i giorni che stiamo vivendo ci debbano far riflettere sull’importanza di essere uniti e fronteggiare le difficoltà della pandemia rispettando le indicazioni che autorità governative, medici e scienziati ci indicano. Tra le diverse regole da seguire c’è quella del cosiddetto distanziamento sociale”. Per cui, si sono detti i ragazzi, se questo vale in molti settori, rendiamolo procedura completa per l’accesso ai market.
Infatti, continuano i ragazzi, “l’obbligo di stare a casa si scontra con la necessità di dover assolvere a determinate necessità come fare la spesa, acquistare medicinali e talvolta, recarsi presso uffici per svolgere pratiche non prorogabili”.
L’obbligo della permanenza in casa forse si scontra anche con il desiderio di praticare, nella fase 2, ristoranti e lidi balneari e con una certa leggerezza da parte di molti cittadini nel giustificare uscite frequenti a cui potrebbero rinunciare. E, con la ripartenza, ci saranno i soliti furbi per colpa dei quali potrebbe essere necessario rinviare la riapertura oppure assumere atteggiamenti rigidi nei confronti di utenti corretti e pronti a rispettare le regole.
“La nostra soluzione al problema esposto – continuano i quattro studenti – consiste nell’assegnare ad ogni nucleo familiare i giorni della quarantena in cui è ammesso svolgere le attività all’esterno e nell’imporre che in una data giornata una sola persona per nucleo possa lasciare l’abitazione per le suddette attività”. Incredibile per la sua semplicità.
Un meccanismo semplice ma efficace
Per i ragazzi d’oggi, capaci e lungimiranti, nativi del digitale, per attivare il tutto “occorre semplicemente (sono ancora parole dei ragazzi che hanno partecipato al contest):
- Individuare i nuclei familiari (costituiscono nucleo a sé persone che per lavoro, per ragioni di studio o altro vivono lontano dalla propria famiglia) e dotare ogni nucleo di una smart card con identificativo univoco
- Suddividere il periodo della quarantena in fasce temporali all’interno delle quali si consente l’uscita ad un esponente del nucleo
Esempio:
Codice fascia | Giorno | Ora Inizio | Ora fine |
1 | 2/5/2020 | 8:00 | 12:00 |
2 | 2/5/2020 | 12:00 | 17:00 |
3 | 2/5/2020 | 17:00 | 21:00 |
4 | 3/5/2020 | 8:00 | 12:00 |
5 | 3/5/2020 | 12:00 | 17:00 |
6 | 3/5/2020 | 17:00 | 21:00 |
… | … | … | … |
- assegnare ad ogni nucleo familiare delle fasce temporali in cui è consentito uscire;
- dotare ogni attività commerciale/ufficio di un dispositivo comprensivo di lettore di smart card e tastiera, collegato a un database centrale, attraverso cui effettuare il riconoscimento e verificare se il momento in corso sia compatibile con il calendario predisposto per quel nucleo. “
La presentazione dell’app continua: “Si tratta di essere rigidi e flessibili nello stesso tempo e chiedere di giustificare le non conformità. In caso di riscontro di un’incompatibilità, vale a dire qualora sia riscontrato che l’utente sia fuori casa in una fascia temporale in cui non gli è consentita l’uscita (o l’acceso ad un determinato ufficio e/o ad un lido) sarà tenuto a indicare una motivazione. Se non c’è o ci sarà superficialità, si impedisce l’accesso in via automatica o si invita ad allontanarsi. In questo modo si evitano problemi all’utente che si presume abbia agito sulla base di necessità reali”.
Guardare all’Agenda 2030
“Il tutto si presta a semplici ma efficaci piani di monitoraggio per verificare l’andamento della gestione in atto e/o le non conformità e/o i problemi. Il sistema di gestione, altra cosa intelligente, comunicherà la necessità di modifiche a chi ha questo compito, come anche comunicherà in tempo reale quanto accade e consentirà controlli e/o verifiche.”
E, al contrario di molti adulti che parlano di futuro in maniera molto vaga, i nostri ragazzi conoscono già Agenda 2030: questa è un programma di interventi che ci proietta al futuro, ma facendo attenzione al fatto che il 2030 è un termine massimo che può ben essere anticipato. Infatti gli studenti chiariscono che il loro progetto promuove gli obiettivi 3 e 12 dell’Agenda 2030 dell’ONU, che si prefiggono rispettivamente di assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età (ob. 3) e garantire i modelli sostenibili di produzione e di consumo (ob. 12).
Noi ne aggiungiamo altri tre: l’obiettivo 4 – Istruzione di qualità; l’obiettivo 9 – Imprese, innovazione e infrastrutture; l’obiettivo 11 – Città e comunità sostenibili.
Dal “Vitale Giordano” in arrivo altre App
Altri studenti dello stesso istituto “Vitale Giordano” stanno studiando, con “FACIEM”, una App di gestione del riconoscimento facciale. Un obiettivo di grande portata e, se si opera in sinergia e integrando le due App di cui abbiamo parlato, nuove frontiere attendono i nostri ragazzi, che sembra si stiano inventando da soli uno dei lavori del futuro.
Lasciamo la conclusione agli stessi ragazzi: “Tramite OUR SAFE SHOPPING la gente avrà un motivo in più per rispettare le restrizioni imposte dalla pandemia. Questo comporta dei rischi ma ci proveremo lo stesso. LETS APP 2020…NOI CI SIAMO!”