
La scienza spiegata ad un pubblico di tutte le età, lontano dai banchi di scuola ed immersa nella quotidianità. Giocando ed imparando. E’ la notte dei Ricercatori
La Notte dei Ricercatori nasce in Italia nel 2006 in concomitanza con La Notte Europea della Ricerca, fortemente voluta dalla Comunità Europea, ad opera dell’Associazione Frascati Scienza.
L’associazione, formata da cittadini e ricercatori, è patrocinata dagli istituti di ricerca italiani ed ha tra i suoi obiettivi quello di portare la scienza tra i cittadini nella quotidianità.
La Notte dei Ricercatori 2017: Bari e Lecce
Vasto il programma. Oltre all’area laziale e tuscolana, tanti centri di ricerca ed università italiane da Nord a Sud partecipano all’evento, che ha avuto inizio il 23 settembre e si concluderà il 30 settembre.
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Anche quest’anno, Bari si prepara a spiegare in 8 appuntamenti, dalle ore 11.00 a mezzanotte, la scienza ai cittadini di tutte le età. Lo Spazio Murat ed il Fortino di Sant’Antonio Abate ospiteranno incontri, giochi, esperimenti, mostre, laboratori, conferenze e persino una caccia al tesoro. È previsto anche un collegamento con il CERN di Ginevra. Anche Lecce ospiterà una mostra, sempre il 29 settembre, dalle 19.00 alle 23.30, sul passaggio dalla scala subatomica alla quella intergalattica.
Lo scopo dell’evento

«Lo scopo della manifestazione – spiega il prof. Domenico Di Bari, ordinario di Fisica Sperimentale presso il Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università di Bari – è quello di avvicinare ricercatori e cittadini di tutte le età ed evidenziare l’importanza e l’impatto positivo della ricerca nella vita quotidiana. Un’opportunità per creare un legame tra Scienza e Società, per un confronto/dibattito continuo su temi cruciali della ricerca scientifica. Un’occasione, inoltre, per far incontrare i giovani e i ricercatori, per comprendere da vicino questo affascinante mestiere in grado di cambiare concretamente le nostre vite, diventare anche solo per un giorno ricercatore divertendosi e scoprendo discipline scientifiche e, perché no, restare affascinati dalla carriera scientifica pensando un giorno di intraprenderla».
L’evento barese è organizzato dalla locale sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) in collaborazione con il Dipartimento Interateneo di Fisica, il Dipartimento di Matematica ed il Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, il Piano Nazionale delle Lauree Scientifiche (Fisica, Scienze dei Materiali e Matematica) e l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “F. Severi”. Si avvale inoltre della preziosa collaborazione della associazione no profit Alumni Mathematica che si occupa di divulgazione scientifica.
La Notte dei Ricercatori a Bari
Da quattro anni Bari partecipa a questa manifestazione. Il ritorno dell’iniziativa e dei singoli eventi sul pubblico è stato molto lusinghiero, anzi, come precisa il prof. Di Bari, “molto interessante”.
«Il nostro scopo – continua il docente – è quello di far conoscere anche e soprattutto ai nostri giovani quella che è la realtà della scienza nelle sue varie forme, per far capire che la scienza è bella ed è bella anche studiarla all’università. In questi incontri si possono incontrare anche gli studenti ed i ricercatori a cui chiedere di raccontare le loro esperienze. Questo lo facciamo nell’ambito di tante iniziative di orientamento. La scienza, rispetto ad altre discipline ha un carattere di unitarietà. È importante conoscere la scienza e non averne paura. Oltretutto, noi facciamo conoscere la realtà dei nostri corsi di laurea di alto livello ai nostri concittadini, per far capire loro che non è necessario inscriversi fuori città o regione per aver livelli elevati di formazione».
D’Onghia: “Scommettere sull’innovazione se vogliamo essere competitivi”
«L’Italia annovera numerose eccellenze nel settore della ricerca. Nonostante spendiamo poco sappiamo rendere bene come dimostra il numero di pubblicazioni scientifiche per unità di spesa. Abbiamo ottime prestazioni ma dobbiamo ancora fare molto per sviluppare la nostra presenza a livello internazionale prendendo decisioni coraggiose e lungimiranti». Così la sottosegretaria al MIUR, senatrice Angela DOnghia, alla vigilia della Notte europea dei ricercatori.
«Il nostro Paese – continua la Senatrice d’Onghia – è ricco di cervelli, purtroppo spesso in fuga. Noi dobbiamo fermare questo fenomeno di emigrazione di ricercatori e laureati che spesso abbandonano il nostro Paese per lavorare all’estero. Per questo dobbiamo scommettere sull’innovazione se vogliamo essere competitivi e avere un ruolo di primo piano nel mercato internazionale.
Non occorrono soltanto più risorse con obiettivi strategici comuni ma anche più consapevolezza dell’importanza della ricerca che deve essere al centro dell’agenda politica del Paese. Investire in questo settore significa investire nello sviluppo del Paese ed assicurare un sistema economico e produttivo più competitivo per rispondere alle sfide mutevoli della società», conclude la senatrice D’Onghia.
Insomma, La Notte Europea dei Ricercatori è un evento importante che intende promuovere la scienza ed il pensiero scientifico; inoltre, permette di conoscere la comunità scientifica locale, la sua preparazione e professionalità, composta da docenti e ricercatori eccellenti che lavorano con grandi sacrifici per semplificare la vita di tutti noi e per migliorare la nostra salute ripulendo l’ambiente dai nostri errori.