
Il giornalista Cosimo Forina, esperto delle problematiche locali legate ad ambiente, gestione dei rifiuti e fenomeni di criminalità legati alle ecomafie, punta l’attenzione sul sito archeologico nella località di Grottelline (Spinazzola), dove un nuovo crollo – l’ennesimo – mette a rischio le tracce di un sito risalente al Paleolitico su cui ci sono stati in passato tentativi di installarvi una discarica, per fortuna falliti . (Per avere notizie sull’intera vicenda, digita sul nostro sito: Grottelline)
Lo avevo temuto e purtroppo si sono nuovamente verificati altri crolli che hanno compromesso le tracce millenarie dell’uomo in località Grottelline di Spinazzola. Una ferita che poteva essere evitata.
Un sito di grande importanza archeologica che stava per diventare discarica
Come ormai consuetudine, dopo la presentazione a Corato lo scorso 18 aprile del mio libro Il Caso Grottelline – Cronaca di un giornalista in provincia, anche questa volta è seguita domenica 23 la visita ai luoghi raccontati nella mia inchiesta giornalistica in cui si documenta il fatuo tentativo tra il 1990 e il 2020 di realizzare in quella località di interesse archeologico, storico, architettonico e paesaggistico, due discariche e impianti del trattamento dei rifiuti da asservire a 600 mila abitanti.
Tanto si è potuto evitare, dopo anni di impegno di cronaca, smascherando le irregolarità del progetto e gli atti della Regione Puglia (Giunta guidata da Nicola Vendola detto Nichi) che operava in quella direzione, grazie ai sopraggiunti vincoli di tutela del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo: il primo vincolo archeologico posto in data 8 novembre 2006 a firma del direttore regionale, arch. Ruggero Martines, in ragione della scoperta della prof.ssa Renata Grifoni Gremonesi (et alii) dell’Università di Pisa di un sito archeologico risalente al Neolitico Antico e Media Età del Bronzo (VI Millennio a.C.) e il successivo vincolo di tutta l’area che comprende l’immobile denominato Masseria Grottelline, Masseria Salomone e Insediamento rupestre sito in Località Grottelline del 28 ottobre 2016 a firma del Soprintendente Arch. Carlo Bizzorri.
Tali vincoli hanno trovato conferma, nella loro specificità, nella sentenza del TAR del Lazio nel 2020, che ha dichiarato illegittima la proroga paesaggistica e gli atti finalizzati alla realizzazione delle discariche posti in essere dalla Giunta regionale.
Chi vigilava per evitare i crolli?

Sin dalla comunicazione della dichiarazione di interesse culturale della Soprintendenza, all’avvio dei procedimenti di tutela, il sindaco pro-tempore di Spinazzola era indicato a vigilare affinché non fossero intraprese iniziative che potessero pregiudicare la salvaguardia dei beni in parola; cosi come anche la Regione Puglia, con il nuovo presidente Michele Emiliano, manifestava il proprio impegno ed interesse alla tutela dell’area di Grottelline, indicandola per il suo valore storico culturale.
A partire dal 2018, lo scrivente segnalava il verificarsi di ingenti crolli lungo la lama dove sono posti gli insediamenti rupestri, grotte utilizzate come abitazioni in epoca medioevale (IX-XVI secolo d.C.) che presentano al loro interno epigrafi, segni cruciformi, due chiese rupestri di cui una a cinque absidi, eccezionalità riscontrata in Puglia solo nell’Ipogeo di Santa Candida.
Orbene, nella visita al sito del 23 aprile si è riscontrato che la grotta dove sono presenti numerosi segni cruciformi che segnano il passaggio dei fedeli e dei cavalieri diretti o di ritorno dalla Terra Santa ha subito un catastrofico crollo che ha fortemente compromesso il patrimonio storico di valenza nazionale, riconosciuto ai sensi dell’art.13 del D.lgs 42/2004 ed altri.
Le cause dei numerosi crolli vanno di certo addebitate all’incuria dei beni posti a tutela su cui non risultano mai eseguiti interventi conservativi, tanto meno opere di consolidamento delle pareti della lama con conseguente distacco di grossi massi. In pericolo è la stessa chiesa rupestre absidata, la cui parete esterna sembra destinata al crollo.
“Un luogo salvato dai rifiuti ma sepolto dall’indifferenza”
Una ferita enorme al patrimonio storico non solo di Spinazzola ma della intera Puglia che meriterebbe attenzione, valorizzazione e interventi tanto dallo stesso Comune di Spinazzola e Poggiorsini – su cui ricade il sito – che dalla Regione Puglia.
Ed invece la località Grottelline con le sue peculiarità sembrerebbe essere servita solo ad opporsi, in modo speculativo, alla realizzazione delle discariche. Una volta ottenuto tale fine è sopraggiunta la trascuratezza della sua valenza, condannandola all’oblio.
Gli interventi sui beni sono urgenti e necessari, così come vanno ricercate le responsabilità in ogni sede da parte della Procura della Repubblica a partire dall’intervento a tutela del patrimonio nazionale per la mancata protezione.
Un luogo salvato dalla monnezza è finito per essere sepolto dall’indifferenza.