La carne di qualità deve arrivare da una filiera che, dall’allevamento fino alla macellazione, sia sostenibile. Ne sono convinte le filiere zootecniche che in occasione del convegno “Italia 2015: il Paese nell’anno dell’Expo” tenutosi lo scorso 27 marzo a Firenze in vista dell’Esposizione Universale, hanno presentato al ministro dell’agricoltura Maurizio Martina il Rapporto “La Sostenibilità della carni in Italia” e hanno proposto la Clessidra Ambientale – immagine simbolo della ricerca e modello concreto di sostenibilità – per la Carta di Milano.
Ma l’appuntamento fiorentino non è stato il primo palcoscenico per questa rinnovata attenzione verso la carne di qualità. Se ne è infatti già parlato qualche settimana fa al convegno La carne oggi, qualità e sostenibilità. Esperti, allevatori, industria e consumatori a confronto, ospitato dal Museo della Storia Naturale di Milano.
Cibo buono per una carne buona – Tantissimi i temi affrontati nella giornata organizzata dall’Università degli Studi di Milano, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, dal Centro Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura, in collaborazione con il Comitato scientifico di EXPO comune di Milano. In primo piano l’aspetto nutrizionale degli animali allevati. Vittorio dell’Orto, direttore del Dipartimento di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e Sicurezza Alimentare dell’Università degli Studi di Milano ha detto: «Esiste la possibilità di modificare e migliorare l’alimentazione degli animale per ottenere una carne più consona alle esigenze dietetiche di bambini, adulti, anziani».
Cure mediche per il benessere – La nutriceutica, ovvero arricchimento dei cibi con elementi come vitamine e sali minerali, già usata negli alimenti per gli umani, è applicata anche per gli animali da allevamento con buoni risultati. Non basta nutrire bene gli animali per averli in buona salute, servono anche le cure mediche come i vaccini e gli antibiotici, l’importante è che siano utilizzati solo quando servono e nelle giuste dosi. Chiara Durio, AD di Zoesis Italia, azienda leader nella ricerca e produzione di farmaci per uso veterinario, ha ricordato che «l’attenzione si deve focalizzare sul benessere dell’animale e sulla sua qualità della vita. Il tutto si riflette direttamente sulla qualità delle carni che poi arriveranno sulla nostra tavola».
Nella Carta di Milano ci sarà spazio anche per la Clessidra AmbientaleLa Clessidra ambientale – Sempre sul fronte del benessere dell’animale e non solo, la Zoesis è impegnata nella non castrazione del suino grazie a un vaccino che ha gli stessi effetti della castrazione eliminando la necessità di una pratica molto cruenta. Inoltre questa scelta consente all’animale di metabolizzare meglio le materie prime con una riduzione della emissione di CO2 e la carne suina risulta più omogenea, magra e compatta. Restando in tema di produzione di CO2 le filiere delle carni italiane (Assica, Assocarni, UnaItalia) propongono per la Carta di Milano un modello di sostenibilità e una metodologia di valutazione degli impatti ambientali più aderente alla realtà dei consumi alimentari italiani: la Clessidra Ambientale, uno strumento innovativo di rappresentazione grafica del carbon footprint del cibo che dimostra come l’impatto di tutti alimenti presenti nella dieta mediterranea, nell’ambito di una dieta corretta ed equilibrata, rappresentano il giusto equilibrio tra salute ed ambiente.
.Da studi scientifici si è calcolato che in una dieta settimanale bilanciata che prevede un consumo di carne di circa 400 grammi, carne e ortofrutta impattano sull’ambiente, ovvero con emissioni di CO2, in modo analogo. La Carta di Milano sarà proposta durante EXPO 2015 ed è una carta di responsabilità e impegni concreti e misurabili rivolta a cittadini, governi, istituzioni, associazioni e imprese. Il documento sarà sottoposto infatti anche alla firma dei visitatori dei padiglioni per responsabilizzare ciascuno su questioni come lo spreco alimentare, il diritto al cibo, la sicurezza dei prodotti, l’agricoltura sostenibile.