Nucleare, l’Italia approva la Carta Nazionale delle aree idonee

Il via libera è giunto in nottata dopo il nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Un risultato importante che chiede la partecipazione dei territori

«Dopo decenni di attese e rinvii, in Italia si chiude definitivamente la stagione del nucleare e si sanano situazioni precarie e potenzialmente pericolose aperte in tutto il territorio nazionale.  Questa notte, con il nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sogin ha pubblicato sul sito www.depositonazionale.it la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), il progetto preliminare e tutti i documenti correlati alla realizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, che permetterà di sistemare in sicurezza, e in via definitiva, i rifiuti radioattivi italiani».

È un provvedimento da tempo atteso e sollecitato anche dalle associazioni ambientaliste, che consentirà di dare avvio ad un processo partecipativo pubblico e trasparente al termine del quale sarà definita la localizzazione dell’opera. Un impegno che questo Governo assume anche in ottemperanza agli indirizzi comunitari e nel rispetto della piena partecipazione delle comunità alle decisioni”.
Con queste parole il sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut, d’intesa col Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli e su delega del Ministro dell’Ambiente Costa, commenta la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI).
«La realizzazione del Deposito Nazionale – continua Morassut – permetterà al nostro Paese di tenere il passo con gli altri partner europei, che già da tempo hanno realizzato sul proprio territorio strutture analoghe, o che le stanno già progettando e realizzando. Il deposito permetterà di sistemare definitivamente in sicurezza i rifiuti radioattivi, oggi stoccati all’interno di decine di depositi temporanei sparsi nel Paese. Si tratta prevalentemente di rifiuti radioattivi a bassa e media attività, prodotti da attività che utilizzano radioattività artificiale, rigorosamente regolate da legislazioni nazionali; attività in particolare legate all’industria ed alla medicina nucleare utilizzata nelle strutture sanitarie (applicazioni diagnostiche, applicazioni terapeutiche, attività di ricerca in medicina nucleare).
Le aree interessate dalla CNAPI sono il risultato di un complesso processo di selezione su scala nazionale svolto da Sogin in conformità ai criteri di localizzazione stabiliti dall’autorità competente, ora denominata ISIN, e la decisione finale sulla localizzazione del sito sarà presa a seguito di un periodo di consultazione pubblica con le autorità locali e valutandone le autocandidature».
Attualmente i rifiuti radioattivi sono stoccati in una ventina di siti provvisori, che non sono idonei ai fini dello smaltimento definitivo.
La pubblicazione della Cnapi, con l’elenco dei 67 luoghi potenzialmente idonei (che non sono tutti equivalenti tra di essi ma presentano differenti gradi di priorità a seconda delle caratteristiche), di fatto dà l’avvio alla fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all’esito della quale si terrà, nell’arco dei 4 mesi successivi, il seminario nazionale. Sarà questo l’avvio del dibattito pubblico vero e proprio che vedrà la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca, durante il quale saranno approfonditi tutti gli aspetti, inclusi i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere.

In base alle osservazioni e alla discussione nel Seminario Nazionale, Sogin aggiornerà la Cnapi, che verrà nuovamente sottoposta ai pareri del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’ente di controllo Isin, del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In base a questi pareri, il Ministero dello Sviluppo Economico convaliderà la versione definitiva della Carta, ovvero la Cnai, la Carta Nazionale delle Aree Idonee. La Cnai sarà il risultato dell’aggiornamento della Cnapi sulla base dei contributi emersi durante la consultazione pubblica.

Il deposito nazionale e il parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco. Il deposito avrà una struttura a matrioska: Nel dettaglio, all’interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle, verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati.
In totale circa 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività: si tratta dei rifiuti provenienti dal mondo civile e in special modo da quello medico e ospedaliero, dalle sostanze radioattive usate per la diagnosi clinica, per le terapie anti tumorali, ad esempio, da tutte quelle attività di medicina nucleare che costituiscono ormai il nostro quotidiano.

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