Nelle nostre città contemporanee di Puglia non si può ignorare la mancanza di arterie principali che legano le funzionalità autenticamente urbane dei quartieri periferici al centro urbano vivo delle città e dei comuni delimitato, in molti casi, da varchi. La qualità urbana di queste arterie può essere costruita con la loro “identificazione urbana” che va cercata, scavata e intercettata nello stesso contesto urbano esistente, e che crea inevitabilmente la città, collegando le parti tra loro applicando soluzioni tipologiche urbane consolidatesi nel tempo in molti centri urbani europei.
Le arterie sono viali a carattere misto, cioè pedonali, ciclistiche, automobilistiche, con la presenza di trasporti pubblici; sono viali urbani aggregatori e attrattivi che, senza avviare grandi progetti pubblici urbani, è opportuno innanzitutto evidenziare ed utilizzare per le risorse fisiche, geografiche, commerciali ed economiche immediatamente disponibili in loco; le si potrebbe mettere in relazione e in funzione tra loro ed implementare i circuiti viari secondari esistenti che, nella maggior parte dei casi, sono oggi inattivi per mancanza di continuità urbana tra i marciapiedi esistenti su ambo i lati delle stesse arterie, interrotti sistematicamente da isole spartitraffico, aiuole lunghissime e impenetrabili, piste ciclabili non a raso, file di auto in parcheggio temporaneo, salti di quota, per citare solo alcuni esempi.
Da questa semplice analisi si può rilevare che uno dei problemi fondamentali dell’urbanistica contemporanea, che riguarda le aree pubbliche nelle nostre città, è la mancanza di “penetrazione” sia del sistema viario che dai quartieri deve raggiungere il centro, sia della relazione tra i due marciapiedi paralleli delle stesse arterie di penetrazione. La riprogettazione e la evidenziazione fisica, visibile e funzionale delle arterie in queste due direzioni principali crea in città la relazione diretta viva ed utilizzabile per tutti sia a piedi, sia in bicicletta che in auto e in bus, creando così arterie “aggregative” e “attrattive” su cui si sviluppa la vita di un sistema urbano vivo, snello e veloce. Così facendo si può immette nei comuni e nelle città una progettualità urbanistica che permette la “legatura” delle parti, in modo da formare una “continuità urbana” da costruire nei dettagli dove ogni quartiere può essere e vivere sia una sua autonomia che una continuità legata, in tempo reale, al centro urbano e alle altre parti di città, costituendo così un sistema urbano forte, fatto di parti di città autonome e indipendenti sia fisicamente che socialmente.
E’ necessaria una progettualità urbanistica che permette la “legatura” delle parti della città (nella foto, il Lungomare di Mola di Bari)Le arterie di penetrazione, così ri-costruite colmano, inoltre, i vuoti urbani interstiziali creando continuità urbana fisica, oggi inesistente, contrapponendosi all’idea della città fatta di parti staccate, attraverso la ricomposizione di strade tagliate in più parti, piazze slegate dai marciapiedi, giardini isolati, costruendo così in modo fisico e sociale, l’urbanistica più illuminata del terzo millennio, per risolvere problemi urbani forti e dannosi alla vita della città contemporanea, creando così una struttura vera e tangibile contro la volgarizzazione speculativa dell’urbanistica degli ultimi decenni, che ha imposto un disegno urbano fortemente disaggregante sia fisico che sociale.
Per ricostruire i comuni e le città contemporanee di Puglia bisogna affondare nel senso urbano dell’evoluzione della città negli ultimi millenni, in modo da ideare e attuare un lucido e flessibile sistema urbano che ricomponga la città attraverso la continuità urbana e le arterie di penetrazione.