
“La scuola non è più un servizio a domanda individuale. Ora urge rientrare in sicurezza in presenza al 100% . Ora spazio al piano sanitario e all’estensione delle vaccinazioni anche alle scuole non statali”
«Faticosamente si è finalmente raggiunto un accordo con l’assessore Sebastiano Leo che accoglie le nostre richieste sulla cosiddetta “scuola a domanda”». Esordisce con queste parole il comunicato congiunto delle organizzazioni sindacali che ieri hanno firmato, con qualche mal di pancia, l’ordinanza regionale n. 56 emanata oggi, che mette tutti gli alunni in didattica digitale integrata al 100%,
Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda, Anief, firmatarie dell’accordo con la regione Puglia pur sottolineando che “la vera scuola è in presenza e che non si possono scaricare problematiche di altri settori sull’istruzione” (si fa riferimento ai trasporti?), considerano una significativa inversione di tendenza il fatto che la Regione abbia accolto la richiesta di eliminare dall’ordinanza provvedimento che attribuiva alle famiglie la responsabilità di adottare, facoltativamente, la didattica digitale da casa in luogo della didattica in presenza senza che gli organi collegiali delle singole scuole potessero intervenire per un’adeguata valutazione organizzativa, didattica e pedagogica. Un provvedimento considerato illegittimo e che ha compromesso soprattutto nel primo ciclo la qualità degli apprendimenti «offrendo in questo modo – continua il comunicato sindacale – amplificazione alle voci di chi mira, strumentalmente, al recupero degli apprendimenti da realizzarsi con propagandistici prolungamenti dell’attività didattica “soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà”».
Vaccinare tutti, vaccinare subito

Alla luce di questa ultima ordinanza, dunque, salta lo sciopero indetto per lunedì 22 febbraio.
Ora i sindacati si concentreranno su altre questioni, prima fra tutte il completamento del piano vaccinale per il personale della scuola iniziato oggi (docenti, personale amministrativo e ATA), che ha registrato in tutte le province un alto tasso di adesione (tra il 70% e l’80%), proprio per assicurare la ripresa in sicurezza della didattica in presenza al 100%.
Già lunedì 22 febbraio i sindacati chiederanno alla Regione un incontro che dia conto di come sta andando il piano di vaccinazione, ma anche per caldeggiare il rapido inserimento nel piano di scuole private, formazione professionale e AFAM (l’acronimo sta per Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica e indica l’istruzione superiore artistica che fa parte del nostro sistema universitario).
Aspettando i Toss
Ma la richiesta forse più importante è quella di fare rientrare in presenza gli studenti man mano che le vaccinazioni procedono e senza aspettare il 5 marzo. Fermo restando che si aspetta ancora l’avvio del piano sanitario deliberato dalla Giunta il 27 gennaio e annunciato in partenza dal 1° febbraio, piano che prevede 355 unità di personale (Toss, cioè team operatori sanitari scolastici) assegnati alle singole scuole in modo da garantire anche uno screening di massa periodico.